da Redazione ABM | Mar 3, 2020 | ABM NEWS, ASSOCIAZIONE, PRIMO PIANO, PROVINCIA BELLUNO

“Ieri e oggi”. Questo il titolo della prossima puntata di “Mela verde”, Il programma di Mediaset dedicato ad agricoltura, ambiente e tradizioni – guidato dalla coppia formata da Vincenzo Venuto ed Ellen Hidding – che andrà in onda domenica 8 marzo alle ore 11.55 su Canale 5 e, in replica, sabato 14 marzo, alle ore 7.00, su La 5.
In questa puntata saranno protagonisti anche i gelatieri e il MiM Belluno, Museo interattivo delle Migrazioni. Sarà proprio il museo dell’Associazione Bellunesi nel Mondo a fare da scenografia allo sketch tra Ellen Hidding e Fausto Bortolot, mastro gelatiere e presidente della MiG (Mostra internazionale del gelato). Bortolot racconterà e illustrerà la storia del gelato artigianale e, assieme a lui, saranno presenti alcuni collaboratori: chi intento a spaccare il ghiaccio, chi a preparare il cono gelato, chi a miscelare…
«Voglio ringraziare la Dmo, con il suo direttore Giuliano Vantaggi, e la redazione di Mela Verde», le parole del presidente Abm Oscar De Bona, «per avere pensato come location per le riprese il nostro museo».
Anche perché proprio al MiM Belluno è presente una sala dedicata al gelato e ai gelatieri. Il gelato nel mondo parla infatti zoldano e cadorino, grazie alla straordinaria intuizione commerciale degli artigiani ambulanti di dolciumi provenienti dalle valli dolomitiche, che hanno reso popolare questo prodotto made in Italy nei paesi dell’Europa centro-settentrionale, dapprima con la vendita itinerante, in un secondo momento con prestigiose gelaterie in Austria, Olanda, Argentina e soprattutto Germania.
da Redazione ABM | Gen 24, 2020 | STORIE...
Mi chiamo Attilio Ciprian, ho un fratello gemello di nome Emilio. Siamo nati nel 1945. Ricordo che quando eravamo ragazzini nostra madre e nostro padre partivano per l’estero e quindi noi eravamo accuditi da una zia, sorella di nostro papà. Stavamo con lei fino alle vacanze estive, poi potevamo raggiungere i genitori. Mio papà era nato a Vienna nel 1908. Vienna era una grande città, che raccoglieva tantissimi emigrati. Molti andavano lì per vendere il gelato artigianale. Anche mio padre faceva il venditore ambulante. Tutte le mattine partiva col carretto e vendeva due sorbettiere di gelato. Prima di cominciare il giro, alle cinque faceva rifornimento di ghiaccio in una grande macelleria. Poi girava tutta la capitale, andando per uffici, scuole, stadi e capitava che vendesse molto di più di quelli che avevano una propria gelateria, perché i clienti lo conoscevano, sapevano l’itinerario che seguiva e l’orario in cui sarebbe passato. Aveva un campanello per richiamarli. Poi tornava e scaricava la salamoia che aveva nel carro. Più tardi, con un fratello purtroppo morto giovane, aveva deciso di aprire una piccola gelateria in Mariahilfer Strasse, una delle vie più famose di Vienna. In questa gelateria io e mio fratello ci abbiamo trascorso l’infanzia. Abbiamo infatti frequentato la scuola materna a Vienna. Ricordo che all’epoca, quando avevamo tre o quattro anni, il papà ci metteva uno per sorbettiera. Allora si poteva, oggi non si può più. Poi nostro padre ha deciso di farci rientrare per le elementari e le medie. Io mi sono diplomato all’Iti nel 1967 e sono sempre rimasto in Italia come insegnante tecnico-pratico. Mio fratello, invece, dopo un periodo come meccanico alla Bmw, ha lavorato in Germania. Nel 1956, infatti, nostro padre aveva aperto una gelateria nel Nordreno-Vestfalia. In quella zona la Germania era molto ricca, aveva industrie e miniere e quindi il lavoro non mancava. Purtroppo, però, lui ci ha lasciati a soli 56 anni a causa di un infarto e così mia mamma ed Emilio sono dovuti partire per continuare a mandare avanti la gelateria. Nel 2016 hanno festeggiato i 60 anni di attività
da Redazione ABM | Gen 24, 2020 | STORIE...
Oltre a guardare avanti e dare sempre il meglio di noi stessi, credo sia importante guardare anche indietro e conservare il nostro passato, o meglio quello dei nostri genitori, nonni, bisnonni. Mantenere viva la memoria, come un fuoco che arde di continuo, senza mai fermarsi. Dare voce a una parte del nostro essere, per ricordare chi sono stati i nostri avi e raccontare un po’ della loro vita. I gelati, come gli occhiali, sono sempre stati i simboli del bellunese, della nostra cultura, della nostra gente, e hanno dato lavoro a tantissime persone che hanno fatto conoscere all’estero l’aria e il profumo delle nostre montagne. La freschezza dei gelati riportava ai rigidi inverni e il sorriso dei gelatieri, che servivano i coni pieni di crema, rimandavano alla bellezza delle cime infuocate dai tramonti. Nelle fredde città della Germania, lungo le vie percorse da grandi palazzi ottocenteschi e dal via vai dei tedeschi che camminavano guardinghi con un giornale in mano per i marciapiedi, si vedeva una specie di negozio, con un’insegna scritta in tedesco che riportava i nomi delle nostre montagne, come “Pelmo”, “Cristallo”, e cognomi bellunesi come “De Lorenzo” o ”De Pellegrin”, o ancora nomi come “Freddi Desideri”. Ma non erano negozi, erano le gelaterie dei nostri avi, gelaterie che davano un senso di amicizia, fratellanza e dove si ritrovavano i tedeschi di qualsiasi età per gustare la bontà dei gelati, con un’infinità di gusti a disposizione. Anche io sono nipote di gelatieri. Il mio prozio Wiliam da giovane andò in Germania, assieme a una sorella, a fare i gelati. Lavoravano nella stessa gelateria. Poi, una volta tornato a Feltre, imparò il mestiere del barbiere da un certo Pietro, che aveva il negozio in piazza Isola; e quando non aveva ancora la macchina si faceva tutto il tragitto in bicicletta da Fonzaso a Feltre, nove chilometri andata e ritorno ogni giorno e con qualsiasi tempo. Fino a quando, presa la macchina e fatta un po’ di esperienza, si aprì un suo negozio a Feltre, vicino alla stazione, dove ancora oggi i figli portano avanti il suo lavoro. Si può dire che tutta la sua famiglia è formata da gelatieri. Mia nonna (sua sorella), un altro fratello e altre sorelle, tutti presero la via dei gelatieri. All’inizio, quando avevano 14 anni, partivano con delle famiglie zoldane, da Forno, e andavano a fare le stagioni nelle gelaterie in Germania o a pochi chilometri dall’Olanda, e se ne stavano lontani da casa da fine febbraio a inizio ottobre, quando iniziava l’inverno. Mia nonna mi raccontava che i suoi 15 anni li compì proprio in Germania. Di sera la padrona la portava in giro per Francoforte, con tutti i negozi chiusi e un silenzio assordante. Era l’unico momento libero che aveva perché nel resto del tempo era impegnata a lavorare in gelateria. Un’altra cosa che mi diceva era che la padrona la obbligava a tagliarsi i capelli, perché per quel mestiere non dovevano essere lunghi, e che il giorno prima di partire per la Germania andava a dormire nella casa dei padroni a Forno di Zoldo e vedeva il Pelmo, che si mostrava con tutta la sua maestosità e bellezza sopra il paese. Il ricordo di questa montagna ce l’ha sempre avuto nel cuore, e ancora oggi ne parla con fierezza e ammirazione.
da Redazione ABM | Dic 24, 2019 | EMIGRAZIONE, REGIONE VENETO

