29. 56° anniversario Tragedia di Mattmark. Appuntamento a Mas di Sedico domenica 29 agosto

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Quest’anno ricorrono 56 anni dalla terrificante catastrofe di Mattmark (Svizzera). 88 lavoratori, di cui 56 italiani – 17 bellunesi – morirono sotto l’implacabile massa di ghiaccio, roccia e fango in quell’infausta giornata del 30 agosto 1965. In pochi istanti si consumava un dramma che ha ferito profondamente la nostra terra e che è doveroso non dimenticare, tragico esempio delle sofferenze che hanno segnato la storia della nostra emigrazione.

La Famiglia Ex emigranti “Monte Pizzocco”, con il supporto dell’Associazione Bellunesi nel Mondo e il patrocinio dei Comuni di Sedico, Santa Giustina, Cesiomaggiore, San Gregorio nelle Alpi e Sospirolo organizza una commemorazione pubblica che avrà luogo a Mas di Sedico, presso il parco “Vittime di Mattmark”, alle ore 11.00 di domenica 29 agosto.
Saranno presenti i superstiti, i parenti delle vittime, i gagliardetti delle Famiglie Ex emigranti e degli Alpini. Dopo il saluto delle Autorità sarà benedetta e deposta una corona dall’alloro davanti al monumento degli emigranti.

Nell’ambito dell’emergenza sanitaria da Coronavirus saranno rispettate le distanze anti assembramento, con l’obbligo di indossare la mascherina.

Sarà inoltre garantita la diretta sulla pagina Facebook e il canale YouTube dell’Associazione Bellunesi nel Mondo.

Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. L’Abm non dimentica Marcinelle e tutte le tragedie sul lavoro

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L'Abm ricorda Marcinelle a Belluno

Era l’8 agosto del 1956 quando un incendio scoppiato in uno dei pozzi della miniera di carbon fossile del Bois du Cazier (Marcinelle – Belgio) provocò un disastro che segnò per sempre la storia dell’emigrazione italiana. 262 vittime, provenienti da 12 diversi paesi, 136 italiani. Tra questi un bellunese: Dino Della Vecchia. La tragedia, con il suo dolore, permise tuttavia di far luce sulle deplorevoli condizioni di lavoro nelle miniere, contribuendo finalmente all’introduzione delle maschere antigas. Per il 65° anniversario di questa immane tragedia e per la “Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo” l’Associazione Bellunesi nel Mondo ha organizzato questa mattina, domenica 8 agosto, una semplice commemorazione davanti al monumento dell’emigrante presso la sede Abm in via Cavour 3 a Belluno.

Presenti come sempre i gagliardetti delle Famiglie Ex emigranti e d’Italia, oltre alla partecipazione di diverse Amministrazioni comunali del Bellunese e il Gruppo alpini della città di Belluno.

«Siamo qui per ricordare, per non dimenticare – le parole del presidente dell’Associazione Bellunesi nel mondo Oscar De Bona – il sacrificio dei nostri bellunesi, veneti e italiani che nel corso di tutto il Novecento sono emigrati e hanno trovato difficoltà, sofferenza, a volte anche la morte, lontano da casa. E tutto questo per dare un futuro migliore alla propria famiglia e al nostro Paese, l’Italia».

Una commemorazione che ha visto l’intervento anche di Francesca De Biasi, assessore del comune di Belluno: «I temi del lavoro e della sicurezza sul lavoro sono di estrema attualità, che la pandemia ci ha riportato quotidianamente. Il sacrificio del lavoro per chi l’ha perso, per chi ha dovuto lavorare in casa allontanandosi così dalla socialità e dalle altre persone. Prima, mentre cantavamo l’Inno d’Italia mi sono soffermata sulla strofa che dice “L’Italia chiamò, siam pronti alla morte”. E mi chiedo sempre “Ma chi tra di noi è pronto alla morte?”. Quegli italiani sono stati pronti alla morte, perché andandosene volevano dare un futuro all’Italia. Credo quindi che i sacrifici che siamo chiamati a fare anche adesso ci portino a pensare al prossimo e al futuro».

