Kutina, Plostine e Lipik: una viaggio alla scoperta delle radici bellunesi in Croazia. È quello che sabato 30 aprile e domenica 1 maggio ha portato una comitiva di 52 persone ad incontrare le comunità di discendenti degli emigranti bellunesi partiti 140 anni fa per cercare un futuro migliore in terra croata. Era il 1876 quando un gruppo di famiglie dal longaronese e da Ponte nelle Alpi si radunò a Soverzene e partì a piedi verso la Slavonia, dove fondò un paese che generazione dopo generazione seppe mantenere vivo il legame con le origini, le tradizioni e il dialetto. Dopo una tappa per la visita alla città di Samobor, nel pomeriggio di sabato il gruppo dell’ABM ha raggiunto Kutina, dove è stato accolto dalla Famiglia Bellunese del luogo, presieduta dalla giovane Marieta Di Gallo, a testimonianza del rinnovamento e del ricambio generazionale che il sodalizio ha saputo mettere in atto, con l’obiettivo di poter portare avanti, e non far scomparire, la tradizione. Come ha infatti sottolineato la stessa Di Gallo nel suo discorso di benvenuto, «noi, figli di emigrati italiani, figli degli Italiani nati a Plostine, abbiamo deciso di conservare questa nostra cultura, identità nazionale e linguistica, anche se già tutti siamo un po’ in giro per il mondo. Però ognuno di noi porta con se questa storia e questa bellezza di sentirsi italiano in un paese sconosciuto, forse a volte un po’ nostro. La tradizione di certo non può venir acquistata in eredità e se la vogliamo possedere, dobbiamo conquistarla con grande fatica. Il progresso che noi dobbiamo fare oggi costituirà la tradizione di domani». Dopo la visita alla chiesa di Kutina, il gruppo ha incontrato per la cena la comunità dei bellunesi e italiani, accompagnati dal sindaco della città, il quale ha sottolineato l’importanza di mantenere vivo il legame che collega Italia e Croazia, concetto ripreso anche dalla vicepresidente ABM Patrizia Burigo, dal Presidente onorario Gioachino Bratti e dai Presidenti delle Famiglie del Longaronese e di Ponte nelle Alpi Arrigo Galli e Fulvio De Pasqual, intervenuti per portare il loro saluto e ricordare gli emigranti che proprio dalle loro zone partirono oltre un secolo fa per farsi onore in Croazia.
Domenica mattina partenza per Plostine, il paese fondato dai bellunesi nel 1876. Il presidente della locale Famiglia Antun Brunetta ha accompagnato la comitiva nella visita al paese, spiegandone la storia passata, dall’arrivo dei primi emigranti, fino alle più recenti vicende del conflitto dei primi anni ’90. Dopodiché il gruppo si è unito alla comunità locale in chiesa, per la celebrazione della Messa, e subito dopo per la processione lungo la via che attraversa la fila di case di Plostine, una vecchia tradizione ancora molto sentita e commovente. Dopo il pranzo offerto dalla Famiglia, partenza per Lipik, per incontrare gli attivissimi bellunesi della città, guidati da Lionella Brisinello Stragà, che hanno dato dimostrazione del loro attaccamento alle radici bellunesi proponendo canti e recitazioni teatrali in dialetto. Nella loro sede era stata anche allestita una mostra con le fotografie dei diversi comuni veneti e friulani dai quali gli emigranti italiani erano partiti per giungere fino alla città di Lipik. Molto sentiti gli interventi dei rappresentanti dell’ABM, della presidente Brisinello e del Sindaco. Tutti hanno voluto esprimere l’augurio che questo incontro sia solo il primo passo verso l’avvio di proficue collaborazioni per il futuro e che ritrovi simili possano ripetersi prossimamente, dato il forte legame che unisce i bellunesi di Belluno con i bellunesi della Croazia.
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