Luciano Lodi. Il ricordo di Franco Narducci, presidente UNAIE

Franco NarducciLuciano Lodi ci ha lasciato per sempre e tutti noi che lo abbiamo conosciuto e stimato per il suo altissimo senso dell’impegno sociale, per la sua generosità e la sua umanità, esprimiamo il nostro profondo cordoglio e la condivisione del dolore che ha colpito la Sua famiglia e la sua amata Associazione Bellunesi nel Mondo.

L’impegno instancabile e straordinario di Luciano ha travalicato i confini della Svizzera, dove era giunto, come tanti giovani della sua generazione, nel lontano 1956. La sua scomparsa rappresenta un grave lutto per coloro che con lui hanno lottato per la dignità e i diritti di cittadinanza degli italiani emigrati in Svizzera durante il difficile percorso d’integrazione nella società elvetica, ma anche per l’intero mondo dell’associazionismo italiano all’estero e in Italia.

Ho conosciuto Luciano quando ricoprì un ruolo di dirigente nazionale nelle Acli in Svizzera e rimasi colpito prima di tutto dalla sua bonarietà e dalla convinzione profonda nelle sue idee, ma anche dalla sua disponibilità al confronto. Luciano credeva profondamente nel ruolo dell’associazionismo e in quella forma di sussidiarietà concreta e praticata che lo avrebbe fatto apprezzare tantissimo, per comprensibili ragioni, soprattutto dagli italiani del lucernese.

Sarebbe lungo elencare tutti i fronti che lo hanno visto in prima linea, in molti casi con responsabilità di vertice; è sufficiente ricordare che Luciano ha vissuto da “protagonista” tutti i momenti storici che hanno contrassegnato la traiettoria dell’emigrazione italiana in Svizzera.

Ci ha lasciato in un momento particolare, ora che stiamo preparando gli Stati Generali dell’Associazionismo italiano all’estero, un appuntamento che di certo avrebbe trovato in Luciano quella condivisione di valori culturali, cristiani, solidali e sociali tipici del nostro associazionismo e che per decenni hanno rappresentato il faro del suo impegno nella società.

Ci mancherà Luciano, mancherà alla Sua famiglia, alla Bellunesi nel Mondo e a tutte le persone che lo hanno conosciuto. Ci lascia in eredità un patrimonio che dobbiamo custodire e trasmettere con orgoglio.

Ciao Luciano.

On. Franco Narducci
Presidente dell’UNAIE

Consiglio Direttivo UNAIE: Rilanciare il ruolo dell’associazionismo di fronte all’arretramento dello Stato italiano all’estero

Franco NarducciIl Consiglio Direttivo dell’UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati), riunito a Roma giovedì 12 giugno, ha lanciato un forte appello a tutte le organizzazioni italiane e alle loro associazioni operanti all’estero affinché si facciano carico delle crescenti difficoltà che l’arretramento sul territorio da parte delle istituzioni italiane – con l’ennesima riduzione delle rappresentanze consolari – sta provocando tra le comunità emigrate, e dall’altro mettano in campo strategie nuove per riaffermare ancora una volta l’importanza fondamentale della formidabile rete di presenze italiane, vecchie e nuove, nel mondo globalizzato. Il Consiglio Direttivo dell’UNAIE – presieduto da Franco Narducci e coadiuvato dal vice presidente Aldo Aledda (Cedise, Sardegna), da Laura Bisso (presidente Palermo Mondo), Ilaria Del Bianco (presidente Lucchesi nel Mondo), Patrizio De Martin (Bellunesi nel Mondo), Anna Lanfranchi (direttore Trentini nel Mondo), Gianni Lattanzio (Abruzzo Mondo) – al termine di un approfondito dibattito sui cambiamenti che hanno investito il tradizionale associazionismo e sulle forme di aggregazione dei nuovi migranti, ha ribadito la grande importanza che l’UNAIE stessa attribuisce agli Stati Generali dell’Associazionismo italiano all’estero. “Sarà quella l’assise – ha sottolineato Narducci – che dovrà delineare una piattaforma di esigenze da presentare al Governo e al Parlamento affinché le traducano in atti legislativi; ma dovrà essere anche il consesso in grado di presentare all’Italia il volto, la valenza e i valori autentici della odierna presenza italiana nel mondo, una esigenza irrinunciabile a fronte di un progressivo oblio delle collettività emigrate da parte dell’opinione pubblica italiana”.

