Nasce un network televisivo per le Dolomiti

da | 12 Ago 2019 | 0 commenti

Tempo di lettura: 2 minuti

Alto Adige TV, Telebelluno, Teledolomiti, Telefriuli e Trentino TV sono le emittenti che dai primi di luglio e fino all’inizio di ottobre trasmettono la seconda stagione della rubrica NOI Dolomiti UNESCO. Le puntate sono disponibili anche online, sul canale YouTube Dolomites UNESCO.

Un modo per raccontare le Dolomiti
Luciana, che produce piccoli frutti a Cibiana di Cadore con la permacultura; Michel e Romina, che hanno riaperto il rifugio Passo Santner, nel gruppo del Catinaccio, dopo sei anni di chiusura; David, che tra le guglie delle Dolomiti friulane sfrutta il drone per arrivare dove l’occhio umano non potrebbe; Elisa e Alessia, che frequentano rispettivamente le scuole medie ed elementari e che non rinuncerebbero mai ad aiutare nonno Giorgio in malga, sotto le Pale di San Martino. Sono solo alcuni dei protagonisti delle prime puntate di “Noi Dolomiti UNESCO”, il progetto televisivo della Fondazione Dolomiti UNESCO realizzato da Giambattista Zampieri. Alle storie di quanti vivono e lavorano tra le Dolomiti, si affiancano le iniziative culturali del territorio, le voci di chi ne studia il valore geologico e paesaggistico, i grandi temi di discussione sulla gestione condivisa del Patrimonio.

Guardarsi per capirsi
Il “target” è naturalmente universale, ma un’attenzione particolare viene dedicata alle comunità locali, alla loro voglia e alla loro necessità di sentirsi protagoniste della terra in cui vivono e che l’UNESCO ha riconosciuto come un Patrimonio Mondiale da tutelare e valorizzare. Di qui l’importanza del coinvolgimento delle emittenti locali, sempre molto seguite da chi, anche attraverso Noi Dolomiti UNESCO, ha la possibilità di vedersi rappresentato e di ricevere uno stimolo in più a credere nelle potenzialità del territorio dolomitico, nella necessità di mantenere la montagna abitata, nell’esigenza di ricercare e mantenere quel fragile equilibrio tra tutela ambientale e sviluppo, anche attraverso scelte coraggiose dal punto di vista personale e politico. Guardarsi per capirsi, insomma, tra territori simili e al tempo stesso tanto diversi come quelli che caratterizzano il Patrimonio mondiale: produttori, gestori di rifugio, amministratori, studenti, animatori culturali sudtirolesi, trentini, bellunesi, friulani hanno sicuramente qualcosa da insegnare e qualcosa da imparare gli uni dagli altri. Raccontarsi reciprocamente non può che essere il primo passo!

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