Livello di allerta 4 per la Nuova Zelanda. Le autorità hanno disposto un nuovo lockdown, dopo che ad Auckland è stato riscontrato il primo contagio da coronavirus (variante Delta) dopo circa sei mesi.
Di conseguenza sono chiusi anche gli uffici dell’Ambasciata italiana a Wellington. È comunque possibile contattare l’Ambasciata via email scrivendo a wellington.embassy@esteri.it o via telefono al numero del cellulare di emergenza 00 64 (0) 27 444 8259.
Attualmente non vi sono restrizioni all’ingresso in Svizzera, né in caso di ingresso dall’Italia né dai Paesi UE e AELS (Islanda, Norvegia e Liechtenstein). È tuttavia in vigore l’obbligo di quarantena di 10 giorni per coloro che nei dieci giorni prima dell’ingresso in Svizzera hanno soggiornato in uno Stato o in una regione considerata ad alto rischio di contagio. Si consiglia, prima di mettersi in viaggio, di consultare l’elenco delle aree ad alto rischio, disponibile sul sito ufficiale dell’Ufficio Federale della Sanità Pubblica: https://www.bag.admin.ch/bag/it/home/krankheiten/ausbrueche-epidemien-pandemien/aktuelle-ausbrueche-epidemien/novel-cov/empfehlungen-fuer-reisende/quarantaene-einreisende.html#1204858541. Relativamente all’Italia, la REGIONE LIGURIAè stata inserita nella lista delle Regioni considerate ad alto rischio di contagio: a partire da lunedì 28 settembre per tutte le persone che provengono dalla Liguria, o hanno lì soggiornato nei precedenti 10 giorni, vige l’obbligo di quarantena all’ingresso in Svizzera. La procedura prevede che le persone sottoposte all’obbligo di quarantena si rechino direttamente al proprio domicilio o altra dimora (es: hotel) una volta arrivati in Svizzera, notificando l’ingresso all’autorità cantonale territorialmente competente e rimanendo ininterrottamente al domicilio scelto per 10 giorni.
I collegamenti aerei e ferroviari tra Italia e Svizzera sono stati ripristinati. Si rimanda, ad ogni utile fine, ai siti delle compagnie aeree e delle società di trasporti ferroviari per puntuali verifiche sull’operatività delle singole tratte.
In relazione alle misure interne adottate, si segnala in particolare l’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici e su tutti i voli in ingresso e in partenza dalla Svizzera e, per il Cantone di Basilea Città, anche nei punti vendita, nei centri commerciali e nelle aree comuni delle scuole secondarie post-obbligatorie. Per le misure adottate dal Paese a livello nazionale al fine di contenere la diffusione del contagio, si raccomanda di consultare la sezione Situazione Sanitaria di questa scheda, e il sito web dell’Ambasciata d’Italia a Berna.
Situazione visti: A partire dalle 23.59 del 20 marzo, e fino a nuove disposizioni, è stata sospesa la validità dei visti emessi da Consolato e Ambasciata giapponese in Italia (ovvero l’etichetta incollata nel passaporto che serve per il primo ingresso in Giappone). Pertanto, chi ha ottenuto il Japan Visa da Consolato/Ambasciata giapponesi entro il 20 marzo e non è ancora entrato in Giappone, dal 21 marzo non potrà più utilizzarlo a tal fine e dovrà richiedere un nuovo visto. Sono inoltre sospese tutte le esenzioni di visto, per cui si rende necessario a partire dal 20 marzo, per qualsiasi viaggio in Giappone, a qualunque titolo, fare domanda di visto presso le Rappresentanze giapponesi in Italia. Si ricorda che dal 27 marzo è in vigore un divieto temporaneo di ingresso per coloro che, prima dell’arrivo in Giappone, siano stati in uno dei Paesi elencati di cui al seguente link: https://www.mofa.go.jp/ca/fna/page4e_001053.html Tutti i cittadini stranieri titolari di una Residence Card in corso di validità che abbiano lasciato il Paese prima del 31 agosto con un permesso di rientro (re-entry permit) potranno fare rientro in Giappone. Quali requisiti per rientrare in Giappone sono obbligatoriamente richiesti: – un certificato di tampone PCR negativo effettuato entro le 72 ore dalla partenza del volo; – una “Re-entry Confirmation Letter” rilasciata dalle preposte autorità diplomatico-consolari giapponesi all’estero (per l’Italia: Ambasciata del Giappone a Roma o Consolato Generale del Giappone a Milano). Tutti i cittadini stranieri titolari di Residence Card che intendano lasciare il Paesedopo il 1° settembre ne avranno parimenti diritto. Dovranno a tal fine contattare gli uffici dell’Agenzia per l’Immigrazione prima di poter lasciare il Giappone e acquisire dagli stessi l’autorizzazione al re-ingresso. Al momento del ritorno dovranno inoltre esibire un certificato di negatività al COVID-19 effettuato entro le 72 ore dalla partenza del volo.