Il Consiglio Direttivo dell’UNAIE ha discusso ancora una volta lo stato di malessere che si rileva in moltissimi organismi di rappresentanza di base (Comites) a causa dell’abbandono e delle inadempienze da parte dello Stato italiano; l’UNAIE inviterà le oltre trenta associazioni aderenti a produrre un grande sforzo per sensibilizzare alla partecipazione al voto le comunità emigrate, invitandole a non mollare la fondamentale forma di rappresentanza istituzionale che i Comites incarnano. Oltre alle questioni programmatiche e gestionali, il Consiglio Direttivo ha proceduto ad una prima verifica del nuovo sito UNAIE che a breve sarà operativo e vuole essere uno dei principali format di comunicazione con gli italiani nel mondo e con le sfide che pongono.

La scomparsa di Padre Tassello, una perdita che travalica i confini della Svizzera e dell’Italia

Graziano TasselloSi sono tenute ieri 25 marzo, a Basilea, le esequie funebri di Padre Graziano Tassello, missionario scalabriniano e profondo studioso e amico delle comunità italiane emigrate. Dal 1998 al 2014 ha diretto il Centro studi e ricerche per l’emigrazione (CSERPE) di Basilea ed ha svolto il suo ministero sacerdotale presso la Missione Cattolica di Lingua Italiana di Allschwil-Leimental, seguendo anche alcune comunità di origine filippina a Basilea. La salma di Padre Tassello sarà tumulata a Cologna Veneta (Verona), dove era nato il 26 giugno 1941 e dove sarà celebrata la funzione religiosa in sua memoria. Aveva compiuto la sua formazione teologica a New York dal 1962 al 1966 ed era stato ordinato sacerdote il 12 giugno 1966.

Padre Tassello ha svolto attività missionaria tra gli emigrati in Australia a Sydney e Adelaide dal 1966 al 1971 e, dopo avere assolto vari corsi di studio, ha iniziato a lavorare come ricercatore presso il Centro Studi Emigrazione di Roma, assumendone la direzione nel 1986. Ha diretto la rivista “Dossier Europa Emigrazione” dal 1986 al 1995 e la rivista “Studi Emigrazione” dal 1995 al 1998. Dal 1989 al 1998 è stato Consigliere nella Direzione Generale della Congregazione dei Missionari Scalabriniani e dal 2005 al 2008 Consigliere nella Direzione della Regione Europa e Africa. Dal 1991 fino a oggi ha fatto parte del Consiglio Generale degli Italiani all’estero, di cui era presidente della Commissione Scuola e Cultura. Ha scritto numerosi libri e saggi sul fenomeno delle migrazioni e sulla pastorale migratoria.

Di seguito, riportiamo l’allocuzione pronunciata dal presidente Unaie Franco Narducci al termine della toccante cerimonia funebre, celebrata dal Vescovo in una chiesa gremita di connazionali:

(Basilea, 24 marzo 2014) – Sono tanti i sentimenti che invadono l’animo e la mente quando “sorella morte”, come amava chiamarla Graziano, strappa via un essere umano ai suoi affetti più cari: familiari, amici e conoscenti. Ma ieri mattina, quando si è diffusa la notizia della scomparsa di Padre Tassello, al senso di sgomento, di costernazione e d’impotenza, hanno fatto compagnia il sentimento di rammarico e di gratitudine. Rammarico per la scomparsa di un amico e gratitudine per una persona che per tantissimi di noi è stato un punto di riferimento fondamentale nella complessa e spesso difficile lotta per preservare quei valori italiani e quella identità culturale che elevano una comunità a popolo e le trasmettono quel giusto orgoglio di appartenere ad una nazione. Una nazione detentrice di un patrimonio religioso, artistico e umanistico di cui Padre Tassello era il narratore instancabile.

