Lutto per la Famiglia Bellunese di Locarno. Dopo lunga malattia è morto il presidente Luigi Zanolli

da | 5 Nov 2014

Tempo di lettura: 4 minuti

Luigi ZanolliDopo lunga malattia è morto ieri, all’età di 75 anni, il prof. Luigi Zanolli, presidente della Famiglia Bellunese di Locarno (Svizzera).

A darne notizia alla Casa madre di Belluno la segretaria della Famiglia locale Rita Mussati: “Luigi era una persona generosa, dal cuore grande e dalla cultura fine. Ha sempre fatto parte dell’Associazione Bellunesi nel Mondo e non è mai mancato il suo supporto e la sua saggezza. Per tutti noi è un grave lutto. Abbiamo perso il nostro punto di riferimento”.

Parole di cordoglio anche da parte del presidente ABM Oscar De Bona: “Avevo sentito Luigi meno di una settimana fa. Proprio per il 45° della nostra Associazione aveva tenuto una lezione sull’emigrazione con un focus sulla sua evoluzione. Abbiamo perso una grande figura che si è sempre resa disponibile in totale gratuità per il bene di tutti gli emigranti. Siamo vicini alla sua famiglia”.

Nato a Belluno nel 1938 Zanolli si laureò presso l’Università Cattolica di Milano. Insegnò Greco e Latino per oltre trentanni al Liceo di Bellinzona (Svizzera) e l’affetto dei suoi studenti rimase impermutato anche nel corso degli anni successivi al diploma.

Da sempre attivo nel sociale ricoprì la carica di Presidente delle Acli svizzere e fu il primo dirigente del Forum degli emigranti sempre in Svizzera.

Nella Famiglia Bellunese di Locarno fu presidente per due mandati. Prima di lui Piero Spada, Emilio Dall’Acqua, Mario Pin, Giancarlo Dall’Acqua.

A ricordo di Luigi Zanolli riportiamo un suo discorso scritto nel 2004 per il 35° della Fondazione della Famiglia Bellunese di Locarno:

“Nell’agosto del 1965 una terribile tragedia colpiva un gruppo di lavoratori di varie nazionalità, in particolare italiani e soprattutto Bellunesi: dal sinistro ghiacciaio dell’Allalin, sopra Sass Fee, nel Canton Vallese, dove di stava costruendo la diga di Mattmark, si staccava un enorme massa di ghiaccio che si abbatteva sulle baracche del campo avanzato e uccideva 88 persone.

La vista di quei corpi straziati, l’immenso dolore e l’abbandono dei parenti delle vittime spinsero rappresentanti Bellunesi a fondare l’Associazione Bellunesi nel Mondo, per recare aiuto e conforto nei momenti di sofferenza, ma anche per spingere la comunità dei Bellunesi sparsi per il mondo a recuperare i valori della terra d’origine e le comuni radici.

Le Famiglie Bellunesi sorte in quei tempi compirono il miracolo di ridare un’identità a molti emigranti che in pratica l’avevano perduta con i ricordi dei loro cari partiti da Belluno.

Anche nel Cantone Ticino nacque subito una Famiglia Bellunese a Lugano, da cui nel 1969 si staccò la Famiglia Bellunese di Locarno, grazie alla passione dell’indimenticabile don Carlo De Vecchi, della Missione Cattolica di Locarno, con lo scopo di facilitare gli incontri tra i numerosi bellunesi e simpatizzanti del Locarnese.

Da allora, e sono trascorsi ormai 35 anni, la Famiglia Bellunese di Locarno ha operato con le Associazioni locali sia svizzere che italiane per favorire anzitutto quel processo d’integrazione indispensabile per una pacifica convivenza tra le varie realtà presenti sul territorio ed ha contribuito a mantenere saldi i legami tra le persone e con la terra d’origine.

Innumerevoli sono state le attività svolte in questi anni; dagli incontri a carattere ricreativo a giornate di studio, alla partecipazione ai momenti più significativi per la Comunità italiana e svizzera, alle uscite culturali, alla presenza in circostanze di particolare valore religioso.

Purtroppo in questi anni ci hanno lasciati tanti amici che, aderendo al Comitato, con il loro entusiasmo e la loro passione avevano condiviso in modo più diretto i momenti di gioia e di inevitabili dolori, proprio come avviene nelle famiglie.

Il loro ricordo comunque è uno degli elementi di stimolo ad andare avanti. Le mutate situazioni, il venir meno dei bellunesi della prima generazione, la raggiunta integrazione dei giovani della seconda o addirittura della terza generazione stanno operando un profondo cambiamento anche in seno alle Famiglie bellunesi. Ciò tuttavia non deve spingere all’abbandono, perché l’amicizia che lega il comitato al suo interno e con i Soci ed i simpatizzanti è una ricchezza che nulla può distruggere”.

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