Sì definitivo dell’Aula di Montecitorio alla ratifica dell’accordo tra Italia e Turchia sulla previdenza sociale

da | 5 Mar 2015

Tempo di lettura: 2 minuti

Con 359 voti favorevoli, uno contrario e 17 astenuti la Camera dei Deputati ha approvato oggi il disegno di legge, già approvato dal Senato, di ratifica ed esecuzione dell’accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Turchia sulla previdenza sociale, fatto a Roma l’8 maggio 2012

Come spiegato dal relatore Mario Marazzini (PI), l’accordo, già ratificato dalla Turchia, mira ad introdurre un’effettiva parità di trattamento in materia previdenziale tra lavoratori italiani e lavoratori turchi, al di là delle rispettive nazionalità, attraverso l’adozione di una normativa uniforme e la tutela dei diritti acquisiti, semplificando le procedure per l’esonero contributivo dei lavoratori a seguito delle imprese. L’intesa, quindi, semplifica le procedure amministrative per le imprese, favorendo il trasferimento dei lavoratori italiani in Turchia, mercato particolarmente significativo per l’Italia: attualmente sono circa un migliaio le imprese italiane operanti in Turchia.

Per dichiarazione di voto sono intervenuti due deputati eletti all’estero nella ripartizione Europa. Guglielmo Picchi, nel preannunziare il voto favorevole di Forza Italia, ha ricordato come sia urgente l’entrata in vigore dell’accordo per i lavoratori delle aziende italiane e anche per i lavoratori a contratto del ministero degli Affari Esteri, che potranno così avere un migliore trattamento previdenziale e sanitario in Turchia.

A sua volta, Gianni Farina ha annunciato il voto a favore del Partito democratico. La Turchia – ha detto – è ormai un Paese di forte immigrazione in Europa e l’attuazione dell’accordo è in effetti un mero aggiornamento di un altro strumento di sicurezza rappresentato dalla Convenzione europea di sicurezza sociale. Il provvedimento, che si inquadra nell’ambito della materia di politica estera – rapporti internazionali della Repubblica italiana, recupera sul piano morale e umano i diritti derivanti dai principi fissati nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

Fonte Inform

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