Sessant’anni di “Bellunesi nel mondo”: una mostra e un libro nella sede Abm celebrano la rivista degli emigranti

«Un giornale che riporti periodicamente agli emigranti la voce del loro paese, i nomi che essi conoscono e ricordano, l’eco delle tradizioni, alle quali si sentono attaccati e degli avvenimenti che li possono interessare. Un giornale nel quale essi vedano trattati i loro problemi e sul quale essi stessi possano scrivere, esprimersi, chiedere, scambiarsi impressioni e notizie».
Era il 28 febbraio 1966. A poco più di un mese dalla nascita dell’Associazione Emigranti Bellunesi (l’atto costitutivo è del 9 gennaio), usciva il primo numero di Bellunesi nel mondo. Un ponte di carta pensato per collegare alla terra di origine le migliaia di uomini e donne che avevano lasciato e che continuavano a lasciare la provincia dolomitica. Nel settembre di quel primo anno, la rivista ne raggiungeva già più di ventunmila, in cinquantatré Paesi. Numeri destinati a crescere nel tempo, via via che l’attività dell’allora AEB (poi Associazione Bellunesi nel Mondo) andava espandendosi.

Per celebrare i sessant’anni di pubblicazione della rivista, l’Associazione Bellunesi nel Mondo ha realizzato una mostra e un libro storico di approfondimento. Un’esposizione e un volume che approfondiscono il cammino del mensile e il suo impegno su diversi fronti: portare notizie del Bellunese ai concittadini all’estero, tenendoli informati su ciò che accadeva a casa loro. Dare rilievo ai tanti bellunesi che, in Italia e all’estero, si facevano apprezzare per le loro doti e competenze, raggiungendo traguardi di grande spessore nei più svariati campi professionali. Prendere posizione su questioni di cruciale rilevanza per il territorio e per i suoi abitanti, stimolare dibattiti, sollevare domande, sollecitare interventi ed esortare istituzioni e decisori politici ad agire su temi che vedevano la provincia di Belluno direttamente o indirettamente coinvolta. Dare spazio a ciò che accadeva in giro per il pianeta, offrendo un punto di vista locale su questioni di carattere globale e di stretta attualità. Far conoscere a chi non li viveva in prima persona i problemi dell’essere separati dalla propria terra. Raccontare la vita dell’Associazione e dei suoi circoli, quelle Famiglie Bellunesi che, in Italia e all’estero, hanno sempre rappresentato le colonne sulle quali si è potuta reggere l’attività dell’AEB prima e dell’ABM poi.

La mostra e il libro, realizzati grazie a un contributo della Regione Veneto (nell’ambito della L.R. 14.01.2003, n. 3, art. 22 “Iniziative di promozione e valorizzazione dell’identità veneta”) saranno presentati il 31 dicembre alle 10.30 nella sede dell’Associazione, in via Cavour 3 a Belluno. Saranno poi a disposizione del pubblico fino al 30 gennaio 2026, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00, con ingresso libero.

Meano celebra Santa Barbara dell’emigrante: appuntamento il 26 dicembre 2025

minatori in belgio
Squadra di minatori nella zona mineraria tra Namur e Charleroi all’inizio degli anni ’50

Anche nel 2025 la Famiglia Ex emigranti “Monte Pizzocco” rinnova il tradizionale appuntamento con Santa Barbara dell’emigrante, iniziativa dedicata al ricordo di quanti hanno perso la vita durante l’esperienza migratoria, in particolare nel lavoro in miniera.

La giornata è in programma venerdì 26 dicembre e si aprirà alle ore 10.00 con la celebrazione della messa nella chiesa parrocchiale di Meano, officiata in suffragio dei caduti in emigrazione e in memoria di don Domenico Cassol, sacerdote profondamente legato alla storia e ai valori dell’emigrazione bellunese.

A seguire, alle ore 11.00, è previsto l’incontro nella sala parrocchiale di Meano per lo scambio di auguri. Interverranno Marco Perot, presidente della Famiglia Ex emigranti “Monte Pizzocco”, le autorità locali e i rappresentanti delle Famiglie dell’Associazione Bellunesi nel Mondo.

La manifestazione si concluderà con un momento conviviale, offerto dalla Famiglia Monte Pizzocco, pensato come occasione di dialogo e di condivisione tra i partecipanti.

Silicosi, la tragedia dimenticata della montagna veneta: il libro di Egidio Pasuch a Belluno

L’Associazione Bellunesi nel Mondo e la Biblioteca delle migrazioni “Dino Buzzati” organizzano la presentazione del volume «Silicosi – L’olocausto dimenticato della montagna veneta» di Egidio Pasuch, un’opera che affronta una delle pagine più drammatiche e meno ricordate della storia sociale e del lavoro nel territorio bellunese.

