Laboratorio per famiglie italiane a Belfast dedicato all’esplorazione delle identità multiple attraverso le esperienze di espatrio e i legami familiari.
Intitolato “Io sono, noi siamo”, il workshop è organizzato dal Comites di Scozia e Irlanda del Nord ed è in programma questa domenica, 10 novembre, a Belfast.
Interverranno gli psicologi Anna Pisterzi e Giona Chiovetto del progetto Transiti.
Appuntamento dalle 11.00 alle 13.00 presso la St Joseph’s Church (Sailortown, 9 Princes Dock St, Belfast BT1 3AA).
«In questa occasione – anticipa il Comites – condivideremo le nostre storie di espatrio e di appartenenza, rifletteremo su come i nostri spostamenti, sia geografici che emotivi, abbiano plasmato chi siamo, costruiremo insieme una “mappa” collettiva delle nostre traiettorie di vita e delle nostre identità in continua evoluzione».
Il Consolato Generale d’Italia a New York informa i connazionali iscritti all’Aire e residenti nelle Contee di Ulster, Dutchess, Broome, Delaware, Green, Columbia, Chenango, Otsego, Schoharie, Albany, Rensselaer, Madison, Herkimer, Fulton, Montgomery, Saratoga Schenectady, Washington, Oneida Hamilton, Warren, Lewis, Essex Jefferson, St. Lawrence, Franklin e Clinton che venerdì 6 dicembre sarà possibile presentare la richiesta del rilascio del passaporto su appuntamento presso i locali della IACC Italian American Community Center ad Albany.
Entro il 3 dicembre gli interessati dovranno richiedere un appuntamento scrivendo una email a newyork.missioni@esteri.it.
I richiedenti riceveranno una email di conferma dell’appuntamento che indicherà l’orario a cui presentarsi presso l’Italian American Community Center ad Albany.
«Nel caso non fosse possibile soddisfare tutte le richieste – precisa l’avviso – verrà data priorità ai connazionali con età superiore ai 75 anni e a coloro che motiveranno la difficoltà a recarsi presso il Consolato Generale di New York o presso il Consolato Onorario di Rochester».
«Si attira l’attenzione degli utenti potenzialmente interessati al riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza sulle importanti novità introdotte in materia da alcune recenti pronunce della suprema Corte di Cassazione e da una circolare del Ministero dell’Interno».
Lo segnala il Consolato Generale d’Italia a New York, che spiega: «recependo gli orientamenti della Cassazione, la circolare chiarisce anzitutto che il cittadino italiano che – in vigenza della norma del 1912 (e, prima ancora, del codice civile del 1865) – ha perso la cittadinanza italiana in conseguenza dell’acquisto volontario della naturalità straniera, ha fatto contestualmente perdere il nostro status civitatis al figlio minore con lui convivente anche nell’ipotesi in cui quest’ultimo sia nato in un Paese, come gli Stati Uniti, dove si applica lo iure soli (e che pertanto, alla nascita, risultava bipolide: italiano per derivazione paterna in base al principio dello iure sanguinis e straniero in base al luogo di nascita in applicazione del principio dello iure soli)».
«In tutti tali casi – prosegue la rappresentanza – la linea di trasmissione della cittadinanza deve considerarsi interrotta, il minore in questione non disponendo più, a far data dalla naturalizzazione del padre, della capacità di trasmettere a sua volta il diritto ai propri eventuali discendenti».
È tuttavia data all’istante, sottolinea ancora il Consolato, «la possibilità di dimostrare che il proprio ascendente, incorso nella perdita per le ragioni sopra esposte, abbia, successivamente al raggiungimento della maggiore età, compiuto un atto di riacquisto del nostro status civitatis. Nell’ipotesi in cui ciò sia effettivamente avvenuto e possa essere provato, occorrerà tuttavia che l’evento abbia avuto luogo prima della nascita del discendente in linea retta dell’interessato. Diversamente la linea di trasmissione non potrà considerarsi ricostituita».
Terza edizione del premio “Science, She Says!”, riconoscimento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che verrà conferito a cinque giovani ricercatrici straniere under 40 provenienti da altrettante aree geografiche: Africa e Medio Oriente; Asia e Pacifico; Europa; America centrale e meridionale; America del Nord.
Saranno le sedi diplomatiche italiane nel mondo a raccogliere le candidature e a inoltrarle alla Farnesina, dove saranno raccolte per ognuna delle aree geografiche di riferimento.
Obiettivo di “Science, She Says!” è premiare le ricercatrici under 40 che abbiano contribuito in modo significativo al progresso della scienza e della tecnologia e all’avanzamento della cooperazione scientifica bilaterale.