Graziano, se tu fossi ora qui con noi sapresti esprimere sapientemente quelli che sono i sentimenti di noi tutti di fronte ad un lutto che priva la tua famiglia, la comunità scalabriniana e gli italiani residenti all’estero della sua voce migliore. Quante volte lo hai fatto, confortandoci nelle analisi, indicandoci la strada da percorrere, incoraggiandoci per sconfiggere il pericolo di rassegnazione.

Ti ascoltavamo ogni volta in silenzio, concentrati a cogliere tutto perché tutto era importante, e ci sorprendevi sempre per la forza delle tue argomentazioni, per le intuizioni meditate e spontanee nello stesso tempo, per quell’autorevolezza che i rappresentanti delle Istituzioni apprezzavano e rispettavano, derivando essa dalla profonda conoscenza delle nostre comunità emigrate, da una estesa cultura maturata sul campo e dalla tua grande sensibilità e fede cristiana, ancor prima che religiosa e pastorale.

Ci hai insegnato che per vivificare le comunità italiane emigrate bisogna investire su di esse, renderle protagoniste e imprenditrici del proprio destino. Non eri contrario “all’invadenza” dello Stato, anzi ultimamente criticavi spesso uno Stato che dimentica la sua diaspora nel mondo, che ignora le sofferenze di tantissimi emigrati anziani rimasti sempre fedeli alla Patria lontana e ai valori del proprio Comune natio. Ma avevi intuito, con largo anticipo, che per mantenere vive le comunità emigrate, per salvaguardare il patrimonio di valori che hanno conservato intatto nonostante la rapidità dei cambiamenti globali, bisognava promuovere la capacità di essere e di operare dentro e per le comunità, come i tuoi maestri di vita e di fede, il Beato Giovani Battista Scalabrini e madre Francesca Saverio Cabrini, ci hanno insegnato.

Ma purtroppo tu non sei più con i vivi in terra e tocca ora a noi esprimere questi concetti, la forza di queste idee e la forza dell’impegno a cui personalmente non ti sei ma sottratto.

Te ne sei andato in punta di piedi, quasi senza voler dare disturbo, lieve come le pagine dei tuoi libri, sebbene fossi una persona volitiva e intransigente quando si trattava di difendere i diritti delle persone, soprattutto di coloro in difficoltà o che erano stati emarginati dalla società.

Ci mancherai, Graziano, ci mancherà la tua passione che abbiamo sempre riscontrato in campo migratorio, ci mancheranno le tue analisi sui bisogni emergenti delle comunità italiane all’estero e in particolare dei nuovi emigrati che lasciano l’Italia. Con la consueta intelligenza di analisi avevi colto subito l’evoluzione in atto e la necessità di nuovi strumenti, quasi con l’impazienza di voler accelerare i tempi. Ce ne avevi dato ancora una volta testimonianza poche settimane fa, proprio qui a Basilea intervenendo al Convegno delle Acli sulle nuove mobilità transnazionali.

Anche in quell’occasione ci avevi invitato a saper dialogare, tralasciando le sterili polemiche e mantenendo sempre viva la volontà di confrontarsi, di ricercare vie nuove e metodi più consoni per rispondere ai diritti delle comunità italiane nel mondo.

Mancherai al Consiglio Generale degli Italiani all’estero che hai sempre difeso e onorato fin dai suoi primi passi, mancherai alla tua comunità pastorale. Ci mancheranno il tuo apporto e le tue amate citazioni di Sepulveda anche se sappiamo che, citando le tue parole, ora puoi “contemplare il volto di Dio non da straniero”.