E in occasione di questa giornata non sono mancate le testimonianze dirette di chi ha fatto una vita all’estero come minatore. Ecco quindi la testimonianza di Daniele Garlet: «Ho cominciato a lavorare in galleria a Glarus, Svizzera, come macchinista. Dopo aver preso la qualifica di minatore sono andato a Mattmark (conosciuta per la tragedia di Mattmark del 30 agosto 1965, ndr). Quanta fatica ho fatto nemmeno il Padre eterno lo sa. La mia esperienza di minatore mi ha portato successivamente in Sud America, in Colombia. Sono stati anni tragici. I minatori appartenenti alla squadra prima del mio arrivo erano tutti morti per causa di incidenti nelle gallerie. Tra questi uno era da San Gregorio nelle Alpi e un altro da Lamon». Lavoro duro quello del minatore. Un’altra testimonianza è stata portata da Luigi Case: «Ho cominciato a lavorare nei cantieri a 15 anni e a 17 anni ho intrapreso il lavoro di minatore in Svizzera, per poi andare in Nuova Zelanda e un po’ in tutto il mondo. Alla fine della mia carriera ho lavorato al Cern di Ginevra, per realizzare la galleria dedicata all’acceleratore nucleare, e in Svizzera per la costruzione del traforo del San Gottardo. Ricordo come in Nuova Zelanda abbiamo preso più acqua che soldi. Pioveva sempre. Era dura».

I vice presidenti Abm Patrizia Burigo e Rino Budel hanno letto rispettivamente le lettere pervenute dall’assessore ai Flussi Migratori della Regione Veneto Cristiano Corazzari e dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia. E il direttore della rivista “Bellunesi nel mondo”, Dino Bridda, ha interpretato una toccante poesia dialettale, scritta da Rino Budel, dedicata proprio ai minatori di Marcinelle: «… son tornà da Marcinelle. Col vestito de la festa. Co le scarpe tute lustre. E un cuscino sot la testa. Col sonar de la campana, al paese i me spetea. Da quel posto via lontan, altri in spala i me portea».

Dura la vita del minatore. Con la morte sempre alle spalle. Sono decine di migliaia gli italiani che nel Dopoguerra emigrarono in Belgio per lavorare nelle miniere. Tutto questo come conseguenza di un accordo tra il Belgio e l’Italia. Il famoso accordo “Uomini in cambio di carbone”. E proprio quest’anno ricorre il 75° anno di questa firma. L’Associazione Bellunesi nel Mondo ha voluto far ascoltare al pubblico presente il messaggio del sindaco di Charleroi, Paul Magnette: «Cari amici italiani, sono passati 75 anni da quando fu sottoscritto un accordo incredibile tra Belgio e Italia. Furono scambiati uomini con carbone. Ma oggi, due o tre generazioni dopo, la presenza italiana nel nostro Paese ha un valore inestimabile. Voi non ci avete solo aiutato a costruire la nostra ricchezza, voi avete portato anche il sole dell’Italia. Certe generosità sembrano fatte per incontrarsi, così nascono i matrimoni più belli». Certo per noi italiani emigrare ha portare anche dure conseguenze di razzismo e discriminazione, come sottolineato sempre da Magnette: «Di certo ci ricordiamo anche dei primi tempi dell’emigrazione italiana in Belgio, così dolorosi. Le commemorazioni esistono proprio per ricordarci la realtà della miniera, delle baracche, della miseria e talvolta anche del razzismo. Non abbiamo il diritto di dimenticare tutto questo. Oggi voglio infatti dedicare un pensiero molto commosso a tutte le donne e gli uomini che hanno dovuto pagare il prezzo dell’ingiustizia».

A conclusione della commemorazione non è mancata una riflessione spirituale da parte del diacono Francesco D’Alfonso, direttore della Migrantes di Belluno, e la benedizione del cero. Una fiamma posizionata davanti al monumento degli emigranti. Una fiamma rossa che rappresenta il sacrifico di quanti emigrano, di quanti sono riusciti a tornare, di quanti purtroppo non ce l’hanno fatta e di cui è doveroso il ricordo, il rispetto e la memoria.