Si segnala che tale certificato deve essere compilato e firmato sul modulo richiesto dalle autorità giapponesi. Se il richiedente non riesce a trovare un’istituzione medica che accetti tale formato, è ammesso un documento in un formato opzionale ma con tutte le informazioni richieste in inglese, in quanto l’omissione di una qualsiasi delle informazioni elencate può comportare il rifiuto dell’autorizzazione all’ingresso in Giappone. Si raccomanda di leggere con attenzione la Circolare del Ministero della Giustizia di riferimento (http://www.moj.go.jp/content/001327551.pdf) seguendo in particolare tutte le indicazioni riportate in merito alla corretta compilazione della email di richiesta di autorizzazione al re-ingresso in Giappone e ai moduli previsti per la certificazione dei test di negatività da COVID-19. Per maggiori dettagli si rimanda all’annuncio diramato dal Ministero degli Affari Esteri del Giappone, nonché al sito dell’Ambasciata d’Italia a Tokyo.
Nota Bene: Al momento dell’arrivo in aeroporto le Autorità giapponesi, oltre a prendere visione del test effettuato all’estero entro le 72 ore dalla partenza del volo, effettueranno sul posto un test salivale. La procedura prevede di attendere in aeroporto il risultato del test (3 ore circa). Quanti risulteranno negativi al COVID-19 potranno lasciare l’aeroporto con propri mezzi (resta infatti vigente il divieto di utilizzare mezzi pubblici) e dovranno osservare l’obbligatoria quarantena (auto-isolamento fiduciario) di 14 giorni presso l’indirizzo di residenza/domicilio che dovrà essere notificato al momento dell’arrivo alle richiedenti Autorità giapponesi. Quanti risulteranno positivi dovranno osservare i protocolli sanitari che verranno indicati dalle competenti Autorità giapponesi (protocolli che possono prevedere sistemazioni temporanee ovvero ricoveri, a seconda della gravità della situazione clinica, presso alberghi/strutture sanitarie ad hoc).
Situazione voli: In esito alle sempre più stringenti misure restrittive relative all’ingresso di cittadini stranieri nel Paese, la maggior parte dei voli tra il Giappone e altri Paesi, in particolare Europei, sono stati sospesi o cancellati. I voli diretti da/per l’Italia operati da Alitalia sono sospesi fino a nuova comunicazione. Si prega di contattare le singole compagnie o agenzie di viaggio per avere dettagli su eventuali cancellazioni. L’Ente Nazionale del Turismo Giapponese (JNTO) ha un numero diretto (+8150 38162787) h24 che fornisce informazioni turistiche e consigli relativi al coronavirus.
Con la “Proclamation” del 11 marzo il Presidente degli Stati Uniti ha disposto la sospensione temporanea, fino a nuovo ordine, dell’ingresso dei viaggiatori che, nei 14 giorni precedenti l’ingresso negli Stati Uniti, siano stati fisicamente presenti in uno dei Paesi dell’Area Schengen, inclusa l’Italia, in Cina e Iran. La disposizione è entrata in vigore dal 13 marzo 2020 (vedi il Comunicato ufficiale della Casa Bianca 9984). Tale divieto è stato esteso a partire dal 16 marzo anche ai viaggiatori provenienti da Regno Unito e Irlanda, come riportato a questo link.
Sono previste alcune eccezioni al divieto di ingresso (cittadini statunitensi e residenti permanenti o loro familiari, titolari di visto diplomatico e altri). Le eccezioni interessano anche i titolari o i richiedenti determinate tipologie di visto che potranno rientrare nella categoria di ingressi che la Proclamation presidenziale definisce di ‘interesse nazionale’. Per maggiori dettagli in merito alle categorie di persone la cui attività può classificarsi di interesse nazionale, consultare la sezione Situazione Sanitaria di questa Scheda. Tali eccezioni sono rimesse alla esclusiva competenza dell’Ambasciata e dei consolati USA in Italia.
Si ricorda che l’ingresso negli USA e’ rimesso alle decisioni dei funzionari dell’Agenzia CBP (Customs and Border Protection) nei punti di entrata. A chi entra negli Stati Uniti potrebbe anche essere richiesto di effettuare una quarantena di 14 giorni (lo stato di New York la prevede obbligatoriamente per chi arriva dall’estero). A chi entra negli Stati Uniti ai sensi delle eccezioni previste dalle disposizioni del Presidente degli Stati Uniti si segnalano le indicazioni operative diramate del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale che si raccomanda di seguire scrupolosamente.
