Venerdì 3 luglio alle ore 20.30 presso la Sala Bianchi di Belluno (Viale Fantuzzi – fronte Inps) verrà presentato il documentario di Marco Tagliabue “Mattmark. Neve e ghiaccio”. L’evento, organizzato dal Comune di Belluno in collaborazione con l’Associazione Bellunesi nel Mondo e il patrocinio della Regione Veneto, vuole essere un omaggio alle vittime di questa immane tragedia.
Il 30 agosto del 1965 una valanga di neve, ghiaccio e pietre precipita dal ghiacciaio dell’Allalin ed investe il cantiere della Electrowatt a Mattmark, una località a pochi chilometri da Saas Almagell nel canton Vallese, impegnata nella costruzione della diga omonima: gli effetti della slavina provocano la più grave sciagura sul lavoro mai avvenuta in Svizzera. Vengono travolte le officine meccaniche, i dormitori e la mensa degli operai.
Muoiono 88 persone. Sul cantiere lavoratori di diverse nazionalità; tra le vittime 23 svizzeri e 56 italiani (17 bellunesi). Il processo svoltosi a Visp nel 1972, per accertare le responsabilità penali, assolverà tutti gli imputati. La disgrazia, secondo i giudici, è figlia di un ineluttabile destino.
A 50 anni dai fatti la Televisione Svizzera ha prodotto il documentario diretto da Marco Tagliabue “MATTMARK Neve e Ghiaccio” con cui si intende trasmettere alle nuove generazioni il ricordo di quella tragedia, quella di lavoratori che con il loro sacrificio hanno contribuito al benessere attuale della Svizzera.
Il documentario alterna le storie di superstiti e familiari delle vittime, tra Italia e Svizzera, ponendo la luce sulle responsabilità dell’accaduto, in collaborazione con le associazioni impegnate nelle celebrazioni della memoria del 30 agosto 1965 tra cui l’Associazione Bellunesi nel Mondo. Il destino ha portato a Mattmark quel giorno persone con esperienze e provenienze diverse. È proprio il destino, il filo sottile ed amaro che lega tutte le testimonianze raccolte da Marco Tagliabue tra dicembre dello scorso anno a febbraio.
Nella serata del 3 luglio vi sarà la presenza del regista Marco Tagliabue e del coro Monte Dolada.
Nel docufilm sono presenti diverse riprese fatte in provincia di Belluno nel mese di gennaio u.s. (Belluno, l’Alpago, Sospirolo) con la partecipazione del coro Monte Dolada, di alcuni superstiti bellunesi, di Simone Tormen e di Gabriella Sperotto. Ingresso libero.
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