Il bando e i moduli di candidatura sono disponibili sui siti web delle Ambasciate. La scadenza per partecipare è fissata al 15 gennaio 2025.
È in arrivo il numero di novembre della rivista “Bellunesi nel mondo”, che invita i lettori a riscoprire il forte legame con la terra di origine attraverso un ricco assortimento di storie e approfondimenti. L’Associazione Bellunesi nel Mondo, che da oltre mezzo secolo si impegna a mantenere vive le connessioni culturali e affettive tra la provincia di Belluno e i suoi emigranti in tutto il mondo, dedica questa edizione a temi di profonda risonanza per chiunque senta il richiamo delle proprie radici.
Uno dei temi centrali di questo numero è il mese di novembre, tradizionalmente associato alle celebrazioni popolari legate al “Capodanno agrario” e alle festività per i defunti. Attraverso l’editoriale del direttore responsabile Dino Bridda, che esplora le antiche tradizioni e il folclore bellunese, la rivista riflette su come questi rituali stagionali, che uniscono sacro e profano, abbiano rappresentato per secoli un momento di raccoglimento e augurio per l’inverno alle porte. L’approfondimento invita a guardare al passato per ritrovare un senso di appartenenza e comunità, elementi che ancorano i bellunesi sparsi per il mondo alla loro identità culturale.
In primo piano troviamo anche la Consulta Veneti nel mondo, che continua a dare voce e supporto ai discendenti di emigrati veneti all’estero. Il resoconto di questo incontro, avvenuto a Venezia, presenta gli impegni presi dalla Regione Veneto verso le comunità venete all’estero, con iniziative culturali e programmi di sostegno per rinsaldare il legame con le nuove generazioni. È un’iniziativa che sottolinea il valore dell’identità culturale e la volontà della Regione di preservare e promuovere le tradizioni venete, assicurandosi che continuino a vivere anche al di fuori dei confini nazionali.
Un’altra sezione si dedica alle storie di vita e di successo dei bellunesi. Questo mese, i riflettori sono puntati su Tommaso Calabro, figura che ha segnato in modo diverso la storia locale e che rappresenta un esempio di tenacia e passione. La sua vicenda, raccontata con sensibilità, riflette l’intraprendenza e l’amore per le proprie origini, testimoniando come l’eredità culturale bellunese continui a risuonare nella vita di molti. Questa e altre storie incarnano l’identità dei bellunesi e sono fonte di ispirazione per le nuove generazioni, sia per chi ha scelto di restare a Belluno sia per chi ha intrapreso un percorso lontano dalla propria terra.
Bellunesi nel Mondo prosegue anche la sua analisi sull’emigrazione italiana, dedicando uno spazio alla comunità italiana in Svizzera, un Paese che ha accolto numerosi immigrati, inclusi molti bellunesi, nel corso delle ultime decadi. La rivista mette in evidenza come gli italiani in Svizzera abbiano contribuito all’economia e alla cultura locali, portando con sé tradizioni e valori che, integrandosi, arricchiscono entrambe le culture. Questo approfondimento mostra i volti di chi ha saputo costruire una nuova vita senza dimenticare le proprie origini e racconta le sfide, ma anche i successi, di chi ha scelto di stabilirsi in questo Paese.
Infine, la rivista celebra la maestosità delle Dolomiti Bellunesi, patrimonio mondiale UNESCO, unendo la bellezza naturale al ricordo della tempesta Vaia, che sei anni fa ha sconvolto questi paesaggi. Le testimonianze e le immagini riportate in questo numero permettono ai lettori di rivivere momenti drammatici, ma anche di scoprire i numerosi sforzi di ricostruzione e conservazione che sono seguiti, in un potente esempio di resilienza e amore per il territorio. Questo tributo alla natura del Bellunese mira a sensibilizzare sulla necessità di proteggere l’ambiente e di custodire un patrimonio unico, che fa parte della vita di ogni bellunese, vicino o lontano.Bellunesi nel Mondo, ancora una volta, si conferma un ponte tra passato e presente, tra Belluno e il mondo, offrendo ai suoi lettori una narrazione che non solo informa, ma anche emoziona e avvicina. Questo numero di novembre 2024 è un invito a sentirsi parte di una comunità viva e coesa, ovunque ci si trovi. Per questo motivo all’interno vi è l’invito di rinnovare la quota sociale 2025 all’Associazione Bellunesi nel Mondo che permette di ricevere mensilmente questa rivista. Un gesto che permette di restare connessi alle proprie origini, condividere storie e tradizioni e contribuire a mantenere forte il legame che unisce la provincia di Belluno ai suoi figli sparsi in ogni angolo del pianeta.
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