Commemorazione della tragedia mineraria di Monongah, l’intervento di Franco Narducci, presidente dell’UNAIE

Franco NarducciIn una ben partecipata Conferenza stampa si è tenuta, nella “Sala Stampa” della Camera dei Deputati, la Commemorazione del disastro Minerario di Monongah, una delle più gravi tragedie del mondo del lavoro italiano all’estero. Alla commemorazione promossa dall’Associazione Culturale “Monongah “ di Torella del Sannio sono intervenuti numerosi parlamentari, con la regia del Presidente dell’Associazione, Gianni Meffe. Ha introdotto la cerimonia l’On. Fucsia Nissoli Fitzgerald, eletta nella ripartizione America del Nord e, nell’ordine, l’On. Fabio Porta, l’On. Danilo Leva, il Sottosegretario agli Affari esteri Benedetto Della Vedova, il Sen. Roberto Ruta e il presidente dell’UNAIE, On. Franco Narducci. Riportiamo di seguito l’intervento integrale del presidente dell’UNAIE.

“Come presidente dell’UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati) – la più grande rete dell’associazionismo regionale e provinciale in Italia e all’estero- desidero prima di tutto rendere onore alla memoria dei lavoratori e delle lavoratrici italiani che hanno perso la vita nei luoghi di lavoro in ogni parte del mondo. Come molisano desidero rendere onore alle 87 vittime provenienti dal Molise che in quel terribile 6 dicembre 1907 persero la vita assieme ad altri 275 lavoratori (sicuramente erano molti di più, i minorenni non figuravano negli elenchi della compagnia) a Monongah, una sperduta cittadina mineraria della Virginia dell’Est (USA).

Monongah fu una tragedia dolorosa che precorse le altre vicende sanguinose protrattesi fino alla seconda metà del secolo scorso. Tragedie accomunate sempre da un denominatore ricorrente: le condizioni disumane in cui versavano i lavoratori italiani, alla ricerca di un salario che consentisse loro di fare delle economie anche a costo di una condotta di vita e di lavoro durissima, che di fatto ne facevano la forza lavoro più umile tra le comunità emigrate.

Il ricordo della tragedia di Monongah deve restare vivo e deve essere tramandato alle giovani generazioni. Monongah è una storia che ci appartiene, al Molise e all’Italia; è una storia che richiama quanto è accaduto, è parte della storia dei molisani, dalle loro speranze fino alle aspirazioni troncate dalla morte. È la storia della nostra emigrazione custodita nelle biblioteche e che ancora di più dovrebbe entrare di diritto, per essere riconosciuta, nelle scuole italiane. Perché solo parlandone riusciamo a proiettare nella società la solidarietà che univa tanti emigrati e che costituisce il fondamento della sua costruzione. Solidarietà che trova la sua origine nell’essere tutti legati “in solido” dallo stesso legame che ci unisce nell’unico genere umano.

In tutti gli interventi è stato ricordato che il lavoro italiano nel mondo è stato costellato da immani sacrifici e grandi tragedie dolorose. Alcune più note, altre meno. Antonio Venturin, nel bel libro “Manca all’appello Lorenzo Buffon – Istria, Arsia e altre tragedie dimenticate”, riporta alla memoria il dramma terribile del 28 febbraio 1940 ad Arsia, in Istria, che a quel tempo apparteneva all’Italia ed ora alla Croazia: quel mattino persero la vita 185 lavoratori. All’ingresso della miniera di Arsia è scritto: “Buona fortuna – Sretno”. Era il saluto che si scambiavano i minatori che avevano ultimato il proprio turno e quelli che iniziavano la loro faticosa e soprattutto pericolosa giornata di lavoro.

Può sembrare persino banale ricordarlo, ma è un dovere assoluto difendere e aggiornare continuamente le grandi conquiste del mondo del lavoro per quel che riguarda la sicurezza e la protezione della salute. Soprattutto in questo tempo strano, in cui tutto è rimesso in discussione, persino la democrazia, la nostra conquista più grande di tutte.

Il nostro Paese non poteva e non può dimenticare questo tratto fondamentale della sua storia: Monongah, Marcinelle, Arsia, Mattmark e tanti altri luoghi del dolore ci richiamano i valori storici e culturali che hanno accompagnato il processo di emigrazione di massa dall’Italia. Sono quei valori che il compianto Ministro per gli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia volle racchiudere in un unico momento solenne, la “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo” che a partire dalla sua istituzione nel 2001 si celebra l’8 agosto”.

Ma proprio in nome dei valori racchiusi in quel decreto, il nostro pensiero non può non andare ai disperati che giungono sulle nostre coste; non possiamo ignorare il dolore altrui. È un atto di umanità e di civiltà che non ci esime dall’adottare tutte le misure atte a garantire la massima sicurezza per i nostri cittadini. Il Molise e i Molisani devono, anche in questa occasione, esprimere un ringraziamento grandissimo a Joseph D’Andrea, console onorario a Pittsburgh, originario di Roccamandolfi. Grazie alla sua passione e al suo affetto per il Molise è stato rimosso il velo d’oblio e di non conoscenza sui i caduti di Monongah.

