“Il Sole 24 ore” porta Belluno, per qualità della vita, al 51° posto

da | 16 Dic 2019 | 0 commenti

Tempo di lettura: 2 minuti

sole 24 ore«Ancora una volta paghiamo lo spopolamento e la marginalità. Anche se va detto che i parametri utilizzati per stilare la graduatoria non tengono conto di tutto quello che il nostro territorio rappresenta in termini di qualità della vita». È questo il commento del presidente della Provincia Roberto Padrin, nella lettura del report annuale del Sole 24 Ore.
Il quotidiano economico ha stilato la classifica della qualità della vita 2019. E ha piazzato la provincia di Belluno al 51° posto. «Quest’anno sono cambiate alcune modalità di calcolo che con ogni evidenza ci penalizzano – sottolinea il presidente Padrin -. In ogni caso ci sono alcuni temi che ci vedono ancora in alto. Nella macroarea della sicurezza, siamo in quarta posizione e questo significa che passano gli anni, ma nel Bellunese, grazie a un collaudato sistema di coordinamento delle forze dell’ordine con la Prefettura, che ringrazio, si può vivere tranquilli, senza i problemi legati alla delinquenza che ci sono in altre aree del Paese. Anche nella macroarea della ricchezza e dei consumi viene riconosciuta la qualità della nostra provincia, in cui, crisi industriali a parte, il tessuto imprenditoriale è sano e forte».
«Siamo fortemente penalizzati invece sui parametri della demografia e della dotazione infrastrutturale. Ma qui a incidere sono i numeri – afferma Roberto Padrin -. Come si vede dalla classifica, paghiamo un tasso di natalità estremamente basso e un indice di vecchiaia e di dipendenza degli anziani particolarmente elevato. Lo sapevamo già, visto anche il report sullo spopolamento che abbiamo consegnato al ministro Boccia non più tardi di una settimana fa. Decisamente bassi anche alcuni parametri relativi alle infrastrutture: mi riferisco alla penetrazione della banda larga. Si tratta purtroppo di una legge di mercato che ci vede svantaggiati: se non abbiamo i numeri di popolazione tali da giustificare investimenti, le infrastrutture tardano ad arrivare. È proprio per questo che dobbiamo puntare forte sulla lotta allo spopolamento: non tanto per le classifiche, che lasciano il tempo che trovano, quanto piuttosto per dare un futuro a questo territorio, dove si continua a stare bene, con un’elevata qualità della vita».

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