Al fine di contenere la diffusione del Covid-19, le autorità nepalesi hanno comunicato che a partire dal 14 marzo e fino al 30 aprile 2020 è sospesa l’emissione di ‘visa-on-arrival’ (visti all’arrivo alla frontiera) a tutti i cittadini stranieri. Chi avesse ottenuto un visto in data precedente al 14 marzo dovrà presentare all’Ufficio Immigrazione dell’aeroporto internazionale Tribhuvan (TIA) un certificato medico, emesso da meno di 7 giorni, recante un test PCR (reazione a catena della polimerasi) che escluda il contagio da SARS-CoV-2. I cittadini non nepalesi che volessero recarsi in Nepal potranno richiedere un visto, prima della partenza, alle missioni diplomatiche nepalesi nel mondo (in Italia, al Consolato onorario del Nepal con sede a Roma), dimostrando di avere pressanti motivi di effettuare il viaggio e presentando un certificato medico, emesso da meno di 7 giorni, recante un test PCR (reazione a catena della polimerasi) che escluda il contagio da SARS-CoV-2. Tale certificato dovrà poi essere mostrato anche all’Ufficio Immigrazione dell’aeroporto internazionale Tribhuvan (TIA). Ad ogni modo, anche dopo aver ottenuto il visto e aver presentato il certificato, tutti i passeggeri in arrivo in Nepal dovranno sottoporsi ad un regime di auto-quarantena. La prescrizione di auto-quarantena in entrata si applica anche ai possessori di passaporto diplomatico o di servizio. Si sottolinea infine che tutti i valichi di terra rimangono chiusi agli stranieri dal 10 marzo u.s. L’unico varco di accesso al Nepal per i cittadini non nepalesi è l’aeroporto internazionale di Tribhuvan (TIA).
Fonte: www.viaggiaresicuri.it (20.03.2020)
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