Dopo i successi di Diodato ed Eugenio Finardi, l’atteso appuntamento musicale “Dolomiti Arena” prosegue con un altro grande nome della musica italiana. Sabato 24 agosto, alle ore 17:00, Gio Evan – cantautore, scrittore e poeta – si esibirà a Col dei Mich, nel Comune di Sovramonte (BL), alle porte del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. L’evento vedrà protagonista il suo “Moska Bar”, un concept innovativo che unisce musica, divertimento e relax in alcune delle location più suggestive d’Italia.
Lo spettacolo, descritto come un “lido estivo itinerante”, promette un’esperienza unica, con scenari evocativi di “ambientazioni estive, storie di bagnanti, di salvataggio, di sole da prendere e di sole da rendere, di mari così belli da rivedere e mari assolutamente da rivedere”. Un format che ben si sposa con la filosofia di “Dolomiti Arena”, incentrata sulla promozione di un turismo lento e sostenibile, che invita i partecipanti a godere delle meraviglie naturali del territorio.
L’area concerto, accessibile a piedi o tramite un servizio navetta disponibile solo su prenotazione, sarà raggiungibile partendo dal piazzale del Bar “Al Giardino” in località Sorriva di Sovramonte. La navetta, che avrà un costo di 5 euro, partirà tra le 13:00 e le 16:00 con corse ogni 30 minuti, mentre il rientro sarà esclusivamente a piedi, in linea con lo spirito green dell’evento.
I parcheggi per il pubblico saranno dislocati in un’area che va da 0 a 600 metri dal punto di partenza della navetta, mentre chi preferisce camminare potrà parcheggiare a Sorriva di Sovramonte e percorrere un tragitto di 1,6 km, con un dislivello di 250 metri, per raggiungere l’area concerto. È prevista anche una soluzione per i disabili, che potranno prenotare un parcheggio dedicato, sebbene sia importante sottolineare che l’area del concerto si trova su un terreno ripido, non facilmente accessibile senza accompagnatore.
L’organizzazione dell’evento è curata dal Consorzio Turistico Dolomiti Prealpi in collaborazione con Scoppio Spettacoli, con il sostegno finanziario della Provincia di Belluno, della Regione Veneto e di numerosi sponsor locali. In caso di maltempo, il concerto sarà annullato.
Per maggiori informazioni e prenotazioni è possibile visitare il sito ufficiale www.dolomitiprealpi.it o le pagine social “Dolomiti Arena”.
Un’operazione di soccorso si è conclusa felicemente nella tarda serata di ieri, quando un cercatore di funghi di 74 anni è stato ritrovato vivo dopo ore di ricerche serrate tra i boschi del Cadore.
L’allarme è scattato alle 18:45, quando la Centrale del 118 ha ricevuto una chiamata dalla moglie dell’uomo, residente a Pieve di Cadore. Preoccupata per il mancato rientro del marito, partito in auto alle 14 per un’uscita in cerca di funghi della durata prevista di 2-3 ore, la donna ha richiesto l’intervento del Soccorso alpino.
Il team di Pieve di Cadore, insieme a quello di Centro Cadore, si è immediatamente mobilitato, localizzando l’auto del disperso parcheggiata in Val Vedesana. Da quel punto, le ricerche si sono concentrate sulla zona in cui l’uomo avrebbe dovuto dirigersi, precisamente nei pressi di Casera d’Aiaron. Tuttavia, l’intervento decisivo è avvenuto grazie all’unità cinofila molecolare, il cui cane ha rilevato una pista diversa, conducendo i soccorritori verso la località Croda e il Rifugio Baion.
Attraversando un bosco ripido e insidioso, reso ancor più pericoloso dagli alberi abbattuti, la squadra ha seguito il fiuto infallibile del cane fino a quando la vegetazione densa ha ostacolato l’avanzamento. È stato in quel momento, con gli alberi caduti che impedivano ulteriori movimenti, che i soccorritori hanno chiamato a gran voce il nome dell’uomo. Finalmente, a circa 300 metri di distanza, è arrivata una risposta.
Il 74enne è stato trovato bloccato tra la vegetazione, seduto contro un tronco, visibilmente provato dall’esperienza. Presentava contusioni, una leggera ipotermia, dolori alla schiena e diverse ferite dovute alle cadute. Grazie all’impiego di un drone dotato di termocamera e visori notturni, i soccorritori sono riusciti a individuare con precisione le coordinate del luogo in cui si trovava l’uomo.