Tutti noi ereditiamo l’esempio che ci deve vedere impegnati a portare avanti nel quotidiano la dedizione al mondo delle migrazioni, una passione permeata di intelligenza per la tutela dei diritti non solo degli italiani all’estero ma di tutti i migranti, una determinazione a svolgere un importante ruolo di mediazione tra istituzioni e comunità.

Ti ricorderemo sempre come ci hai insegnato: “quando proverete tristezza e vi mancherò, allora guardate nei vostri cuori e li mi troverete”.

Narducci (UNAIE): l’elezione di Bill De Blasio a sindaco di NY è motivo di orgoglio per tutte le comunità italiane all’estero

bill-de-blasioL’Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati (UNAIE), si unisce all’esultanza della comunità italo-americana nel salutare l’elezione di Bill De Blasio (nella foto) alla carica di sindaco di New York. Il commosso ringraziamento all’Italia espresso dal primo cittadino e l’attaccamento mostrato al Paese di origine dei propri nonni, rappresenta un importante riconoscimento dei valori identitari di quella parte di popolo italiano e di origine italiana che, ovunque nel mondo, dimostra di non scordare mai le proprie radici. Esso, inoltre, costituisce un motivo d’incoraggiamento e di orgoglio a continuare nel lavoro di rafforzamento dei legami con la grande comunità italiana presente in tutti i continenti da parte dell’UNAIE.

Infatti, l’attività della nostra organizzazione che, con oltre cinquecento circoli e sodalizi all’estero – pur tra tante difficoltà e incomprensioni da parte d’istituzioni non sempre consapevoli dell’importanza che costituisce per l’Italia il raccordo e la valorizzazione di una comunità nazionale senza confini – rappresenta una garanzia di conservazione dei valori dell’italianità nel mondo.

L’UNAIE ha dato mandato al proprio Presidente Nazionale, Franco Narducci, di esprimere personalmente al neo eletto sindaco, oltre che l’augurio per il difficile lavoro che lo attende alla guida della città di importanza straordinaria per il mondo intero, anche l’apprezzamento per l’elevato senso di umanità e di fiducia contenuto nel messaggio che ha rivolto indirettamente a tutti coloro che, singoli o associati, si battono per un’Italia dai confini culturalmente più vasti. L’UNAIE e gran parte del popolo italiano si riconosce, infine, nella parte politica del messaggio perché ispirata a sentimenti di pacificazione e di vicinanza ai più deboli che rappresentano il tratto più distintivo dell’umanesimo italiano.

175. ASSEMBLEA UNAIE. NARDUCCI RICONFERMATO PRESIDENTE

narducciLe sfide che l’imponente processo di mobilità oggi in atto pone all’Italia, tra la ripresa drammatica delle immigrazioni e il fenomeno non meno preoccupante delle emigrazioni di giovani italiani all’estero, sono stati affrontati nell’assemblea nazionale dell’Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati (UNAIE) che si è tenuta a Comano Terme (TN) lo scorso 25 ottobre. Nel corso dell’assemblea, che aveva anche il compito di rinnovare le cariche sociali, Franco Narducci è stato riconfermato presidente, affiancato dal Comitato Esecutivo composto da Aldo Aledda (Vicepresidente vicario), Ilaria Del Bianco (Vicepresidente), Anna Lanfranchi (Segretaria), Patrizio De Martin (Tesoriere) e Laura Bisso (Emergenza immigrazioni).

Numerosi gli interventi dei rappresentanti delle associazioni presenti. Unanime la volontà di puntare sulla cultura, vero ponte per mantenere vivo il legame con gli italiani all’estero.

L’UNAIE – una ONG che raggruppa una trentina di organizzazioni regionali in tutta Italia con una rete di oltre cinquecento associazioni all’estero e altre organizzazioni che si occupano dell’accoglienza degli immigrati nel nostro paese – intende intensificare la già vasta attività di presenza sul territorio e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nazionale su temi evidentemente aggravati dalla crisi economica e politica che attraversa il nostro paese.

Salta al contenuto
Design by DiviMania | Made with ♥ in WordPress