«Il pre-settled status per gli europei intrappolati dal Covid è salvo, ma a precise condizioni. Ad annunciarlo è l’Home Office che, sollecitato dalle organizzazioni a tutela dei cittadini UE nel post-Brexit, ha pubblicato le nuove linee guida sul settlement scheme». È quanto riporta LondraItalia.com, sito di informazione per gli italiani nel Regno Unito.
«Il Ministero, in particolare – scrive Raffaele Vallefuoco -, è intervento a chiarire se i cittadini europei in possesso di pre-settled status, rientrati nei rispettivi paesi d’origine, sono a rischio di interruzione del periodo di residenza continuativa».
I titolari di pre-settled status hanno infatti diritto di permanere nel Regno Unito per un periodo non superiore ai 5 anni, trascorsi i quali possono applicare per risiedere nel Paese indefinitamente, nella forma del settled status.
«Per ottenere il settled status però – chiarisce l’articolo di LondraItalia – non si deve aver interrotto per un periodo superiore a sei mesi la permanenza in UK». Una situazione che rischiava di essere compromessa dal Covid, visto il consistente rientro nei Paesi di origine da parte di migliaia di cittadini europei.
«Invece – precisa Vallefuoco – come chiarito dalle nuove direttive del Ministero degli Interni, una assenza una tantum superiore a sei mesi, ma comunque inferiore ad un anno, non inficia il pre-settled status. Ma ad una precisa condizione. Si deve infatti dimostrare che l’assenza prolungata sia stata diretta conseguenza del Covid».
L’articolo completo, con ulteriori dettagli, è disponibile sul sito: www.londraitalia.com.
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