BORGO VALBELLUNA

stemma provvisorio del comune di Borgo Valbelluna

  • Municipio: 1, piazza Papa Luciani
  • C.A.P.: 32026
  • Prefisso: 0437Tel: +39 (0)437 544 1
  • Fax: +39 (0)437 544 222
  • Abitanti: 6282
  • Superficie: 85.72 km²
  • Altitudine massima: 1369 m slm
  • Altitudine minima: 249 m slm
  • Web: http://www.borgovalbelluna.bl.it/
  • Associato alla: Unione Montana Val Belluna
  • Area: U.M. Val Belluna

L’ambito geografico

Dall’alveo del fiume Piave fino alla linea che collega a sud il Monte Prenduol al Passo di Praderadego, al Col dei Moi per giungere in prossimità del Passo S. Boldo si allarga l’ampio territorio zumellese.
Al bel centro storico del capoluogo (sorge a 353 m) in posizione elevata, fanno da contorno molte frazioni e borgate piuttosto popolose nella fascia pianeggiante o collinare e ormai esigue per residenti nella zona più tipicamente montana.
Bardies con i vicini Corte, Torta e Tallandino da una parte, poi Campo S. Pietro e appena sopra Villa di Villa con Tiago, Vanie e proseguendo lungo la valle Cordellon, Penagol e Scarlir. Nave, Follo, Gus, Puner stanno intorno al capoluogo mentre Conzago, Tremea, Campo, Carve e Ponte Val Maor stanno in buona posizione appena a mezzogiorno. Il distretto più ad oriente presenta Col, Pagogna e Farra a poca distanza dal Piave mentre Marcador, Zottier, Samprogno e Pellegai sorgono a mezzogiorno della strada provinciale della Sinistra Piave.L’area centrale del Comune è solcata dal torrente Terche mentre l’Ardo scorre per lungo tratto in contiguità al territorio di Trichiana. Ad occidente altro corso d’acqua è il Rimonta che poi entra definitivamente nel territorio del Comune di Lentiai.
La fascia montana che supera i 700 m di altitudine occupa circa un terzo del territorio ed è particolarmente suggestiva. In particolare la zona di Zelant presenta un carattere ameno tanto da essere ben frequentata nella bella stagione. Ma anche altre località come quelle corrispondenti al rifugio Boz, al rifugio degli Alpini – beta, al rifugio Pilon a Malga Canidi sono decisamente interessanti e sono meta di intinerari di rilevante pregio ambientale.

Le chiese

Il territorio zumellese appartiene alla diocesi di Vittorio Veneto. La chiesa arcipretale di S. Maria Annunziata in piazza Papa Luciani si impone per la sua mole. Settecentesca, nella facciata esterna di stile neoclassico presenta grandi colonne a sostegno dei cornicioni e del timpano. Fu costruita su area già destinata a camposanto e, secondo il progetto dell’arch. Filippo Rossi, quando fu preso atto nella sua interezza del forte danno cagionato alla vecchia chiesa da un fulmine che ne aveva colpito primariamente il campanile. Ultimata nel 1768, fu consacrata nel 1773.
Il campanile della nuova chiesa non fu mai realizzato, mentre il richiamo dei fedeli è comunque garantito dalle campane sistemate poco distante dall’edificio sacro.
Già nel corso del ‘700 particolare attenzione dei Zumellesi fu diretta alla conservazione delle reliquie del corpo del protettore S. Fausto. La chiesa, tra l’altro, conserva opere lignee di Giovanni Marchiori.
Nel capoluogo e nelle numerose frazioni del Comune sono diverse le chiesette che abbelliscono il contesto territoriale. Fra di esse meritano di essere ricordate innanzitutto quella dell’Addolorata, molto antica, e poi quella di S. Mattia con una pregevole pala della Madonna, S. Martino a Pellegai, Pagogna con la chiesetta dedicata a i Santi Simone e Carlo e quindi quelle di Tallandino, Bardies, Corte, Fol, Cordellon, Gus.
A Villa di Villa la bella chiesa parrocchiale conserva opere del pittore Luigi Cima e dispone di un ottimo organo.
Qualche edificio sacro è scomparso come è il caso della chiesetta di S. Bartolomeo (però è rimasto il campanile) oppure è stato trasformato come nel caso di quella di S. Paolo.

Il castello di Zumelle

I castelli della provincia di Belluno sono stati quasi tutti distrutti sotto la dominazione veneziana: rarissimi infatti sono quelli rimasti o comunque poche sono le parti di essi che ancora si possono ammirare. Quello di Zumelle è tra questi, anzi è quello forse meglio conservato rispetto alle caratteristiche medioevali.
Ha mura merlate alte circa 17 metri e una grande torre quadrata di 30 metri. Sorge in cima ad una altura e indubbiamente era circondato da acque e quindi ad esso si accedeva da ponti levatoi.
La leggenda afferma che fu costruito da un certo Gianserico, riparato da queste parti per sottrarsi al suo re e signore Teodato, tiranno e violento. Addirittura sembra che lo stesso nome Zumelle sia collegato ai due gemelli figli del medesimo Gianserico. In realtà fu costruito in questa posizione per evidenti ragioni militari e di difesa trovandosi sul tracciato della Claudia Augusta Altinate.
Oggetto di varie contese nel corso del Medioevo, con la Repubblica di Venezia diventò per lungo tempo feudo della famiglia Zorzi, noti e potenti patrizi veneti.

La necropoli paleoveneta

Tra il 1958 e il 1963 fu scoperta, a circa un chilometro dal capoluogo, una necropoli risalente all’età del ferro. I ritrovamenti, in un primo momento, riguardarono circa sessanta tombe formate da cassette di varia dimensione e costituite in lastre d’arenaria marnosa.
Le tombe, essendo a incinerazione, conservavano il vaso destinato ad accogliere le ceneri e un piccolo recipiente, in genere rappresentato da una ciotola.
Nel corso degli scavi furono inoltre portati alla luce altri reperti: fibule, anelli e altro materiale. Ma soprattutto il rilievo della necropoli zumellese sta nei particolari recinti individuati in un momento successivo in una zona più a sud del sito. Sono in numero di sei, di dimensioni variabili e al loro interno sono collocate la maggior parte delle tombe di questo livello.
Tra gli oggetti bronzei è stata ancora ritrovata una applique a forma di viso umano: probabilmente è una testimonianza dei popoli celtici vissuti in quest’area.
Si ritiene infatti che la necropoli di Mel racchiuda elementi attribuibili sotto il profilo temporale ad una lunga stagione che va dal VIII fino al V secolo prima di Cristo.

 

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