Pensioni ed emigrazione: 3,5 miliardi di euro che dall’estero arrivano in Italia

da | 26 Feb 2021 | 0 commenti

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Anche le pensioni ci raccontano molto sulla storia della nostra emigrazione. Lo ha affermato il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, alla presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2020 dello scorso 27 ottobre. «Seguire le tracce di questi pagamenti – ha commentato il numero uno dell’Istituto di previdenza – significa ripercorrere la storia dell’emigrazione italiana».

Significa infatti comprendere quali sono state le mete tradizionali, dove si sono concentrati maggiormente i flussi di partenze dal nostro Paese, ma anche dove e come si è evoluto il processo di mobilità negli ultimi anni.

Ecco perché tra i temi di approfondimento del RIM un’analisi quest’anno è dedicata proprio a Le pensioni pagate all’estero e dall’estero come effetto delle migrazioni*. Una differenza, quella tra prestazioni erogate fuori dell’Italia e prestazioni erogate da altri Stati al nostro, che vede pendere la bilancia a nostro favore.

«Il totale delle pensioni pagate dall’estero verso il nostro Paese è di 3,5 miliardi di euro; il totale delle pensioni che l’Italia paga verso l’estero è di 466 milioni – ha sottolineato Tridico -, un saldo a netto vantaggio del nostro Paese, che smentisce le critiche che molto spesso si sentono sui fenomeni di migrazione dei nostri pensionati verso diversi Paesi esotici, un fenomeno talmente piccolo da essere quasi insignificante».

Le pensioni pagate all’estero
Attualmente sono 160 le nazioni raggiunte dall’Inps per il saldo delle pensioni all’estero. I beneficiari sono 332.822, il 2,4% sul totale delle prestazioni erogate dall’ente previdenziale. Tra di essi rientrano sia cittadini italiani, sia stranieri che hanno lavorato in Italia e successivamente lasciato la Penisola.

«La maggior parte dei pagamenti – sottolinea il Rapporto – è localizzato nel continente europeo, dove viene erogato il 53,3% del totale delle pensioni pagate all’estero». Seguono l’America (33,8%) – soprattutto quella settentrionale (24,2%) -, l’Oceania (11,4%), l’Africa (1,0%) e l’Asia (0,5%). 

In tutti i continenti prevalgono le pensioni di vecchiaia. Fa eccezione, tuttavia, l’area del Sud America, dove il 60,7% dei trattamenti riguarda pensioni ai superstiti. «Tale dato – puntualizzano i curatori dell’analisi – conferma che l’Inps in questa parte del mondo sta pagando pensioni che si riferiscono a una migrazione molto antica destinata a ridursi in pochi anni».

A livello di singoli Paesi, in testa alla graduatoria delle realtà più rappresentative per numero di pensioni troviamo la Germania (48.984, il 14,72% del totale mondiale), davanti a Canada (46.881-14,08%), Australia (37.732-11,34%) e Francia (37.143-11,16%). In fortissima crescita il Portogallo, passato da 535 prestazioni erogate nel 2015 a 2.321 erogate nel 2019, un incremento del 333,83% in un quinquennio.

Le pensioni dall’estero pagate in Italia 
L’Analisi del RIM sulle pensioni pagate da altri Paesi in Italia riporta i dati delle nazioni che hanno risposto a uno specifico sondaggio inviato dall’Inps. Per forza di cose il quadro non può essere del tutto completo, tuttavia, «dei 3,5 miliardi di euro che arrivano dall’estero – ha reso noto Tridico in sede di presentazione del Rapporto – il grosso proviene dagli istituti di previdenza di Germania, Svizzera e Francia», stati che raggiungono ex emigranti tornati a vivere in Italia.

Le prestazioni emesse dalla Germania nel nostro Paese nel 2019 sono 373.081, per un valore economico di oltre 1 miliardo e 130 milioni di euro. Prevalgono le pensioni di vecchiaia (265.428, pari al 71,14% del totale). Quelle ai superstiti sono 104.267 (27,95%); quelle di invalidità 3.386 (0,91%). 

I connazionali che ricevono pensioni dalla Svizzera sono 300.447. Un numero inferiore (di poco) rispetto alla Germania, anche se molto più alto risulta l’importo erogato: circa 2 miliardi e 50 milioni di euro. Anche in questo caso la fetta più consistente è rappresentata dalle pensioni di vecchiaia (252.322, ossia l’83,98% del totale), seguite da quelle ai superstiti (42.812-14,25%) e da quelle di invalidità (5.313-1,77%).

Infine, le erogazioni che arrivano dalla Francia (dati al 2018) coinvolgono 111.669 italiani, per un importo di poco inferiore ai 300 milioni di euro. Le suddivisioni sono le seguenti: vecchiaia 74.761 (66,95%); superstiti 36.733 (32,89%); invalidità 175 (0,16%).

*A cura di Daniele Russo e Susanna Thomas.

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