PER IL MONDO IN CERCA DI FORTUNA

per il mondo in cerca di fortunaPER IL MONDO IN CERCA DI FORTUNA
di Giuseppe Molino
Isernia: Cosmo Iannone, 2001

«…io non avevo nessuno tra la folla assiepata sulla banchina, eppure tra la gente che urlava, piangeva ed agitava le mani, mi sembrò di colpo di rivedere il volto di mia madre, di mio fratello e di quelli a cui mi sentivo legato. Capii in quel momento che la patria non era quella retorica e trionfalistica, ma quella viva e concreta, fatta di persone, di luoghi e di tutto ciò che riempie la nostra vita». In questo memoriale di Giuseppe Molino, tre volte emigrato nelle Americhe in cerca di lavoro e di fortuna, si compendiano le situazioni che tanti emigrati molisani e italiani hanno dovuto affrontare per crearsi uno spazio e una prospettiva di miglioramento nei paesi di arrivo e, con difficoltà non minori, in quello di ritorno. La vita a Casacalenda durante il Fascismo, il passaggio del fronte e le tensioni politiche e sociali del dopoguerra, l’emigrazione come rimedio alla disoccupazione e all’accidia dei giovani, la traversata atlantica e l’arrivo nel tumultuoso Venezuela all’inizio della sua contraddittoria modernizzazione, il trasferimento in un Canada duro ed operoso, il vano tentativo di reinsediamento nei luoghi d’origine, la nuova avventura di lavoro ai confini dell’Amazzonia, il definitivo ritorno in un’Italia irretita da mille complicazioni burocratiche: passaggi significativi di una storia di vita raccontata con sincerità ed emozione. E con un senso dell’esistenza consapevole e profondo.

Disponibile presso la Biblioteca delle migrazioni “Dino Buzzati”, anche attraverso il sistema di interprestito.
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INFAMI SENZA LODE

infami senza lodeINFAMI SENZA LODE.
ETNOGRAFIA DEI MIGRANTI ITALIANI A TORONTO E DEI RIMASTI IN ITALIA
Marco De Biase
Verona: Ombre corte, 2012

Infami senza lode narra le vicende di una parte dei migranti di origine italiana a Toronto e di quelli rimasti in una comunità dell’entroterra campano. Questo libro non è la solita etnografia di Little Italy, ma punta ad analizzare le biografie di uomini e donne in carne e ossa tra il partire e il restare. L’autore si spinge fin dentro le periferie degradate e povere della metropoli canadese e alcuni ambienti della manovalanza camorristica campana, riflettendo sui dispositivi di razzizzazione e criminalizzazione che investono sia i migranti di origine italiana non integrati a Toronto, sia i giovani “rimasti” in una comunità dell’Italia meridionale. In questo senso, si approda all’analisi dei meccanismi di assoggettamento, che seppur in contesti politici, sociali, economici e culturali diversi, riproducono incessantemente il dominio e la subordinazione, generando micro-resistenze fatte di devianza, dissolutezza, illegalismo, criminalità. Una comparazione che, nella quotidianità dell’esclusione e della differenza da un lato all’altro dell’Oceano, ha svelato molte contraddizioni sottese all’esperimento multiculturale in atto a Toronto e alle narrazioni culturaliste che investono sia la “comunità italiana” in Canada, sia la “comunità dei rimasti” in Italia.

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BUILDING AN ECONOMIC ETHNIC NICHE

Building an economic ethnic nicheBUILDING AN ECONOMIC ETHNIC NICHE.
ITALIAN IMMIGRANTS IN THE TORONTO CONSTRUCTION INDUSTRY, 1950-1970, A CASE STUDY
di Stefano Agnoletto
London: Kingston University, 2013

La tesi si concentra sulla storia lavorativa, sociale e culturale degli immigrati italiani nella Toronto del secondo dopoguerra.
In particolare, lo studio affronta alcune questioni fondamentali quali l’etnicità, la sindacalizzazione, la proletarizzazione urbana e l’imprenditorialità.
Da questa prospettiva, il lavoro analizza una serie di questioni chiave. Come una massa di ex contadini, manovali, artigiani e mercanti sono diventati salariati urbani o piccoli imprenditori in una società capitalistica? Come avvenne il processo di sindacalizzazione? Come si sviluppò una nicchia economica-etnica? Che ruolo giocò l’etnicità nei processi di proletarizzazione urbana e di sindacalizzazione così come nell’imprenditorialità? Cosa rese la sindacalizzazione e l’imprenditorialità degli immigrati di successo o fallimentare? Infine, che impatto hanno avuto questi processi sulla società ospitante?
Nell’affrontare queste questioni, la tesi si focalizza sul ruolo giocato da uno specifico settore industriale, l’industria delle costruzioni tra gli anni ’50 e gli anni ’70, nel consentire agli immigrati di collocarsi e trovare il loro posto nella nuova società ospitante
Infatti, decine di migliaia di italiani trovarono lavoro in questo settore, come muratori, manovali, carpentieri, stuccatori e rifinitori di cemento, mentre centinaia di altri diventarono piccoli imprenditori dello stesso settore.

