«Il Governo giapponese ha reso noto che a partire dal 1° novembre non è più necessaria, tra i documenti richiesti per rientrare in Giappone, la cosiddetta “letter of re-entry” emessa dalle competenti autorità d’immigrazione». Lo segnala l’Ambasciata d’Italia a Tokyo.
Resta necessario, precisa la stessa Ambasciata, esibire l’esito negativo di un test sul Covid-19 effettuato entro le 72 ore dalla partenza del volo. Rimangono vigenti, inoltre, tutte le misure relative alla quarantena.
La lista completa delle procedure da seguire, la modulistica e i protocolli sanitari di riferimento possono essere consultati sul sito del Ministero della Giustizia del Giappone (www.moj.go.jp) e su quello del Ministero degli Esteri (www.mofa.go.jp).
«Sempre dal 1° novembre – spiega ancora la nostra rappresentanza a Tokyo – il Governo del Giappone ha inoltre deciso che i titolari di Residence Card che intendano lasciare il Paese per brevi viaggi d’affari (non oltre i 7 giorni, esclusi eventuali periodi di quarantena all’estero) potranno essere esentati, al rientro in Giappone, dall’obbligo di autoisolamento previsto per gli altri casi».
«Ad ogni modo – aggiunge la sede diplomatica – verrà effettuato un test salivale all’arrivo in aeroporto. Anche in caso di test negativo resta vigente il divieto di utilizzo di mezzi pubblici e sarà obbligatoria l’installazione di un’apposita “applicazione” tesa a monitorare gli spostamenti per 14 giorni».
Altra condizione necessaria è l’esibizione di una “letter of pledge” firmata dall’azienda/ente dove l’interessato lavora, che confermi le esigenze lavorative del viaggio all’estero nonché gli impegni a rispettare le disposizioni previste dalle autorità sanitarie giapponesi.
Per maggiori dettagli si rimanda al sito: ambtokyo.esteri.it.
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