Per i connazionali che già si trovano negli Stati Uniti si raccomanda di seguire scrupolosamente le indicazioni delle autorità federali, statali e locali volte a contenere la diffusione del virus negli USA, nei singoli Stati ed al livello locale. Le prescrizioni sulla quarantena possono variare da Stato a Stato e possono talvolta prevedere limitazioni ai viaggi da uno stato all’altro in funzione delle rispettive situazioni epidemiologiche. Si raccomanda per tanto di controllare i siti dei Dipartimenti della salute dei singoli Stati e di consultare in maniera costante, tra gli altri, questo sito web, il sito dell’Ambasciata d’Italia a Washington, della Casa Bianca, del Centers for Disease Control and Prevention dedicato all’emergenza e del Ministero della Salute italiano.
Si ricorda infine che in conseguenza delle decisioni presidenziali, il traffico aereo da/per l’area Schengen sta subendo significative variazioni. Si raccomanda di consultare la propria compagnia aerea in merito allo stato del proprio volo, all’effettiva possibilità di imbarco o, se necessario, per individuare rotte alternative per raggiungere la propria destinazione.
Dal 18 marzo scorso e fino a nuove disposizioni l’ingresso in Canada viene consentito ai soli cittadini canadesi e ai residenti permanenti, nonché ai loro familiari stretti (coniuge o partner di common law; figli minori; genitori). Esistono alcune limitatissime eccezioni al divieto di ingresso, elencate sul sito web del Governo canadese, raggiungibile cliccando qui.
Nell’evidenziare che è tuttora fatto espresso divieto di entrata in Canada per turismo, coloro i quali vengono eccezionalmente autorizzati a fare il loro ingresso nel Paese sono sottoposti a una quarantena di 14 giorni e dovranno dimostrare alle autorità canadesi di frontiera di avere un piano “credibile” per lo svolgimento della quarantena stessa. La violazione dell’obbligo di quarantena, che viene monitorato anche attraverso dei controlli da parte delle forze di polizia presso l’indirizzo indicato alle autorità locali all’ingresso nel Paese, determina sanzioni che possono arrivare fino a una multa di 750.000 dollari canadesi e/o l’arresto fino a 6 mesi. Si segnala inoltre che il confine terrestre con gli Stati Uniti è tuttora chiuso al transito ritenuto “non essenziale”. I lavoratori temporanei stranieri e gli studenti internazionali che si trovavano fuori dal Canada il 18 marzo scorso possono fare ritorno nel Paese, a condizione che il permesso di lavoro o di studio fosse stato già emesso a quella data. Per ciò che concerne invece il rilascio di nuovi permessi di studio o di lavoro, si segnala che queste Autorità hanno comunicato che la trattazione di tali pratiche è destinata a subire ritardi, anche molto significativi, per via dell’emergenza COVID. Per ulteriori informazioni al riguardo si suggerisce di rivolgersi presso l’Ambasciata o il Consolato canadese più vicino.
Dal 18 marzo, i voli internazionali sono concentrati sugli aeroporti di Toronto, Montreal, Vancouver e Calgary. A partire dal 20 aprile 2020 i passeggeri in partenza e in arrivo in Canada sono obbligati ad indossare delle mascherine o altre coperture facciali (cliccare qui per maggiori informazioni). Il transito aeroportuale è consentito solo con arrivo e successiva partenza dallo stesso aeroporto entro le 24 ore e i viaggiatori in transito dovranno anche essere in possesso di un’autorizzazione elettronica di viaggio eTA (cliccare qui), a meno che non siano già in possesso di un visto canadese valido.
Si ricorda che l’ingresso nel Paese è rimesso alle decisioni dei funzionari della Canadian Border Services Agency (CBSA), i quali applicano in maniera restrittiva le vigenti disposizioni in materia di ingressi nel Paese e possono di conseguenza fornire disposizioni alle compagnie aeree anche ai fini del divieto all’imbarco verso il Canada. Data la dinamicità della situazione, prima di mettersi in viaggio è sempre opportuno verificare con la propria compagnia aerea l’effettiva operatività del volo, nonché la sussistenza delle condizioni richieste dal Governo canadese per l’imbarco stesso. Riguardo ai collegamenti aerei diretti con l’Italia, si segnala che Air Canada a seguito del perdurare dell’obbligo di quarantena all’arrivo nel nostro Paese e in vigenza delle rigidissime restrizioni all’ingresso in Canada, ha deciso di sospendere, a partire dal 23 ottobre, i voli da Toronto e Montreal per Roma.
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