Giovedì 9 luglio, all’età di 91 anni, è morto Giovanni Bortot, già sindaco di Ponte nelle Alpi e deputato del PCI. E proprio nella sua veste di deputato si è speso per la tutela del minatore. «Fu infatti uno degli autori alla modifica della legge sulla silicosi – le parole del presidente Abm Oscar De Bona – e per far meglio comprendere le problematiche mediche relative a questa malattia convocò a Roma, per un’audizione in Parlamento, il dottor Valentino Dal Fabbro». L’Associazione Bellunesi nel Mondo lo ricorderà in occasione della prossima edizione del premio internazionale “Bellunesi che hanno onorato la provincia di Belluno in Italia e all’estero».
Nacque a San Fior (Treviso) il 14 ottobre 1928. La sua famiglia, originaria di Quantin, aveva una piccola azienda agricola. Pur avendo frequentato solo le elementari, Bortot emerse per il buon senso e lo spirito d’iniziativa. Partecipò alla Resistenza e, finita la guerra, fu operaio edile per due anni nei cantieri di perforazione delle gallerie dell’impianto idroelettrico Piave-Boite-Vajont, partecipando alle lotte sindacali e politiche. Si iscrisse al Pci nel 1945 e ne divenne funzionario nel 1951. Fu eletto deputato nella V e VI legislatura. Ultimata l’esperienza romana Bortot continuò a impegnarsi nell’amministrazione del comune di Ponte nelle Alpi nel cui consiglio comunale entrò nel 1956 e dove fu più volte sindaco e assessore. Rimase in Comune fino al 2004, ma anche dopo il suo ritiro partecipò a numerose manifestazioni pubbliche e a svariate attività del Partito democratico.
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