Da questo link la diretta della commemorazione

Alluvioni in Belgio, Germania e Lussemburgo. L’Associazione Bellunesi nel Mondo in contatto con le comunità bellunesi

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La gelateria dei fratelli Bortolot a Cochem allagata
La gelateria dei fratelli Bortolot a Cochem allagata

Sono ore di apprensione per l’Associazione Bellunesi nel Mondo. Si aggrava di ora in ora la situazione nelle due regioni del Nord della Germania devastate dalle alluvioni: secondo l’ultimo aggiornamento delle autorità sono almeno 103 le vittime e 1.300 i dispersi. Un fenomeno definito dai media di “proporzioni storiche” e che ha colpito anche le zone confinanti di Belgio, Lussemburgo e Olanda, dove ci sono almeno altri 15 morti e migliaia di persone da ore senza corrente.

Un territorio europeo dove è forte la presenza anche di comunità bellunesi, emigrate durante il Novecento, e dove sono operativi tre circoli dell’Associazione Bellunesi nel Mondo: le Famiglie Bellunesi del Nord-Reno Westfalia, di Liegi e di Lussemburgo.
«Siamo in continuo contatto con i nostri associati – le parole del presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo Oscar De Bona – fortunatamente allo stato attuale non ci sono vittime, ma i danni alle abitazioni, alle strade e all’intero territorio sono ingenti».
Tra le persone danneggiate, in Germania, ci sono molti gelatieri bellunesi. Non bisogna infatti dimenticare che la nazione tedesca è la terra del gelato artigianale “made in Belluno”.

Diverse le testimonianze di soci gelatieri Abm. Come quella di Fausto Bortolot e del figlio Stefano: «Abbiamo una gelateria a Cochem dove è entrato un metro e mezzo d’acqua. Siamo riusciti a sgomberare tutto, a parte il bancone del gelato. Ci è andata bene perché alle persone non è successo niente. Fra personale e famigliari siamo in quattordici».
Momenti davvero terribili, ma dei quali i nostri bellunesi all’estero non si scoraggiano. «Per quanto riguarda il lato economico – concludono Fausto e Stefano – abbiamo ancora tante giornate per vendere il nostro buon gelato. Un abbraccio a tutti».

Altre notizie giungono anche dal vice presidente della Famiglia del Nord Reno Westfalia Riccardo Simonetti: «Siamo in apprensione e in allarme per la catastrofe avvenuta in Germania. Fortunatamente in questo momento non ho nessuna notizia negativa né dai miei amici bellunesi, né da quelli tedeschi».

E l’immane alluvione ha colpito anche il Belgio. Aggiornamenti arrivano agli uffici dell’Associazione Bellunesi nel Mondo da parte della socia Céline: «Sì è terribile. Ho tanti amici che hanno la casa distrutta. Noi fortunatamente stiamo bene. Meno male che le nostre case sono un po’ più alte».

«Nei prossimi giorni – conclude De Bona – faremo una valutazione, in base alle richieste che ci giungeranno, se sarà necessario supportare con le nostre piccole forze qualche bellunese in difficoltà nelle aree colpite».

Un altro particolare della gelateria dei fratelli Bortolot.
Un altro particolare della gelateria dei fratelli Bortolot.

La rassegna stampa di venerdì 16 luglio 2021

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La rassegna stampa di Radio ABM, la web radio dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, dedicata alla lettura delle edizioni di oggi – venerdì 16 luglio 2021 – dei quotidiani bellunesi il “Corriere delle Alpi” e “Il Gazzettino”. Le notizie in primo piano: “Coronavirus. Novanta gli attualmente positivi nel Bellunese”; “Campagna vaccinale. SMS di invito alla somministrazione per le persone dai 18 ai 39 anni”; “Morto a 18 anni: indagato il medico di Pronto Soccorso che lo visitò la sera prima”; “Calcio, serie D. Ufficializzato lo staff tecnico della Dolomiti Bellunesi”; “Calcio. Alessandro Gazzi si ritira dopo una lunga carriera da professionista”; “Motori. Oggi e domani la Coppa d’Oro delle Dolomiti”.