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Commissione giovani e Sportello informativo UniQue, Ufficio nuovi italiani in Québec

MONTRÉAL – nuovo Sportello informativo UniQue, Ufficio nuovi italiani in Québec.

Il tema dell’immigrazione italiana in Québec è ancora oggi molto importante poiché da più parti continuano ad arrivare richieste di interventi a sostegno dei nuovi arrivati e spesso ci si trova impreparati ed incapaci di reagire di fronte alla complessità della materia.

Il Comites di Montréal, nella figura della presidente Giovanna Giordano, da sempre attento alla comunità italiana presente e non sul territorio, ha dato inizio ad una serie di attività e dibattiti al fine di trovare delle possibili soluzioni ad un problema ancora oggi molto vivo e presente.

Abituarsi a vivere in Canada non è facile, per nessuno degli emigranti.
Il clima è forse il primo problema, dopo la lingua naturalmente. Un clima ben diverso dall’Italia, tanto più rigido, in particolare rispetto all’Italia Meridionale: non c’é il sole italiano!

I primi anni sono davvero duri, fatti di sacrifici e di pianti, ben presto, però quella tristezza fa posto alla speranza, alla speranza di poter vivere dignitosamente e di poter offrire ai propri figli una vita migliore.

Ed è proprio da questo senso di speranza che si è voluti partire con una prima conferenza sulla Nuova emigrazione italiana in Canada, tenutasi il 29 marzo 2015.

La conferenza, con la collaborazione di Lara Pazzi, ha beneficiato della presenza della prof.ssa Annamaria Fantauzzi, del prof. Filippo Salvatore, della presidente del Comites di Montréal Giovanna Giordano, del presidente del Centro Leonardo da Vinci Silvio De Rose, dell’allora consigliere del CGIE Giovanni Rapanà, del giornalista Cristiano de Florentiis, e del console generale d’Italia a Montréal, Enrico Padula.

I conferenzieri hanno cercato di mettere in luce le nuove tematiche dell’emigrazione, dando in questo modo un contributo significativo rispetto alla conoscenza di questo tema così importante per l’Italia odierna e per tutte quelle persone che ancora oggi lasciano il Bel Paese per cercare un futuro migliore in Canada. L’obiettivo della conferenza era proprio quello di  proporre un momento di analisi e di approfondimento su un tema importante come quello della nuova emigrazione italiana in Canada.

La conferenza ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso e diversificato. Più precisamente, i nuovi immigrati provenienti dall’Italia presenti hanno potuto esprimere le loro preoccupazioni, elencando i diversi problemi ai quali sono giornalmente confrontati; gli italo-canadesi presenti, dal canto loro, hanno invece avuto modo di parlare della loro esperienza d’immigrazione e della comunità italiana in Québec, esprimendo la loro solidarietà rispetto al fenomeno della nuova emigrazione italiana.

Visto quindi il costante aumento del flusso migratorio proveniente dall’Italia verso il Québec, il Comites di Montrèal ha pensato di organizzare una seconda conferenza presso il Centro di Cultura Veneta il 22 novembre 2015 durante la quale è stata presentata a tutta la comunità la nuova Commissione dei giovani, come punto di riferimento per tutti i connazionali bisognosi di indicazioni e suggerimenti.

La nuova Commissione è cosi composta: Daniela Callea, Lara Pazzi, Luisa Rabach, Domenico Zappavigna e Ruggero Zen, responsabile della Commissione Ettore Marcon, consigliere del Comites.

Tutti i componenti hanno delle storie diverse e sono arrivati a Montréal con differenti permessi. Ma tutti con la voglia di aiutare quelle persone che per un motivo od un altro hanno deciso o decideranno di trasferirsi in Canada per avere un futuro migliore. Ognuno di loro ha una storia ed una formazione diversa ma tutti hanno alle spalle un percorso di immigrazione che ha consentito oggi, di aprire uno Sportello Informativo in seno al Comites di Montréal, per aiutare e consigliare tutti quelli che vorrebbero cambiare vita (e sono tanti) anche solo per provare.

Lo sportello prende il nome di UniQue: Ufficio nuovi italiani in Québec.
L’idea e la necessità di aprire uno sportello che funga da guida per i nuovi immigrati italiani in Québec deriva dalla volontà di condividere l’esperienza dei cinque giovani che lo gestiranno e dall’iniziativa della presidente del Comites di Montréal, Giovanna Giordano. Sin dal 2011 il Comites ha cercato di aiutare tutti i giovani italiani che arrivavano nel Québec. Adesso molti di loro sono ben integrati nella comunità montrealese.

