Il Museo interattivo delle Migrazioni (MiM) di Belluno si aggiorna, arricchendo la sua offerta con nuovi percorsi e contenuti che lo rendono ancora più innovativo. Situato nella sede dell’Associazione Bellunesi nel Mondo (Abm), in via Cavour 3 del capoluogo Bellunese, il MiM è un punto di riferimento unico nel Triveneto per esplorare la storia e le esperienze legate ai fenomeni migratori.
Le visite guidate da 30 e 60 minuti sono state sostituite da due nuovi percorsi, rispettivamente di 30 e 80 minuti, disponibili in sei lingue – italiano, inglese, francese, portoghese, tedesco e spagnolo – oltre che in Lingua dei Segni Italiana (LIS). Una particolarità che distingue il MiM da altri tradizionali musei è la presenza di guide virtuali, che accompagnano i visitatori attraverso i percorsi: Giulia Francescon, Manuela Gaio e Giovanni Zanon sono i protagonisti di questa esperienza interattiva, aggiungendo un tocco personale e innovativo alla visita.
Tra le novità, il museo presenta video interviste a giovani bellunesi emigrati negli ultimi anni e a immigrati che hanno scelto di vivere in provincia di Belluno. Un nuovo video, dedicato ai mestieri tradizionali degli emigranti bellunesi, si unisce a una serie di interviste a gelatieri bellunesi residenti in Germania, arricchendo ulteriormente il percorso espositivo.
Oscar De Bona, presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, ha espresso soddisfazione per il continuo sviluppo del museo, reso possibile grazie al contributo economico della Regione Veneto: «Ringrazio la Regione Veneto per il supporto che ha permesso di aggiornare il nostro museo. Il MiM è una realtà unica, sempre al passo con i tempi, che continua a raccontare storie di migrazione in modo innovativo e coinvolgente.»
Il MiM Belluno è aperto anche a visite guidate per gruppi e scolaresche, su prenotazione. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito ufficiale www.mimbelluno.it.
Con le sue guide virtuali e i nuovi contenuti multilingue, il MiM Belluno si conferma un museo dinamico e non convenzionale, capace di offrire un’esperienza coinvolgente e multimediale per riflettere sulle migrazioni e le loro implicazioni, oggi come in passato.
La trasmissione “Emigrazione 2.0”, curata dalla webradio Radio ABM– voce delle Dolomiti, mette in luce le storie dei giovani bellunesi che hanno deciso di affrontare percorsi professionali e formativi lontano dalla loro terra natale.
In questa puntata, la protagonista è Silvia Fontana, una giovane nata a Feltre e cresciuta a Belluno, che ha condiviso il suo straordinario percorso di vita e di carriera, divenendo un esempio di resilienza e creatività. Silvia ha ripercorso le tappe fondamentali della sua formazione, dai primi passi nella musica, con dieci anni di flauto traverso e quindici di teoria e solfeggio, al liceo linguistico che le ha aperto le porte verso il mondo internazionale. Una passione, quella per l’arte e il design, che l’ha spinta verso l’università di Ferrara, dove ha conseguito la laurea in Design del Prodotto Industriale. Determinata a esplorare nuove prospettive, Silvia ha scelto di arricchire la sua esperienza con un programma Erasmus a Nancy, in Francia, nel pieno della pandemia da COVID-19.
Qui, nonostante le difficoltà, ha trovato un ambiente creativo stimolante che le ha permesso di sviluppare progetti innovativi, come la creazione di strumenti educativi per bambini con difficoltà di apprendimento, integrando musica e design. Attualmente, Silvia continua il suo percorso in Francia, dove sta affermando la sua figura di designer specializzata in design dei servizi e sociale.
Attraverso la sua metodologia, che combina osservazione, ideazione, prototipazione e test, riesce a rispondere alle esigenze concrete delle persone, in particolare dei più giovani, sviluppando strumenti che coniugano creatività e funzionalità.
Questa puntata di Emigrazione 2.0 dimostra come la provincia di Belluno continui a essere culla di talenti che, pur affacciandosi sul panorama internazionale, mantengono un legame forte con le proprie radici. La storia di Silvia Fontana non è solo un esempio di successo personale, ma un messaggio di speranza e ispirazione per le nuove generazioni.
Questa mattina, lunedì 30 dicembre, su Radio ABM – voce delle Dolomiti, la webradio dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, è andata in onda un’intervista speciale con Oscar De Bona, presidente dell’Abm. Nell’occasione, De Bona ha voluto rivolgersi ai soci e agli amici dell’Associazione per tracciare un bilancio del 2024 e lanciare uno sguardo verso il futuro. Un’Associazione radicata e dinami
«Un cordiale saluto a tutti voi, carissimi amici radioascoltatori, e benvenuti a questa ultima puntata dell’anno» ha esordito De Bona, sottolineando il valore della comunità Abm, una realtà di volontariato che opera a favore dei bellunesi sparsi in provincia, in Italia e nel mondo. «Grazie a loro siamo ancora qui, abbastanza in forma, con strumenti importanti per rafforzare la nostra attività», ha aggiunto. L’Abm, nata nel 1966, continua a distinguersi per le sue numerose iniziative, tra cui la biblioteca delle migrazioni “Dino Buzzati”, la piattaforma digitale “Aletheia” per la conservazione di documenti storici, e Accademiabm.it per corsi di formazione dedicati alla cultura e alla storia del Bellunese e del Veneto. «Abbiamo costruito una rete che ci permette di essere conosciuti non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale e internazionale», ha sottolineato De Bona.