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La rassegna stampa di giovedì 1 luglio 2021

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La rassegna stampa di Radio ABM, la web radio dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, dedicata alla lettura delle edizioni di oggi – giovedì 1 luglio 2021 – dei quotidiani bellunesi il “Corriere delle Alpi” e “Il Gazzettino”. Le notizie in primo piano: “Belluno. Aumento Tari retrodatati”; “Schianto sulla Statale Feltrina. Muore maestra e sindacalista”; “Lupi inseguiti sulla neve. C’è un decreto di condanna”; “Feltre. Telecamere dei residenti per controllare vie e piazze”; “Calcio. Dolomiti bellunesi punta tutto su Teso”.

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Nasce Accademiabm.it. La piattaforma e-learning dell’Associazione Bellunesi nel Mondo

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Accademiabm.it

Una scuola a portata di click. Per imparare in modo semplice e dinamico. È questo l’obiettivo di Accademiabm.it, la piattaforma e-learning dell’Associazione Bellunesi nel Mondo. Una finestra virtuale per avere il territorio dolomitico sempre con sé.
Accademiabm.it offre corsi su numerose tematiche riguardanti il Bellunese e i suoi tratti caratteristici, tra storia, tradizioni, arte, cultura e gastronomia. Spazio anche alle lingue del mondo (… compreso l’italiano). Ogni corso è realizzato da un esperto che, uno scalino alla volta, accompagna l’allievo alla scoperta dell’argomento proposto. Ogni singola lezione è sintetica ma esaustiva e – perché no? – divertente.

A disposizione materiali di studio e test grazie ai quali valutare l’apprendimento passo dopo passo, così da arrivare soddisfatti in fondo al proprio cammino. La parola giusta per descrivere Accademiabm.it è “flessibile”: lo strumento ideale per chi vuole arricchire il proprio bagaglio di competenze in ogni momento e dovunque.

L’Associazione Bellunesi nel Mondo opera dal 1966. Nel suo Statuto viene ben evidenziato come uno dei suoi principali scopi sia quello di “organizzare attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale di cui all’art. 5 del D.Lgs. 117/2017”. Questo l’obiettivo di Accademiabm.it. Fare cultura, trasmettere cultura, diffondere cultura. Perché come scrisse Einstein “La cultura è ciò che resta dopo che uno ha dimenticato tutto quello che ha imparato a scuola”.

«La piattaforma è on line da oggi, lunedì 7 giugno 2021 – le parole del presidente Abm Oscar De Bona – ed è presente il primo corso dal titolo “Ingegno migrante. Storie poco note di illustri bellunesi nel mondo” a cura di Dino Bridda. Entro la fine dell’anno sono in programma altri corsi che spazieranno dalla storia locale al sociale, dall’ambiente alla cucina, dall’arte al dialetto bellunese».

La piattaforma e-learning Accademiabm.it è aperta a chiunque. Per i soci dell’Associazione Bellunesi nel Mondo (o per chi vorrà diventarlo) sono però presenti interessanti sconti sui singoli corsi e saranno sempre aggiornati sulle novità. Avranno inoltre la possibilità di mettersi in contatto diretto con il docente per ulteriori informazioni e/approfondimenti.

«È un servizio aggiuntivo che vogliamo offrire ai nostri associati sfruttando appieno le attuali tecnologie ed eliminando quindi qualsiasi distanza fisica».

I corsi proposti da Accademiabm.it possono essere definiti “chiavi in mano”. Non ci saranno giorni e orari d’obbligo in cui gli utenti dovranno collegarsi per seguire le lezioni. Si acquisterà direttamente il corso completo. In questo modo sarà il singolo utente che seguirà le singole videolezioni, quando e dove vorrà. Per passare da una videolezione all’altra si dovrà fare un test di conoscenza. Conclusa l’ultima lezione verrà generato un attestato di partecipazione personalizzato.

Tutte le informazioni si trovano sul sito: www.accademiabm.it

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