79. Targhe straniere e gelatieri. L’ABM si è attivata, la politica no

da | 15 Mar 2019 | 0 commenti

Tempo di lettura: 2 minuti

Il Decreto sicurezza approvato dal Governo “giallo-verde” nel mese di novembre ha messo in serie difficoltà la categoria dei gelatieri, colpiti per avere delle auto con targa tedesca e la residenza in Italia. Fin da subito l’Associazione Bellunesi nel Mondo, in collaborazione con l’Uniteis e l’Unaie, si era attivata per trovare una soluzione in merito.

«Soluzione che era stata trovata in breve tempo», sono le parole del presidente Abm Oscar De Bona, «grazie al supporto di una nostra valida collaboratrice e degli avvocati dell’Uniteis».

«Ovviamente», continua De Bona, «la politica doveva prendere in mano la situazione e accogliere la soluzione da noi proposta».

Purtroppo da quanto si legge dal comuncato stampa dell’on. Roger De Menech, bellunese, sembra che il ministro Salvini abbia chiuso le porte a qualsiasi modifica del Decreto. Scrive De Menech: «Il governo non ha alcuna intenzione di risolvere il problema delle auto immatricolate nei paesi europei da parte di cittadini italiani che lavorano all’estero. Lo ha ammesso candidamente il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, rispondendo martedì 13 marzo a un’interrogazione durante il ‘question time’ alla Camera.Il decreto sicurezza, ha spiegato il ministro, è stato pensato per arginare l’evasione fiscale sulle tasse automobilistiche da parte di chi nasconde all’estero parte del proprio patrimonio, come appunto l’automobile. Di fatto il governo si blocca la strada per qualsiasi soluzione che venga incontro ai lavoratori e agli emigranti. Probabilmente a Salvini, che fa politica da quando aveva 20 anni, non può essere venuto in mente che ci sono migliaia di persone che costruiscono con fatica il proprio reddito e il proprio benessere con lavori stagionali e per i quali il mantenimento della residenza in Italia costituisce un legame con i propri affetti e con la propria identità».

Sono ormai passati quattro mesi dall’inizio dei sequestri delle auto dei gelatieri bellunesi, e non solo. «Adesso i nostri gelatieri sono impegnati all’estero», conclude De Bona, «Ma se questo è il messaggio della politica italiana credo proprio che molti di loro non rientreranno e di conseguenza ci saranno meno investimenti nel nostro territorio. Un Paese, l’Italia, che invece ha davvero bisogno del sostegno dei nostri emigranti».

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