Ci ha lasciato Arturo Costella, presidente della Famiglia Bellunese del Sud Africa

da | 23 Nov 2017

Tempo di lettura: 4 minuti

Arturo CostellaIn punta di piedi, all’età di 83 anni, se ne è andato stamattina a Johannesburg Arturo Costella, presidente della Famiglia Bellunese del Sud Africa.

Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, negli anni cinquanta, Costella, come molti altri, parte in cerca di fortuna e di lavoro. Il lavoro lo trova nelle miniere attorno a Johannesburg (Sud Africa). Per undici anni. Poi ottiene la qualifica di perito minerario e passa ad altri impieghi: meccanico, dirigente industriale, perfino ristoratore e commerciante. Con lui, a migliaia di chilometri da Pieve di Cadore, una sorella e tre fratelli.

Non ha faticato a integrarsi in una realtà tanto diversa da quella vissuta e conosciuta. In fondo, a quell’altro capo del mondo, il clima è tra i migliori che si possano avere, l’estate è lunga e caIda e non è difficile capire le tradizioni, gli usi e la cultura di una nazione costruita da mille popoli, da  mille influenze di conquistatori e di emigrati.

Da sempre socio dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, nel 1995 accetta di costituire la Famiglia Bellunesi del Sud Africa e di divenirne presidente.

Sembrava non dovessero essere molti gli emigranti bellunesi in questo Paese africano e sembrava che la loro Famiglia, costituita nella capitale appena uscita dall’apartheid, non potesse raccogliere molte iscrizioni. Invece sono stati individuati quasi subito circa 90 emigranti dalla nostra provincia e si è visto che la Famiglia poteva arrivare a coinvolgere oltre 300 persone, compresi i discendenti diretti di coloro che lasciarono le Dolomiti».

Arturo Costella ha curato per molti anni una sorta di censimento, aggiornato di mese in mese, con nuovi nomi, complicato dalle ricerche in un Paese vasto e ampliato dalla grande distanza fra le principali città.

«Ho ancora in mente il 5 novembre del 1995 quando, assieme al vescovo di Belluno-Feltre, mons. Pietro Brollo, consegnammo a Costella il gagliardetto della 109.ma Famiglia Bellunese». Sono le parole del presidente ABM Oscar De Bona: «A quell’epoca ero presidente della Provincia di Belluno. Conoscevo già l’amico Arturo e conservo di lui uno splendido ricordo. Persona colta, una gran lavoratore e soprattutto innamorato del suo Cadore». Ogni volta che veniva a Belluno non mancava di passare presso la sede dell’Associazione Bellunesi nel Mondo in via Cavour. Portava sempre notizie e informazioni in merito agli italiani in Sud Africa. La vice presidente ABM Patrizia Burigo lo ricorda così: «Ho avuto modo di incontrare più volte Arturo, non solo qui nella sua terra bellunese, ma nel mondo: in Sudafrica, Australia, Argentina e Uruguay, in occasione degli incontri internazionali dedicati agli emigranti veneti dove non mancava di portare il suo contributo di idee. Ricordo in particolare quando mi ha fatto da guida a Zonderwater, un luogo a lui particolarmente caro. E’ stato un grande “bellunese nel mondo”, con lui la nostra Associazione perde un’altra delle sue colonne».

Costella ha ricoperto, oltre alla presidenza della Famiglia Bellunese del Sud Africa, numerosi incarichi, tra questi la vice presidenza del Comitato delle Associazione dei Veneti in Sudafrica (ADVISA), membro del Comitato Esecutivo dello Zonderwater Block e promotore dell’omonimo Museo fondato a Pretoria nel 1990.

Lo ricordano con affetto Patrizio De Martin, già direttore ABM, e l’attuale Marco Crepaz: «Era il nostro punto di riferimento in Sud Africa e, sebbene in questi ultimi anni il fisico lo avesse indebolito, la sua tempra non era stata intaccata. Che ricordo il meeting dei giovani veneti nel mondo di Johannesburg del 2011 – il pensiero di Crepaz – Arturo è sempre stato presente. Era la nostra guida».

La comunicazione della scomparsa è giunta agli Uffici ABM dal vice presidente della Famiglia Bellunese del Sud Africa Mauro Forlin, che ha partecipato l’anno scorso al 50.mo della costituzione dell’Associazione Bellunesi nel Mondo.

Arturo lascia i figli Graziella, Daniela e Sergio e i fratelli Francesco, Giovanni, Ornella, Nelso (residenti in Cadore), Giuseppe (residente in Australia) e Caterina (residente anch’ella a Johannesburg).

 

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