210. Festa dei Bellunesi nel Mondo a Canale d’Agordo. Un successo

da | 23 Lug 2019 | 0 commenti

Tempo di lettura: 4 minuti

Ricordi, emozioni, solidarietà e attaccamento alla propria terra natia. Questi i sentimenti che si sono vissuti in occasione della Festa dei Bellunesi nel Mondo, svoltasi a Canale d’Agordo nella giornata di domenica 21 luglio. Un paesaggio unico come quello delle Dolomiti ha fatto da cornice a un evento di successo dell’Abm, che ha portato nel paese di Papa Luciani oltre duecento persone e che ha visto la partecipazione di una trentina di sindaci bellunesi. «Siamo davvero soddisfatti per questa meravigliosa giornata», sono le parole del presidente Abm Oscar De Bona, «che abbiamo vissuto in armonia, allegria e condivisione». Australia, Brasile, Svizzera, Germania, Portogallo, Argentina… sono alcuni dei Paesi di provenienza dei soci Abm che erano presenti a Canale d’Agordo domenica scorsa. Toccante la diffusione, durante la Santa Messa, delle parole che Papa Luciani disse nel 1978 in un incontro in Vaticano con la comunità bellunese. «Nel suo intervento Giovanni Paolo I mise in evidenza», le parole di don Mariano, «il fatto che era figlio di emigranti e di come gli emigranti bellunesi fossero ben visti all’estero». Nell’omelia il vescovo Renato Marangoni ha voluto ringraziare l’Abm e le Famiglie Bellunesi per le loro molteplici attività, sottolineando come il sacrificio sia un dono del Padre eterno e di come debba essere affrontato con fede e buona volontà. Manuela Lanzarin, assessore regionale con delega ai Flussi migratori, ha voluto ricordare come il Veneto sia ancora una terra di emigrazione e di come la Regione Veneto abbia messo in atto molteplici iniziative, in collaborazione con l’associazionismo di settore, affinché si possa creare un rientro dei nostri cervelli in fuga, non dimenticando però: «Quanto hanno fatto i nostri emigranti storici e di come sia doveroso rendergli onore». Le ha fatto eco il sindaco di Canale Flavio Colcergnan: «Non dobbiamo dimenticare che i nostri emigranti, con le loro rimesse, hanno contribuito allo sviluppo del nostro Paese». Non è mancato l’intervento di Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno: «Grazie all’Abm per quanto fa da oltre cinquant’anni per i nostri emigranti, ma anche per il nostro territorio. Non dimentichiamo il nostro passato di emigrazione e prendiamo in mano i nostri giovani, che sono costretti nuovamente a emigrare». Doveroso il ricordo, da parte del presidente Abm Oscar De Bona, di Vincenzo Barcelloni Corte, presidente onorario e fondatore dell’Associazione Bellunesi nel Mondo – deceduto a Tenerife la scorsa settimana – e di tutti i dirigenti e collaboratori che sono mancati nel corso del 2019. A loro il Coro Val Bios, che ha accompagnato la Santa Messa, ha intonato il “Canto degli emigranti”. La giornata è continuata alla Baita del Cacciatore, con un pranzo tipico delle Dolomiti – supportato dai volontari della Riserva di Caccia -, la visita al Museo di Papa Luciani e la consegna di un premio voluto dalla Famiglia Bellunese di Padova.

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