Editoria per gli italiani all’estero

da | 19 Feb 2016

Tempo di lettura: 4 minuti

editoriaLa Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati ha esaminato ed espresso parere favorevole sul nuovo testo del provvedimento relativo all’istituzione di un Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione e per l’attribuzione di deleghe al Governo per la ridefinizione del sostegno pubblico all’editoria.

Un provvedimento il cui iter “lungo e travagliato” è stato ricordato dal relatore Franco Cassano (Pd), richiamando l’intento formulato dalla proposta legislativa di razionalizzazione dei contributi pubblici all’editoria, settore attraversato da una grave crisi nelle vendite, negli introiti pubblicitari e, conseguentemente, nei livelli occupazionali; una risposta – ha evidenziato – al rifiuto espresso da parte dell’Aula al progetto di legge per l’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria.

Il relatore ribadisce infatti come il tema dell’editoria si connetta alla fondamentale libertà di informazione garantita dalla nostra Costituzione, cardine di ogni sistema democratico, e alla sua trasparenza e pluralismo. Segnala quindi i profili di competenza della Commissione, presenti in primo luogo nell’articolo 2 del nuovo testo in esame che riguarda la ridefinizione della disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici, la previsione di misure per il sostegno agli investimenti delle imprese editoriali, l’innovazione del sistema distributivo, il finanziamento di progetti innovativi nel campo dell’editoria presentati da imprese di nuova costituzione, nonché misure a sostegno di processi di ristrutturazione e di riorganizzazione delle imprese editoriali già costituite.

In particolare, Cassano rileva come nel contesto dei principi e dei criteri direttivi per l’esercizio della delega da parte del Governo, risulti previsto il mantenimento del finanziamento “delle imprese editrici di quotidiani e di periodici in lingua italiana editi e diffusi all’estero o editi in Italia e diffusi prevalentemente all’estero”, nozione più ampia di quella inizialmente prevista e adottata a seguito dell’approvazione in Commissione Cultura di un emendamento presentato dai colleghi del Pd eletti nella circoscrizione Estero Fabio Porta (ripartizione America meridionale), Marco Fedi (Africa, Asia, Oceania e Antartide), Gianni Farina, Laura Garavini, Alessio Tacconi (Europa) e Francesca La Marca (America settentrionale e centrale) (vedi anche http://comunicazioneinform.it/ddl-di-riforma-delleditoria-approvato-emendamento-sulle-pubblicazioni-per-gli-italiani-allestero-presentato-dai-deputati-pd-della-circoscrizione-estero/). Tale modifica – precisa il relatore – rende il testo del provvedimento coerente con la legislazione vigente che articola le diverse tipologie già beneficiarie dei contributi nei “quotidiani italiani editi e diffusi all’estero” e nelle “imprese editrici di periodici italiani pubblicati all’estero, nonché di pubblicazioni edite in Italia e diffuse prevalentemente all’estero”. Si contribuisce inoltre ad “esplicitare il ruolo del Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale con il cui concerto sarà adottato il decreto legislativo attuativo della delega”.

Cassano ricorda infine come il settore dell’editoria italiana all’estero e per l’estero abbia già registrato un impulso positivo nella presente legislatura con l’entrata in vigore della legge di stabilità per l’anno 2016 che, per l’anno in corso, ha integrato di 650 mila euro lo stanziamento già previsto relativo all’articolo 1-bis del decreto-legge 18 maggio 2012, n. 63, che prevede contributi pari a due milioni di euro per la stampa italiana all’estero e per l’estero. Si tratta di “un’attenzione nuova e rafforzata nei confronti delle nostre comunità di connazionali all’estero, per le quali – rileva il relatore – l’informazione e l’editoria in lingua italiana costituiscono un fondamentale fattore identitario e di legame con il nostro Paese, oltre che uno strumento efficace di promozione della nostra cultura nel mondo”. Queste le ragioni che determinano il parere favorevole proposto dal relatore sul provvedimento in oggetto.

Preannuncia il voto contrario al provvedimento da parte del Movimento 5 Stelle Carlo Sibilia, che ribadisce come si ritenga “incompatibile in via di principio un’informazione plurale e indipendente con l’istituto del contributo pubblico, esposto al condizionamento partitico e governativo”. Sibilia segnala come il meccanismo della contribuzione pubblica imputi ai contribuenti le perdite economiche del settore e sollecita il comparto a semplificare le strutture e ridurre i corsi di produzione con soluzioni tecnologiche, nonché a “reperire sul mercato le proprie fonti di finanziamento, senza intrusioni di carattere statale, anche al fine di superare una concezione dell’informazione che guarda ai cittadini come a meri soggetti passivi”.

Giuseppe Stefano Quintarelli (Misto) si sofferma invece sulla necessità di sostenere il giornalismo free lance e autonomo rispetto alle grandi testate, anche nell’informazione online, annunciando l’astensione dal voto se tali rilievi non verranno accolti. Rilievi che Marco Fedi segnala avere portata generale e non essere pertanto pertinenti rispetto alle parti di competenza della Commissione.

Di seguito interviene anche il sottosegretario agli Esteri, Vincenzo Amendola, sottolineando il valore dato dalla natura parlamentare delle proposte di legge in esame e la centralità dei temi richiamati relativi al rapporto tra politica ed editoria. Amendola ritiene inoltre l’emendamento approvato in Commissione Cultura “conforme allo spirito della nostra Costituzione e alla sensibilità che la nostra rete all’estero dimostra col proprio lavoro quotidiano rispetto alla libertà e al pluralismo dell’informazione”.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole proposta dal relatore.

Fonte Inform

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