A fine 2015 l’Unhcr (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ) ha registrato che 65 milioni di persone nel mondo sono state costrette ad abbandonare la propria casa. Nella Seconda guerra mondiale, deportati compresi, furono 50 milioni. Di questi 65 milioni, moltissimi sono minori non accompagnati. Bambini o poco più che ragazzini, che partono da Paesi in guerra o sotto il regime di feroci dittature per raggiungere l’Europa.
Non essendoci però vie legali per arrivare nel Vecchio continente, questi minori sono costretti alle rotte irregolari, che, a prezzi elevatissimi (dai 4.000 ai 12.000 dollari) li portano a compiere viaggi terribili nelle mani di trafficanti senza scrupoli. Questo il tema del quale hanno parlato sabato 29 ottobre il giornalista Luca Attanasio (autore del libro “Il Bagaglio. Migranti minori non accompagnati: il fenomeno in Italia, i numeri, le storie”) e il direttore della Fondazione Migrantes Giancarlo Perego agli studenti delle scuole superiori del feltrino.
Un tema di grandissima attualità. Negli ultimi anni, infatti, il numero di minori stranieri non accompagnati in Italia è aumentato del 100%, giungendo a superare la cifra di 15 mila.
Luca Attanasio ha presentato dati e ha raccontato le storie di alcuni di questi “bambini-Ulisse” che ha avuto modo di incontrare e intervistare nel corso del lavoro di inchiesta che ha portato al suo ultimo libro.
Perego ha invece posto l’accento sulla necessità di accoglienza e di integrazione, sottolineando anche come nel 2015 il numero di emigrati italiani abbia superato quello degli immigrati nel nostro Paese. Due facce della stessa medaglia, dunque, che richiedono attenzione e comprensione, al di là di slogan e facili isterismi che non fanno altro che ingigantire un problema sicuramente gestibile.
«Stiamo costruendo muri per impedire il movimento dell’umanità, ma nessuno alza un dito sulle bolle speculative che disossano le nostre famiglie»: è una parte dell’intervento del consigliere comunale Sandro Dalla Gasperina, che ha portato il saluto a nome dell’Amministrazione comunale di Feltre. Gli ha fatto eco monsignor Umberto Antoniol, delegato diocesano della Migrantes locale, che ha evidenziato come: «Gli stessi emigranti bellunesi hanno subito la mancata integrazione nei Paesi che li avevano ospitati». Dopo l’introduzione a cura di Gioachino Bratti, presidente del comitato di gestione della Biblioteca ABM, il saluto conclusivo è stato dato dalla vice presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, Patrizia Burigo: «Ringrazio i docenti e tutti voi ragazzi per la vostra presenza e partecipazione. La nostra Associazione vuole sempre più approfondire le dinamiche non solo dell’emigrazione, ma anche dell’immigrazione. In una parola sola migrazioni».
L’evento, organizzato dall’ABM tramite la Biblioteca delle migrazioni “Dino Buzzati”, con il patrocinio del Miur e di Scuole in rete e, grazie al fondamentale contributo della Migrantes Belluno-Feltre, si è tenuto presso l’Istituto Canossiano di Feltre.
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