Le sfide e i risultati del 2024 Il Presidente ha evidenziato le difficoltà incontrate, come la riduzione delle risorse pubbliche. «Nonostante tutto, siamo ancora vivi e vegeti», ha affermato, citando progetti come le borse di studio a sostegno di giovani studenti bellunesi elargite dalla Famiglie Bellunesi di Milano e Lugano e le collaborazioni internazionali, come quella recentemente avviata con il convegno sulle migrazioni orizzontali tenutosi ad Aosta.
Il ruolo degli italiani nel mondo De Bona, che ricopre anche il ruolo di Presidente di UNAIE e Consigliere del CGIE, ha poi riflettuto sulla politica italiana nei confronti degli italiani all’estero. «Abbiamo quasi 80 milioni tra italiani e italo-discendenti sparsi nel mondo: sono una risorsa fondamentale, il nostro petrolio, il nostro gas», ha detto, criticando il calo di attenzione concreta verso queste comunità da parte delle istituzioni. «È importante valorizzare queste persone non solo in periodo elettorale, ma come una risorsa per il Paese».
Uno sguardo al 2025 In chiusura, De Bona ha rivolto un augurio caloroso: «A tutti i soci, amici e sostenitori dell’Abm, un buon fine anno e un buon inizio 2025. Continueremo il nostro lavoro con la stessa passione, pronti a celebrare i 60 anni della nostra associazione». Un messaggio che non è solo un augurio, ma anche un invito a tutti coloro che, italiani o discendenti, si sentono legati alla terra bellunese: «Venite a trovarci nella nostra sede in via Cavour 3 a Belluno. È un luogo che parla di voi e delle vostre radici». Con questa riflessione, trasmessa sulle frequenze digitali di Radio Abm, si chiude un altro anno di attività intensa e di crescita per l’Abm, pronta a scrivere nuove pagine di storia al fianco delle comunità italiane nel mondo.
«Bellunesinelmondo.info è un nuovo servizio che offriamo a tutti i nostri soci e socie e amici dell’Abm. Un vero regalo di Natale dato che abbiamo deciso di renderlo on line da oggi » ha dichiararlo Oscar De Bona, presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo. «Bellunesinelmondo.info è il decimo strumento dell’Associazione Bellunesi nel Mondo» ha aggiunto il direttore responsabile della rivista “Bellunesi nel mondo”, Dino Bridda.
Da oltre cinquant’anni l’Associazione Bellunesi nel Mondo (Abm) rappresenta il punto di riferimento per i bellunesi sparsi in tutto il mondo. Una missione portata avanti con costanza e innovazione, attraverso una rete di strumenti che spaziano dalla comunicazione tradizionale alla tecnologia digitale. Ora, questo arcipelago di iniziative accoglie un nuovo elemento: la piattaforma online Bellunesinelmondo.info, la versione digitale della storica rivista “Bellunesi nel mondo”, nata nel 1966.
Una tradizione che si evolve L’Abm ha sempre cercato di mantenere vivo il legame tra i bellunesi nel mondo e la loro terra d’origine. Attraverso strumenti come la Biblioteca delle Migrazioni “Dino Buzzati”, il Museo interattivo delle Migrazioni (MiM Belluno), la casa editrice “Bellunesi nel mondo – edizioni” e Radio ABM, l’Associazione ha consolidato la sua presenza in ambiti sociali, culturali ed economici. Ora, con Bellunesinelmondo.info, si apre una nuova pagina per raccontare le storie dei migranti, affrontare tematiche attuali e ampliare il dialogo con un pubblico sempre più connesso.
Una piattaforma per tutti Bellunesinelmondo.info non sostituisce la versione cartacea della rivista “Bellunesi nel mondo”, ma ne rappresenta un’evoluzione complementare. L’obiettivo è duplice: continuare a soddisfare chi ama la carta stampata e raggiungere una generazione di lettori che preferisce informarsi attraverso il web. «Il nostro mensile viaggerà ora su due binari paralleli», ha dichiarato il direttore responsabile della testata, Dino Bridda. «Siamo pronti ad affrontare questa nuova avventura giornalistica, certi che la velocità e la flessibilità del digitale possano ampliare il raggio d’azione della nostra comunicazione».
Più di un semplice sito Bellunesinelmondo.info non sarà soltanto un contenitore digitale della rivista, ma un vero e proprio hub informativo. Articoli aggiornati, rubriche tematiche e spazi interattivi offriranno ai lettori un’esperienza ricca e coinvolgente. Inoltre, Bellunesinelmondo.info rappresenta un passo avanti nell’impegno dell’Abm per rispondere alle esigenze di una comunità globale, affrontando temi che vanno oltre le migrazioni, ma che restano sempre legati alle peculiarità del territorio bellunese.
