«Avete un gioiellino. Complimenti per questo Museo che ci ha permesso di scoprire in modo approfondito il fenomeno dell’emigrazione anche per chi l’ha vissuto in prima persona». Sono le parole di Elena Barbarotto, presidente della Sezione di Mansuè dell’Associazione Trevisani nel Mondo. Sabato 13 giugno la comitiva trevigiana, accolta dal direttore ABM Marco Crepaz, ha visitato il MiM Belluno – Museo interattivo delle Migrazioni. Di grande interesse le testimonianze dei giovani di Bellunoradici.net, ma anche il documentario dedicato all’emigrazione in miniera.
Durante il percorso museale non sono mancate le curiosità come l’invenzione del cono gelato a inizio del ‘900 da parte del signor Marchioni e la progettazione della “talpa” ideata da Riccardo Lovat, un macchinario che ha permesso la diminuzione progressiva della silicosi, malattia che colpiva i minatori durante il lavoro in miniera o in galleria.
Commovente e toccante la storia di Anna Rech, eroina di Pedavena diventata una colonna portante dell’emigrazione italiana in Brasile a fine ‘800 e inizio ‘900.
Inaspettata la visita del presidente ABM Oscar De Bona che ha portato i saluti del Direttivo e la certezza che la collaborazione con la Trevisani nel Mondo possa consolidarsi maggiormente per progettualità comuni.
Dopo la visita al MiM la Sezione della Trevisani nel Mondo ha continuato la “giornata bellunese” scoprendo la città di Belluno grazie alla guida Marta Azzalini. Da non dimenticare che era presente anche Riccardo Maccan, presidente della sezione ATM di Oderzo.
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