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Martedì 20 luglio era presente anche il gonfalone dell’Associazione Bellunesi nel Mondo ai funerali di Flavio Cadorin, presidente delle Acli Bellunesi. E non poteva essere altrimenti dato il legame che da sempre unisce l’Abm alle Acli e, non da ultimo al suo presidente. Una figura, quella di Flavio, che si è spesa per questa storica associazione. Una persona, che ha vissuto appieno l’emigrazione.
«Siamo davvero dispiaciuti per la sua “partenza” – le parole del presidente Abm Oscar De Bona – Flavio ci aveva supportato in occasione del 50° anniversario del “Viale delle lampade spente”, commemorazione realizzata proprio a San Gregorio nelle Alpi».
Flavio credeva nelle Acli e soprattutto nei giovani. «Ricordo le volte che è stato intervistato a Radio ABM. Metteva sempre in primo piano i giovani e di come le Acli dovevano investire su di loro».
Nell’omelia don Anselmo Recchia ha descritto il suo vissuto: «Flavio era un emigrante. E lo è stato per tutta la vita. Un vero nomade. Ha girato il mondo con la sua professionalità e, una volta rientrato, si è messo a disposizione della sua comunità».
«Lo ricorderemo in occasione del premio internazionale “Bellunesi che onorano la provincia di Belluno in Italia e all’estero” – conclude De Bona – persone come Flavio non devono essere di certo dimenticate».
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