Quando si arriva in una terra lontana come il Canada, con regole diverse, una lingua diversa (due nel caso del Québec), ci si trova spesso spaesati, soprattutto se non si è del tutto preparati e si pensa che basti trovare un lavoro qualsiasi per integrarsi. Trovare lavoro è soltanto una delle numerose difficoltà per un nuovo arrivato. Innanzitutto per immigrare è necessario passare attraverso i meandri burocratici dell’immigrazione provinciale e federale. Una volta ottenuto un permesso di soggiorno, bisogna affrontare una serie di questioni pratiche: assicurazione sanitaria, Numero di Assicurazione Sociale (NAS), ricerca di un alloggio, permesso di guida, perfezionamento delle lingue, ricerca del lavoro, riconoscimento dei titoli di studio o dell’ordine professionale e tanto altro che si può riassumere in una sola parola: Integrazione, un processo talvolta lungo e faticoso.

Lo scopo di UniQue è quello di assistere e di indirizzare i nuovi italiani che arrivano o hanno l’intenzione di partire alla volta del Québec con la volontà di tracciare un percorso o di costruirsi un futuro in una terra che ha accolto molti nostri connazionali. Numerosi infatti sono gli Italiani che nell’ultimo secolo, con sacrifici e spirito di adattamento, hanno raggiunto l’obiettivo perseguito: quella italiana è una delle comunità di maggiore successo in Nord America.

UniQue non è composta da esperti in immigrazione, ma vuole condividere le esperienze dei suoi membri per cercare di facilitare l’integrazione dei nuovi arrivati e mira altresì al dialogo con le istituzioni locali al fine di mettere in evidenza eventuali ostacoli normativi che potrebbero essere corretti e di promuovere iniziative nell’interesse degli italiani che desiderano studiare o lavorare in Québec.

L’Ufficio è aperto tre giorni a settimana (lunedì, martedì e venerdì) dalle 15:00 alle 17:00. Un nuovo ragazzo arrivato ultimamente dall’Italia, Paolo Pelloni, raccoglierà le informazioni ed i contatti per poi passarli alla Commissione per rispondere adeguatamente.

Fin ad oggi sono oltre cento le persone che si sono rivolte al Comites di Montréal ed all’UniQue per ricevere informazioni. Chi per e-mail, chi su Facebook, diventato ormai il mezzo di comunicazione più diffuso, chi personalmente ha incontrato italiani arrivati a Montréal che avevano bisogno di sapere che qualcuno potesse consigliarli, trovandosi in un nuovo Paese lontano da casa con regole nuove che magari potrebbero sembrare scontate per chi ci vive. Chi, invece, li ha incontrati in Italia stessa, durante i viaggi di ritorno, dove tutti sanno che arriva il “canadese” e in molti vogliono sapere quali sono le difficoltà e i documenti per poter sognare un futuro migliore che ormai l’Italia non è più in grado di garantire.

Tra le maggiori informazioni richieste quella predominante è come ottenere un permesso di lavoro. Chi emigra lo fa perché ha intenzione di costruirsi un futuro. Molte sono le persone che arrivano con figli e quindi si pone anche il problema della scuola e di come permettere ai figli di ben integrarsi.

Il Comites e l’UniQue continueranno ad impegnarsi per la riuscita del processo di integrazione di tutti gli italiani che arrivano nel Québec.

Il prossimo obiettivo è quello di organizzare una conferenza con le autorità canadesi, per cercare di correggere eventuali lacune normative in merito al processo di immigrazione e per rendere più accessibile e semplificata la procedura. Un’altra conferenza sarà organizzata con la partecipazione degli imprenditori che sono i probabili datori di lavoro.

Fonte Inform 

TERRITORI E LINGUE IN DIASPORA

TERRITORI E LINGUE IN DIASPORA.
ITALIANI A VANCOUVER
territori e lingue in diasporadi Silvia Aru
Pisa: Pacini, 2011

Il fenomeno migratorio, data l’entità e le molteplici forme che presenta nel nostro tempo, spinge a porsi una serie di interrogativi cruciali: quali problemi di inserimento incontrano i migranti in base al loro status socio-culturale? Quali processi identitari coinvolgono le comunità immigrate e i loro diversi segmenti? Quali politiche di integrazione possono di conseguenza essere realisticamente perseguite dai Paesi interessati? L’opera tenta di rispondere ad alcuni di questi avvincenti quesiti, focalizzando l’attenzione sulle relazioni che dal punto di vista territoriale e linguistico si intessono ed evolvono nel tempo, tra i contesti di partenza dei migranti e quelli di arrivo. La comunità italiana di Vancouver è il caso di studio cui questi interrogativi sono applicati.

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