Il coronavirus potrebbe essere la grande occasione di rilancio delle terre alte e delle Dolomiti bellunesi. Sembra un controsenso, ma non è così. Perché la vacanza in montagna non si presta ad assembramenti e affollamenti; al contrario: è considerata sicura e salubre anche dagli esperti. Quindi, il sistema bellunese è pronto a giocarsi fino in fondo le carte per la stagione estiva. Anche con progetti mirati di valorizzazione e di promozione. È quanto emerso dal direttivo della Dmo Dolomiti di ieri (giovedì 16 aprile), che è stato convocato dalla Provincia, con la decisione di allargarlo anche alla parte tecnica, alla Camera di Commercio e al presidente del Fondo Comuni di confine Roger De Menech (il Fondo infatti finanzia il piano di marketing territoriale). Alla riunione, in videoconferenza, ha preso parte anche il nuovo consigliere provinciale con delega al turismo, Danilo De Toni.
«La montagna bellunese è pronta a ripartire, dopo la chiusura anticipata della stagione invernale. È ancora forte l’amarezza per aver dovuto rinunciare alle finali di Coppa del Mondo di Cortina in un periodo in cui le nostre Dolomiti stavano macinando risultati turistici come non si vedevano da anni – afferma il presidente della Provincia, Roberto Padrin -. Proprio per questo, la Provincia e la Dmo lavoreranno insieme, in collaborazione ai consorzi turistici delle diverse vallate bellunesi per non perdere la prossima stagione estiva. Anzi, per portare avanti una campagna promozionale che faccia leva sulla montagna sicura. Lo ha detto nei giorni scorsi anche Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e teorico del distanziamento sociale, “in montagna il rischio di contrarre il virus è piuttosto basso, mentre se si va in contesti affollati è diverso”. Abbiamo davanti anche la grande occasione di rilancio, che è costituita dai Mondiali di sci 2021: l’appuntamento di Cortina sarà il primo vero appuntamento sportivo internazionale dopo il Covid, se il Tour de France non dovesse essere recuperato nel mese di settembre».
La promozione del contesto montano, e dolomitico in particolare, come ambiente salubre, in cui l’aria e l’acqua sono di qualità superiore e in cui è possibile mantenere il distanziamento tra le persone, non sarà però l’unico asso per il rilancio del turismo nella fase 2 del coronavirus. «Dobbiamo fare leva sulla nostra “grande bellezza” – aggiunge Giuliano Vantaggi, direttore della Dmo Dolomiti -. Abbiamo le montagne più belle del mondo, paesaggi, arte, cultura e gastronomia strepitosi. In previsione di un turismo prevalentemente nazionale, possiamo puntare sull’offerta sportiva, sul benessere, su molte altre qualità che il nostro territorio possiede».
Sulla partita del rilancio turistico ci sarà anche un impegno ancora più deciso del Fondo Comuni di confine, e verrà dato il supporto necessario agli operatori del territorio affinché sappiano come muoversi nei confronti della clientela che chiede informazioni. Intanto, Provincia e Dmo sono alla finestra per capire le nuove date di grandi eventi sportivi che solitamente sono promozionali per il turismo, come il Giro d’Italia. A seconda del decorso dell’emergenza, i mesi autunnali potrebbero essere utili per recuperare almeno alcuni delle manifestazioni annullate.
La Dmo si aggiornerà con una nuova riunione del direttivo, il 30 aprile. In quella data sarà declinato in maniera concreta il piano di promozione: lo sta mettendo a punto l’amministratore delegato Alessandra Magagnin.
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