Emigrare nel Regno Unito dopo la Brexit: ecco il nuovo piano del Governo britannico

da | 25 Feb 2020 | 0 commenti

Tempo di lettura: 2 minuti

Nei giorni scorsi il Governo del Regno Unito ha pubblicato il nuovo piano in materia di immigrazione. L’Ambasciata d’Italia a Londra traccia sul proprio sito una sintesi delle linee che molto probabilmente regoleranno i flussi in ingresso nel Paese dal 1 gennaio 2021.

«Il futuro sistema – esordisce l’Ambasciata – si baserà su un meccanismo a punti. L’obiettivo è modificare la composizione dell’immigrazione nel Regno Unito, privilegiando chi è già in possesso di un’offerta di lavoro e parla già l’inglese».

Questi i punti principali:

  • obbligo di avere un’offerta di lavoro con un salario minimo di 25.600 £ (salario di 20.480 £ accettato solo in casi speciali);
  • obbligo addizionale di conoscenza della lingua inglese per tutti i migranti. Eccezioni saranno ammesse per settori con carenze di personale e per “talenti” (scienziati, ingegneri, accademici);
  • per poter ottenere il visto di ingresso il richiedente dovrà raggiungere un minimo di 70 punti.

Altre conseguenze del piano, se sarà tradotto in legge così come presentato – aggiunge l’Ambasciata – sono:

  • la chiusura della frontiera agli stranieri per lavori autonomi e impieghi a basse qualifiche (eccetto visti speciali per lavoratori agricoli);
  • la necessità per gli studenti di avere un’offerta di studi da una scuola/università e di dimostrare la capacità di sostentamento economico. PhD in materie scientifiche “global talent visa” dovranno dimostrare competenza linguistiche;
  • lo stop all’accettazione di carte d’identità nazionali alla frontiera da Paesi Ue come Italia e Francia, «per evitare – spiega la nostra rappresentanza a Londra – l’ingresso a cittadini con possibili documenti falsificati o rubati» (i documenti nazionali saranno però accettati da datori di lavoro, affittuari, etc. fino al 30 giugno 2021);
  • l’obbligo per i cittadini non-Ue di richiedere online il permesso di soggiorno (VISA) per potersi stabilire e vivere, studiare, lavorare nel Regno Unito. Per i cittadini europei e per un tempo di permanenza fino a 6 mesi non sarà invece necessario richiedere il visto.

«Il futuro quadro – conclude l’Ambasciata – non riguarderà i cittadini Ue residenti nel Regno Unito e con Pre-Settled o Settled Status, che potranno continuare a godere dei propri diritti assicurati dall’Accordo di Recesso fra Regno Unito ed Unione Europea».

La scadenza per la registrazione al Settled Status è fissata al 30 giugno 2021.

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