Una sfida che vale la pena raccogliere Dal 1966, l’Associazione Bellunesi nel Mondo ha superato numerose sfide, adattandosi ai cambiamenti e innovando i suoi strumenti. Bellunesinelmondo.info è un nuovo capitolo di questa storia di evoluzione. «Confidiamo nella risposta positiva dei nostri lettori», ha aggiunto sempre Bridda. «Accoglieremo con attenzione le critiche costruttive e faremo della velocità di comunicazione del digitale uno strumento per rafforzare il nostro legame con la comunità».
Con questa nuova iniziativa, l’Abm ribadisce il suo impegno a essere un ponte tra passato e futuro, tradizione e innovazione, locale e globale. Un impegno che continua a dare voce ai bellunesi nel mondo. www.bellunesinelmondo.info – redazione@bellunesinelmondo.info
L’Associazione Bellunesi nel Mondo (Abm), attraverso la Famiglia Bellunese Serra Gaúcha e in collaborazione con Sicredi, ha reso omaggio ai 150 anni dell’immigrazione italiana in Brasile con l’installazione di una targa commemorativa.
La targa, collocata in un luogo significativo della città di Nova Prata, si trova accanto al Ristorante Catarina e alla Floricoltura Madre Tiera, lungo la BR 470, nel quartiere Retiro. Questo gesto simbolico non solo celebra un importante traguardo storico, ma riafferma anche i legami culturali e storici tra l’Italia e la comunità della Serra Gaúcha.
Il Rio Grande do Sul, e in particolare la regione di Nova Prata, è stata una delle principali destinazioni per gli immigrati italiani, soprattutto veneti, a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Gli italiani portarono con sé tradizioni, cultura e una forte etica del lavoro, contribuendo in modo significativo allo sviluppo della regione.
L’Abm, da anni impegnata nella valorizzazione dell’identità e della memoria degli immigrati veneti in Brasile, continua a promuovere iniziative che rafforzano i legami con la terra d’origine. Questo omaggio ai 150 anni dell’immigrazione italiana rappresenta un momento di riflessione e gratitudine per il contributo che queste comunità hanno dato al Brasile, mantenendo vive le loro radici italiane.
La cerimonia di inaugurazione della targa ha attirato l’attenzione di residenti, autorità locali e rappresentanti delle associazioni culturali. Un evento che sottolinea come il passato continui a essere un ponte tra culture e nazioni, arricchendo il presente e il futuro della comunità.
La targa rimarrà un simbolo permanente della resilienza e dello spirito di comunità degli immigrati italiani e dei loro discendenti. Un ricordo tangibile di 150 anni di storia condivisa, che merita di essere celebrato e preservato per le generazioni future.
È Giovanni Larese il vincitore del terzo concorso letterario “Raccontare l’emigrazione veneta”. Il suo L’uomo nero è il racconto che più ha convinto la giuria del premio organizzato dall’Associazione Bellunesi nel Mondo.
Una riflessione che porta il lettore tra Longarone ed Erto, luoghi segnati dalla tragedia del Vajont, tra i ricordi dell’infanzia felice vissuta dal protagonista e tra le memorie di un’emigrazione forzata in Svizzera, fino al ritorno per ricostruire la sua terra. Ritorno che, nonostante il successo imprenditoriale, è segnato dalla nostalgia per un passato perduto e per i valori comunitari ormai scomparsi.
Al secondo posto Alice Bettolo, che con Il baule descrive un ritorno a Belluno per affrontare un lutto, ritorno che porterà alla scoperta del passato di emigrazione della nonna, raccontato dalle lettere e da un diario rimasti fino a quel momento “segreti”.
Terzo Lorenzo Mattozzi con El parón de casa: un percorso tra Venezia e il Brasile, un nuovo mondo dove il protagonista realizza i propri sogni, ma dove la nostalgia si fa sempre sentire.
Ai primi tre classificati un premio in denaro di cinquecento (primo), trecento (secondo) e duecento euro (terzo).
A tutti i finalisti – quarta Lidia Gianna De Villa con Le stampelle di mio padre, quinta Viviana Biesuz con I venti della mia vita, sesta Emanuela Bossi con Incontri, settima Maria Teresa Colle con Partenze e ritorni, ottavo Fabrizio Caberlon con Il viaggio di Pina, nono Alessandro Roldo con La foto e decima Maria Gomiero con Via dalla luna, via da qui – due copie del libro, edito da Bellunesi nel mondo edizioni, che raccoglie le dieci opere più votate.
Pubblicazione impreziosita dall’introduzione di Marcella Corrà, giornalista e presidente della giuria.
A conclusione dell’evento, dopo la lettura di alcuni estratti dal racconto vincitore, a cura di Manuela Gaio, Patrizia Burigo, vicepresidente dell’Abm, ha lanciato l’appuntamento alla quarta edizione del concorso, in programma per il 2025.
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