Francesco Dazzi: «Sono cresciuto in Alpago, una conca magica»

da | 22 Lug 2021 | 0 commenti

Tempo di lettura: 5 minuti

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Francesco Dazzi

Questa è la storia di Francesco Dazzi, membro di Bellunoradici.net, il social network dell’Associazione Bellunesi nel Mondo,

Mi chiamo Francesco Dazzi, ho 45 anni e sono un bellunese purosangue da molte generazioni. Sono cresciuto in Alpago, una conca magica che offre paesaggi naturali suggestivi come le Prealpi bellunesi, il lago di Santa Croce e la foresta del Cansiglio. Fin da piccolo ho sempre avuto il vizietto del “perché”.

Ebbene sì, ero uno di quei bimbi che chiedeva il perché di ogni cosa. Questa mia caratteristica mi ha sempre accompagnato e ha influenzato fortemente sia il mio percorso educativo, sia la mia carriera professionale. Dopo aver frequentato il liceo scientifico “G. Galilei” di Belluno, mi sono laureato in Fisica (specializzazione cibernetico-elettronica) all’Università degli Studi di Padova. Dopo gli studi ho iniziato a lavorare a Padova, prima nell’industria delle telecomunicazioni e poi nel settore scientifico e accademico. In parallelo, ho continuato il mio percorso educativo conseguendo il dottorato in Matematica e Fisica all’Università degli Studi di Udine. Successivamente, ho acquisito l’Abilitazione Scientifica Nazionale (abilitazione allo svolgimento della professione di professore associato rilasciata dal Ministero dell’Istruzione Italiano) e la certificazione CSEP (Certified Systems Engineering Professional) rilasciata da INCOSE (International Council on Systems Engineering).

La maggior parte della mia carriera professionale è stata dedicata alla costruzione di telescopi basati a terra e alla gestione tecnica di progetti scientifici. Attualmente sono senior systems engineer al Cherenvok Telescope Array Observatory, un’organizzazione no-profit che ha l’obiettivo di costruire il più grande osservatorio astronomico al mondo per la gamma astronomia. Sono direttore tecnico di AISE (Associazione Italiana di Systems Engineering) e anche membro dell’INCOSE Institute for Technical Leadership. Coopero con vari gruppi di lavoro internazionali per la promozione dell’integrazione tra project management e systems engineering, e per lo studio dei sistemi complessi. Conto circa 200 pubblicazioni tra articoli su riviste e atti a conferenze.

La valigia è sempre stata una fedele compagna, perché nonostante mi sia trasferito per alcuni anni in Germania e abbia anche trascorso molto tempo alle Isole Canarie (Spagna), sito d’installazione di alcuni telescopi, ogni occasione è stata buona per ritornare alla amata terra d’origine.

Secondo te la tua professione potrebbe avere sbocchi nel Bellunese?
Ho svolto diverse professioni, come il systems engineer, ricercatore, tecnologo e project manager. A parte quest’ultima, che è una professione diffusa, ma spesso improvvisata, le altre sono poco diffuse. Queste professioni sono presenti quasi esclusivamente nei settori accademico-scientifico, aerospaziale e difesa, però sono in forte aumento soprattutto nella piccola e media impresa. È probabile che anche l’impresa bellunese si adatti a questo trend e cominci a investire in queste figure professionali per rimanere competitiva.

l Bellunese è colpito dallo spopolamento. Che carte deve giocare la provincia di Belluno per invertire questo processo?
Una volta laureati, molti giovani bellunesi trovano un’occupazione nelle zone limitrofe alle università. Immagino che molti di essi rientrerebbero nel Bellunese se fosse offerta loro un’opportunità lavorativa. Un’idea potrebbe essere quella di incentivare maggiormente le aziende bellunesi all’assunzione di neolaureati.
Il telelavoro è in forte espansione e potrebbe essere importante investire nelle infrastrutture telematiche per permettere ai bellunesi di lavorare efficientemente da casa. Inoltre, molte zone del Bellunese hanno un alto valore di vivibilità, quindi potrebbero attrarre tutte quelle persone che possono lavorare da remoto e che vogliono allontanarsi dal caos della città.
Il Bellunese è una zona montana, poco connessa, che ha difficoltà logistiche. A lungo termine, un’iniziativa che potrebbe valorizzarla è lo sviluppo dell’asse Venezia – Monaco di Baviera. Connettere il Bellunese alla Baviera significherebbe accedere a una delle industrie più importanti e attive d’Europa, sede di molte organizzazioni di livello internazionale.

Un consiglio a un giovane che sta cercando di comprendere cosa fare della propria vita.
Secondo il mio punto di vista l’obiettivo di vita va scelto in base alle proprie passioni, mentre la pianificazione del suo raggiungimento va fatta con raziocinio e lungimiranza. Un esercizio utile è quello di elencare le proprie passioni e per ognuna individuare i potenziali obiettivi. Per ogni obiettivo si deve stimare l’appagamento o importanza personale, la fattibilità, i vantaggi e gli svantaggi. La valutazione dell’importanza va fatta seguendo il cuore, mentre il resto dovrebbe essere studiato in maniera analitica e sistematica. Questo è un semplice processo decisionale, che spesso pratichiamo inconsciamente, ma diventa più efficace e tracciabile nel tempo quando scritto e fatto con metodo.

Un consiglio a un genitore che sta cercando di comprendere cosa farà suo figlio della propria vita.
La probabilità di trovare un vestito che piaccia è più alta in un negozio con cento vestiti, che in un negozio che ne esponga soltanto uno. Lo stesso vale per le scelte di vita. Più il genitore fa provare diverse situazioni al figlio, maggiore sarà la possibilità che il figlio faccia la scelta che più lo stimola e appaga. Il genitore deve essere un continuo generatore di situazioni nuove da far sperimentare al figlio in totale sicurezza. Il genitore non dovrebbe influenzare il processo decisionale del figlio, se non espressamente richiesto dal figlio in forma di consiglio.

Cosa può fare l’Italia per tornare a essere competitiva?
Lo stereotipo dell’italiano è quello di una persona creativa, che ama la bellezza, che sa adattarsi, e sa risolvere i problemi. Queste sono caratteristiche fondamentali che potrebbero portare l’Italia ad essere un Paese leader nel mercato dell’innovazione e nella fornitura di prodotti e servizi di alta qualità. Vanno però migliorati il senso civico e la consapevolezza che ogni individuo ha un ruolo importante all’interno della società. I concetti di favoritismo e clientelismo vanno debellati attraverso dei programmi educativi rinnovati che rafforzino l’etica, favoriscano il gioco di squadra e valorizzino l’individuo come anello fondante di una società dove i ruoli vengono assegnati in base alle competenze.

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