Il libro analizza l’impatto devastante della silicosi nelle vallate dolomitiche tra gli anni Sessanta e Settanta, periodo in cui la provincia di Belluno registrò un’altissima mortalità legata a questa malattia professionale. Dopo anni di lavoro pesante in miniere, cave e gallerie, molti lavoratori furono colpiti da una patologia irreversibile che si traduceva in una lenta e dolorosa condanna.

La ricerca di Pasuch mette in luce una vera e propria strage silenziosa, strettamente connessa ai fenomeni migratori che caratterizzarono la montagna veneta nel secondo dopoguerra. Con il passare del tempo, la memoria collettiva di questa tragedia si è progressivamente affievolita. Il volume si propone quindi di restituire voce e dignità alle vittime, contribuendo a preservare il ricordo di una delle vicende più dolorose della storia locale.

La presentazione si terrà sabato 27 dicembre 2025, alle ore 16:00, presso la sede dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, in via Cavour 3, a Belluno. L’ingresso è libero.

Informazioni:
Tel. 0437 941160
Email: biblioteca.migrazioni@bellunesielmondo.it

Nicola Sguera vince la IV edizione del concorso letterario “Raccontare l’emigrazione veneta” con “Alfonsina e Caterina”

È Nicola Sguera, di Benevento, il vincitore della IV edizione del concorso letterario Raccontare l’emigrazione veneta, promosso dall’Associazione Bellunesi nel Mondo. Il suo racconto, Alfonsina e Caterina, è stato premiato nel corso della cerimonia svoltasi oggi, sabato 20 dicembre, nella sala riunioni dell’ABM, in via Cavour 3 a Belluno.

Il tema scelto per l’edizione 2025 è stato quello delle balie da latte, filo conduttore attorno al quale si sono sviluppati i racconti partecipanti. All’iniziativa hanno preso parte 28 autori, con dieci racconti selezionati per la fase finale.

Un concorso di respiro nazionale e internazionale

La cerimonia di premiazione è stata condotta da Patrizia Burigo, vicepresidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo e coordinatrice della Biblioteca delle migrazioni “Dino Buzzati”. Nel suo intervento, il presidente dell’ABM, Oscar De Bona, ha sottolineato il valore dei racconti premiati, capaci di restituire una narrazione autentica dell’emigrazione veneta.

«Nei protagonisti e nelle motivazioni che li spingono a partire – ha osservato De Bona – emergono i temi ricorrenti dell’emigrazione: la miseria, il bisogno di lavoro, l’incertezza del presente e le speranze riposte nel futuro». Raccontare l’emigrazione, ha aggiunto, significa preservare una memoria che continua ad avere effetti nel presente.

Il presidente della giuria, il giornalista e storico Egidio Pasuch, ha evidenziato come il concorso rappresenti anche uno strumento di riflessione culturale: «I racconti aiutano a comprendere quale idea di emigrazione sia rimasta oggi nelle diverse generazioni». Pasuch ha inoltre ricordato la dimensione internazionale dell’iniziativa: metà dei testi è arrivata da fuori provincia e un quarto dall’estero, con contributi provenienti da Brasile, Germania, Argentina, Inghilterra, Qatar e Olanda.

Il racconto vincitore

A conquistare il primo premio è stato Alfonsina e Caterina, racconto al femminile incentrato sulla figura di una balia da latte partita dal Bellunese. Un testo dal forte valore personale per l’autore. «È il premio che più mi ha commosso – ha spiegato Sguera – perché racconta una storia vera della mia famiglia: una balia del Bellunese che ha cresciuto mia madre».

Il secondo posto è stato assegnato a Paolo Parasecoli, di Perugia, con L’amicizia non ha confini, mentre il terzo premio è andato a Giuliano Dall’Ò, di Milano, con La promessa, racconto incentrato sul ritorno alle origini.

La graduatoria dei finalisti

Al quarto posto si è classificato Christian De Pellegrin, di Belluno, con La valigia del Tete, seguito da Giovanni Larese, anch’egli di Belluno, con Emigrato d’amore. Sesta Lisa Casagrande, di Santa Giustina, con Radici invisibili. Settima Marlei Zanete, dal Brasile, con Dolce Passione. Ottava Gabriella Bortoluzzi, di Belluno, con Al goto. Nona Loreta Chenetti, di Belluno, con Biglietto di sola andata. Decima Natascia Bassani, di La Valle Agordina, con La mia trisavola: balia del primogenito di Zita, ultima imperatrice d’Austria e Regina di Boemia.

Premi e prospettive future

Il testimonial di questa edizione, Francesco Jori, ha richiamato una riflessione di Jean Claude Izzo sul senso profondo dell’emigrazione e sullo sradicamento come condizione esistenziale. Particolarmente apprezzata la lettura di un estratto del racconto vincitore, affidata a Manuela Gaiao.

I primi tre classificati hanno ricevuto premi in denaro pari a 500, 300 e 200 euro. A tutti e dieci i finalisti sono state consegnate due copie del volume che raccoglie i racconti selezionati, disponibile presso la sede dell’Associazione Bellunesi nel Mondo.