C’era anche il gelato artigianale ieri alla conferenza stampa di fine anno della Regione del Veneto e nell’occasione sono stati consegnati alla Giunta regionale le pubblicazioni realizzate in occasione dei grandi decennali ricorsi quest’anno: i 60 anni della storica Mostra Internazionale del Gelato di Longarone e i 50 anni dalla fondazione di Uniteis, l’Unione dei gelatieri italiani in Germania. Un omaggio quindi gustoso portato al presidente della Regione Veneto. Erano presenti anche il consigliere dell’Associazione Bellunesi nel Mondo Riccardo Simonetti e il già consigliere Abm Fausto Bortolot.
da Redazione ABM | Dic 5, 2019 | ABM NEWS, ASSOCIAZIONE, EMIGRAZIONE, PRIMO PIANO

Una cerimonia semplice, ma significativa quella organizzata dall’Uniteis (Unione dei Gelatieri Italiani) per celebrare i suoi 50 anni di attività. Martedì 3 dicembre, al Centro congressi di Longarone fiere, all’interno della MiG, erano presenti centinaia di gelatieri, amici e collaboratori tra cui anche l’Associazione Bellunesi nel Mondo, con la Famiglia Bellunese del Nord Reno Westafalia. Il presidente Uniteis Dario Olivier ha voluto omaggiare il presidente Abm Oscar De Bona, accompagnato dal suo direttore Marco Crepaz, per quanto l’Associazione Bellunesi nel Mondo ha fatto, e continua a fare, a favore dei gelatieri bellunesi e della stessa Uniteis.
«Grazie per tutto quello che avete fatto all’estero per il bene e per lo sviluppo della provincia di Belluno», l’intervento del presidente De Bona: «Per assurdo però siete dimenticati o meglio non viene riconosciuto il vostro valore e siete, per certi aspetti, bastonati quando rientrate in Italia. Invito la politica ad assumersi le proprie responsabilità e il proprio impegno per tutelare una categoria, come quella del gelatiere, che tanto può dare». Nella stessa cerimonia è stato inoltre distribuito un volume “Insieme si vince” dedicato al mezzo secolo di attività dell’Uniteis e che presto sarà inserito nel catalogo della Biblioteca delle migrazioni “Dino Buzzati”.