Fonte Unaie.it

La scomparsa di Luigi Zanolli: un altro storico esponente dell’associazionismo ci ha lasciato per sempre

Luigi ZanolliCon profonda tristezza la presidenza dell’UNAIE e le associazioni ad essa aderenti si uniscono al dolore della famiglia Zanolli e delle Acli Svizzera per la scomparsa del caro e indimenticabile Luigi. Un altro esponente storico dell’associazionismo italiano in Svizzera ci ha lasciato per sempre e non sarà facile colmare il vuoto che la perdita di Luigi Zanolli lascia nella comunità italiana del Cantone Ticino e della Svizzera in generale. Luigi ha messo al servizio della comunità italiana, per tanti anni, le sue grandi capacità di motivatore e organizzatore per la promozione culturale dei nostri connazionali, ma anche  per la difesa dei loro diritti fondamentali. Battaglie che hanno visto Luigi Zanolli lottare sempre in prima fila, soprattutto quando era in gioco la difesa dei più deboli.

Dotato di grande personalità e di quella passione politica e sociale che accende il fuoco dell’impegno, Luigi Zanolli è stato per vari anni Presidente delle Acli della Svizzera alle quali ha dedicato energie preziosissime, soprattutto a cavallo degli anni 80-90 che avevano fatto registrare una terribile crisi dell’associazione dei cristiani nella Confederazione elvetica. Il senso della sua solidarietà che non conosceva confini era molto apprezzato da tutte le Acli nel mondo, che lo avevano eletto Vice Presidente della FAI (Federazione delle Acli Internazionali). Generoso e altruista come pochi, aveva assunto la direzione de “Il Dialogo”, il giornale bimestrale delle Acli Svizzera, e dall’alto della sua vastissima cultura aveva contribuito decisivamente al suo qualificato decollo e successo.

Come UNAIE siamo vicini alla Famiglia Bellunese di Locarno di cui Luigi Zanolli era presidente e che ora si vede privata di un suo impareggiabile pilastro. L’esempio di Luigi, del suo altruismo e del suo straordinario senso dell’accoglienza, rappresenta un’eredità pesante e di grande valore per le Acli Svizzera e per i corpi intermedi della società che, partendo dai valori del volontariato e della gratuità, vogliono contribuire alla crescita di una società più giusta e solidale.

Presidenza UNAIE

202. COMITES E MANIFESTO DEGLI STATI GENERALI DELL’ASSOCIAZIONISMO DEGLI ITALIANI NEL MONDO AL CENTRO DELL’ASSEMBLEA UNAIE 2014

UnaieCon la presenza di 18 associazioni e di 8 adesioni pervenute con delega, si è svolta l’annuale Assemblea dell’“Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigranti”, presieduta dall’On. Franco Narducci. Presenti i Presidenti emeriti On. Ferruccio Pisoni, il Sen. Aldo De Gaudenz e l’Avv. Mimmo Azzia. L’Assemblea è stata preceduta da una riunione dell’Esecutivo la sera prima con i componenti; Aldo Aledda, del CEDISE Sardegna, Ilaria Del Bianco, Lucchesi nel Mondo, Anna Lanfranchi, Trentini nel Mondo e Patrizio De Martin, Bellunesi nel Mondo. Dopo il saluto di benvenuto rivolto ai partecipanti da parte del Presidente dei Trentini nel Mondo Alberto Tafner e del Presidente dell’Unione

L’intervento del presidente Unaie on. Franco Narducci

L’intervento del presidente Unaie on. Franco Narducci. Alla sua sinistra l’on. Ferruccio Pisoni

On. Narducci, quest’ultimo ha illustrato una interessante e dettagliata relazione sull’attuale situazione politica e sociale dell’emigrazione a livello nazionale, contenuta nel “Manifesto degli Stati Generali dell’Associazionismo degli Italiani nel Mondo”, che valorizza il potenziale culturale, sociale, economico e politico rappresentato dalla presenza italiana all’estero – con i suoi 80 milioni di oriundi favorendo la transizione dalla “vecchia emigrazione” alle nuove generazioni di Italiani in ogni parte del Mondo – e con particolare attenzione ai nuovi fenomeni di mobilità contemporanea; documento sottoscritto dalle principali realtà associative compreso l’Unaie. L’imminente elezione dei nuovi COMITES (19 dicembre 2014) è stata oggetto di numerosi interventi per le difficoltà burocratiche operative nell’applicazione dei vari punti esposti invitando comunque tutte le associazioni a sollecitare gli italiani all’estero a recarsi al voto. L’Assemblea ha provveduto ad eleggere il Collegio dei Revisori dei Conti nelle persone di:

  • Fabio Ziberna. Direttore dei Giuliani nel Mondo (TS)
  • Nicola Stivala. Presidente “Gente Camuna” (Brescia)
  • Renzo Matelich. “Unione Emigranti Sloveni-Cividale”

ed i Probiviri nelle persone dei Presidenti emeriti On. Ferruccio Pisoni, il Sen. Aldo De Gaudenz e l’Avv. Mimmo Azzia. Confermati i Presidenti Onorari On. Dino De Poli e Sen. Mario Toros. È stata infine accolta la nuova adesione all’Unaie dell’Associazione Campani nel Mondo.