Lo sguardo è ora rivolto alla V edizione del concorso, in programma nel 2026, anno del 60° anniversario dell’ABM, con l’obiettivo di continuare a dare voce a una memoria collettiva che attraversa generazioni e confini.

Silicosi, a Feltre un convegno per riportare l’attenzione su una malattia spesso ignorata

Riaccendere l’attenzione su una patologia che continua a colpire lavoratori anche giovani: è l’obiettivo del convegno “Silicosi: cronache di una malattia dimenticata”, organizzato dal Servizio SPISAL dell’Ulss Dolomiti in collaborazione con INAIL, Associazione Bellunesi nel Mondo, Centro Internazionale del Libro Parlato, Comitato Gemellaggi Feltre e Fondaco per Feltre, con il patrocinio del Comune di Feltre. L’incontro è in programma martedì 16 dicembre 2025, dalle 9 alle 13, nella sala convegni dell’Ospedale di Feltre.

La silicosi è una malattia polmonare causata dall’inalazione prolungata di polveri di silice. Le forme “classiche” richiedono anni di esposizione, ma l’utilizzo crescente di marmi artificiali ad alto contenuto di silice ha fatto emergere, negli ultimi tempi, casi più rapidi e aggressivi tra lavoratori giovani.

Il convegno si aprirà con una sessione dedicata alla memoria storica. Mauro Viani modererà la presentazione del libro di Egidio Pasuch, “Silicosi. L’olocausto dimenticato della montagna veneta”, che ricostruisce l’impatto che miniere, cave e gallerie hanno avuto sulle comunità bellunesi.

Seguirà una sessione scientifica coordinata da Gianfranco Albertin, Direttore SPISAL dell’Ulss Dolomiti. I direttori delle Pneumologie di Feltre e Belluno, Cosimo Catino e Rodolfo Muzzolon, illustreranno i principali aspetti clinici della malattia, mentre Ottorino Gottardo, igienista industriale dell’Ulss 6 Euganea, presenterà casi recenti legati alla lavorazione dei marmi artificiali. Chiuderanno gli interventi Gabriele Scarpa e Lorenzo Marzemin di INAIL Belluno, con un quadro aggiornato dei casi registrati in provincia e delle misure di tutela disponibili.

«La silicosi ha segnato la storia della nostra emigrazione e continua, purtroppo, a colpire lavoratori anche oggi», sottolinea Oscar De Bona, presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo. «Promuovere momenti di approfondimento come questo significa non dimenticare ciò che è accaduto e rafforzare la cultura della prevenzione, che rimane la prima forma di protezione».

Le iscrizioni sono aperte tramite modulo online all’indirizzo: https://forms.gle/bXf4fJ2rmYiD534V6. Per informazioni è possibile contattare la Segreteria SPISAL allo 0437 514565 o scrivere a spisal.bl@aulss1.veneto.it.

“Raccontare l’emigrazione veneta” 2025. Ecco i finalisti

Verrà svelato sabato 20 dicembre il vincitore del quarto concorso letterario “Raccontare l’emigrazione veneta”, un’iniziativa organizzata dall’Associazione Bellunesi nel Mondo e dedicata a racconti inediti e originali, reali o di fantasia, in lingua italiana, aventi come tema l’emigrazione dal Veneto, storica e/o attuale.

Tra i partecipanti, provenienti dall’Italia e dall’estero, la giuria del concorso ha selezionato i dieci finalisti, che il 20 dicembre conosceranno la graduatoria finale dei loro lavori, dal decimo al primo classificato.

Ai primi tre saranno assegnati premi in denaro: 200 euro al terzo, 300 al secondo e 500 al primo classificato. La cerimonia sarà inoltre l’occasione per presentare il libro (Bellunesi nel mondo edizioni) con la raccolta dei racconti finalisti. Due copie del volume saranno consegnate a ciascuno degli autori giunti in finale.

L’appuntamento è fissato per le ore 10.00, presso la sede dell’Associazione Bellunesi nel Mondo (via Cavour, 3, Belluno).

Finalisti (in ordine alfabetico):

  • Bassani Natascia, La Valle Agordina – La mia trisavola: balia del primogenito di Zita, ultima imperatrice d’Austria e regina di Boemia
  • Bortoluzzi Gabriella, Belluno – Al goto
  • Casagrande Lisa, Santa Giustina – Radici invisibili
  • Chenetti Loreta, Belluno – Biglietto di sola andata
  • Dall’Ò Giuliano, Milano – La promessa
  • De Pellegrin Christian, Belluno – La valigia del Tete
  • Larese Giovanni, Belluno – Emigrato d’amore
  • Parasecoli Paolo, Perugia – L’amicizia non ha confini
  • Sguera Nicola, Benevento – Alfonsina e Caterina
  • Zanete Marlei, Caxias do Sul – Dolce Passione

Per maggiori informazioni:
Tel. 0437 941160
Email: info@bellunesinelmondo.it

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