È stato emozionante ed impegnativo il viaggio di sabato 16 e domenica 17 novembre che il coro Monte Dolada ha fatto in Belgio con l’ausilio dell’agenzia viaggi “45esima strada di Belluno”, ospite della locale famiglia di Bellunesi del mondo in occasione della festa di San Martino di Liegi.
Sabato 16 il coro, diretto dal direttore Alessio Lavina, ha visitato i due cimiteri di Seraing dove riposano molti italiani, tra cui tanti bellunesi, e con forte commozione ha dedicato ai defunti alcuni canti, come il celebre “Signore delle cime” e l’Ave Maria di Bepi De Marzi, ospitato in Alpago solo pochi mesi fa. Con i gonfaloni dell’Abm e del coro, il presidente Abm di Liegi Sante Comel, il consigliere Abm di Belluno Angelo Caneve, il sindaco di Pieve d’Alpago Umberto Soccal e il presidente del coro Monte Dolada Alessandro Fullin hanno espresso sentite parole di ricordo e di ringraziamento. È seguita una messa di suffragio nella basilica di Notre Dame de l’Assuntion, animata dai canti del coro bellunese, al termine della quale c’è stato un toccante concerto che il numeroso pubblico presente ha particolarmente apprezzato e applaudito. Il celebrante, un simpatico prete belga, con uno stentato ma comprensibile italiano ha concluso la serata con «un grande coro italiano di Belluno che ha cantato Bellunissimamente».
La domenica i partecipanti, sotto la regia organizzativa del vice direttore Tiziano Peterle, sono stati accompagnati dalla guida Marilena Caneve a visitare la città di Liegi con un tour turistico che si è concluso al grande mercato lungo la Meuse, tra colori e gente di tutti i paesi. Al termine del giro, nella sala delle manifestazioni di Ougrèè il coro ha partecipato alla grande festa di san Martino, dove oltre 300 commensali hanno potuto degustare il tradizionale pasticcio che una infaticabile e commossa Madame Elsa, consorte del compianto ex presidente Abm di Liegi Giovanni Caneve, ha personalmente preparato assieme a un’equipe di volontari. Molte sono state le richieste di canti della tradizione popolare che gli emigranti bellunesi hanno intonato insieme al coro, e dopo un lungo caloroso applauso, tra mille strette di mano e tantissimi abbracci, il coro ha ripreso la via del ritorno forte di tanti sentimenti nel cuore. Insomma: un’altra pagina importante nel libro di storia del Monte Dolada.
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