Unaie

Un momento dell’Assemblea UNAIE

201. “CAMBIARE PAESE PER CERCARE/CREARE LAVORO”. MIGRAZIONI E OCCUPAZIONE AL CENTRO DEL CONVEGNO EZA-UNAIE 2014

Ferruccio Pisoni e Anna LanfranchiMigrazioni, lavoro, innovazione, imprenditorialità, diritti. Questi gli argomenti affrontati nel corso dei tre giorni del convegno Eza-Unaie, svoltosi a Trento dal 17 al 19 ottobre con l’organizzazione dell’Associazione Trentini nel Mondo. Convegno in cui studiosi, docenti universitari, sindacalisti, imprenditori, rappresentanti delle associazioni, si sono ritrovati per discutere e approfondire il tema di quest’anno: “Cambiare Paese per cercare/creare lavoro”. Un tema che mette in luce un binomio storico, quello migrazione-lavoro, sul quale sono stati molteplici e ricchi gli spunti messi in campo dai vari interventi dei relatori, provenienti da diverse parti d’Europa. Proprio per cercare in quale modo questo binomio fondamentale che lega gli spostamenti degli individui alle questioni dell’occupazione si esplichi nell’attuale contesto internazionale di crisi economica e sociale. Assieme alle relazioni che, attraverso la presentazione di dati e di una panoramica generale di inquadramento della situazione, sono servite a fornire un’idea complessiva del contesto entro il quale ci stiamo attualmente muovendo, sono stati proposti degli interventi che hanno esposto possibili percorsi di soluzione, sul piano occupazionale ed imprenditoriale, per fronteggiare l’attuale difficile congiuntura. Queste, infatti, le tre macro tematiche principali entro le quali il discorso si è svolto: “Migrazioni e imprenditoria, il quadro europeo in tempo di crisi”, “Lavoro e impresa migranti: iniziativa individuale e tutela collettiva”, “Imprenditori migranti: esperienze a confronto”, e dalle quali sono state tratte le conclusioni finali. Il tema dell’occupazione, dunque, alla base dei lavori del convegno, in quanto tema che, come ha sottolineato in apertura il presidente Unaie Franco Narducci, «deve essere rimesso concretamente e non solo formalmente al centro dell’agenda politica Europea», in quanto elemento chiave per il futuro e la stabilità dell’Europa. Narducci, inoltre, ha tenuto a sottolineare l’importanza in questo senso del lavoro svolto dall’associazionismo che, «seppur anch’esso in crisi, costituisce ancora, come in passato, l’unico elemento che colma il vuoto lasciato da delle istituzioni e da una classe politica spesso indifferenti e impreparate nell’affrontare una situazione che vede l’Italia sempre più terra nuovamente di emigrazione, soprattutto di giovani qualificati, senza una corrispondente capacità di attrarre dall’estero risorse umane che sarebbero necessarie».

Le conclusioni, elaborate dal past president della Trentini nel Mondo Ferruccio Pisoni, sono state seguite da un costruttivo dibattito terminato con la riflessione di Alberto Tafner, presidente della Trentini nel Mondo, che ha sottolineato come «siamo una società in viaggio, con una grossa differenza dall’archetipo del viaggio di Ulisse ovvero che noi non ricordiamo più da dove siamo partiti e non sappiamo dove stiamo andando. Di certo abbiamo bisogno di due fondamentali elementi per affrontare il futuro: la solidarietà e la cultura come rapporto con gli altri».

L’intervento dell’on. Ferrucio Pisoni, alla sua sinistra il direttore della Trentini nel Mondo, Anna Lanfranchi

L’intervento dell’on. Ferrucio Pisoni, alla sua sinistra il direttore della Trentini nel Mondo, Anna Lanfranchi

Parte del pubblico presente al convengo Eza-Unaie.

Parte del pubblico presente al convengo Eza-Unaie.

Un momento del convegno Eza-Unaie

Un momento del convegno Eza-Unaie

Ferruccio Pisoni e Anna Lanfranchi

Da sinistra Pisoni e Lanfranchi

195. ASSEMBLEA PLENARIA UNAIE A TRENTO

Franco NarducciUn ordine del giorno importante aspetta i consiglieri dell’UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati) che si riuniranno venerdì 17 ottobre presso l’hotel Villa Madruzzo di Trento per l’Assemblea plenaria.

Dopo i saluti e la relazione morale del presidente Franco Narducci vi saranno gli interventi dei rappresentanti della Associzioni. Verrà dato spazio agli Stati Generali dell’Associazionismo italiano nel mondo e si concluderà con l’elezione del collegio dei Revisori dei conti e dei Probiviri.

Per l’Associazione Bellunesi nel Mondo saranno presenti il consigliere Patrizio De Martin (Tesoriere Unaie), la vice presidente Patrizia Burigo e il direttore Marco Crepaz.

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