Subito dopo, due medici del Soccorso alpino hanno raggiunto l’infortunato, fornendogli le prime cure. Il recupero è avvenuto mediante un verricello di 70 metri, utilizzato dall’equipe medica e dal tecnico di elisoccorso di Trento emergenza, che si sono affiancati ai soccorritori già presenti sul posto.
L’uomo è stato infine trasportato in sicurezza all’ospedale di Belluno per ulteriori accertamenti e cure. L’intera operazione, che ha coinvolto una ventina di soccorritori, tre droni e l’unità cinofila molecolare, si è conclusa attorno alle 23:15, con un lieto fine che ha riportato il sollievo tra i familiari e i soccorritori.
La vicenda sottolinea ancora una volta l’importanza della tempestività e della coordinazione nelle operazioni di soccorso, elementi fondamentali per garantire il successo di interventi in ambienti ostili come quelli montani.
In occasione del quindicesimo anniversario dalla tragica caduta dell’elicottero di soccorso “Falco”, l’Ulss Dolomiti, in collaborazione con il Soccorso Alpino Veneto e la parrocchia di Cortina, ha organizzato un evento commemorativo per ricordare non solo l’equipaggio perito il 22 agosto 2009, ma anche tutti coloro che, nel corso degli anni, hanno perso la vita durante operazioni di soccorso in montagna.
La celebrazione avrà luogo giovedì 22 agosto 2024 alle ore 16.00 presso il capitello di Rio Gere, dove verrà officiata una santa messa presieduta dal Vescovo don Renato Marangoni e dal vicario foraneo e parroco di Cortina, don Ivano Brambilla. L’evento vedrà la partecipazione dell’Assessore alla Sanità e alle Politiche Sociali del Veneto, Manuela Lanzarin, a testimoniare la vicinanza delle istituzioni a chi ha dedicato la propria vita alla protezione degli altri, spesso a rischio della propria.
Questo momento di raccoglimento e preghiera sarà l’occasione per rinnovare il ricordo di Dario, Fabrizio, Marco e Stefano, i quattro membri dell’equipaggio di “Falco”, e per onorare tutti i caduti nel soccorso alpino, ricordando il sacrificio di chi opera quotidianamente in condizioni estreme per garantire la sicurezza in montagna. In caso di maltempo, la celebrazione verrà spostata presso la Basilica dei Santi Filippo e Giacomo a Cortina.
A coronamento della giornata, il Comune di Cortina ha organizzato alle 20.30, presso la Sala Cultura del Comune, la proiezione del film “Marmolada 03.07.22”, un’opera scritta e diretta da Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon. Il film, che mescola interviste, materiale di repertorio inedito e riprese contemporanee, narra gli eventi legati alla tragedia della Marmolada e rende omaggio a coloro che hanno perso la vita e a tutti quelli che, con coraggio e determinazione, si sono adoperati per soccorrere i superstiti e recuperare le vittime.
La commemorazione del 22 agosto non sarà solo un momento di dolore e memoria, ma anche un’occasione per riflettere sul valore del sacrificio e del servizio alla comunità, elementi fondanti dello spirito di chi opera nel soccorso alpino, una missione che, in montagna, richiede coraggio, competenza e un profondo senso di solidarietà.
«Si informa che l’Agenzia per la salute pubblica svedese (FHM) ha emesso delle raccomandazioni di viaggio per le persone che rientrano in Svezia dalle zone del continente africano (Repubblica Democratica del Congo e Paesi confinanti) in cui si registra una diffusione del virus mpox, o che vi si recano».
Lo segnala l’Ambasciata d’Italia in Svezia, a seguito della scoperta di un caso di Mpox (il cosiddetto vaiolo delle scimmie) nel Paese.
È stato rinvenuto privo di vita il corpo di Simone Noal nelle prime ore di questa mattina, mercoledì 21, nei pressi di Passo Valles. L’automobile dell’uomo era stata trovata parcheggiata nei pressi del passo, e già dalla tarda serata di ieri la zona era sotto controllo da parte dei Carabinieri delle Stazioni di Falcade e Agordo. Il coordinamento delle ricerche si è svolto presso il parcheggio del rifugio, coinvolgendo in prima linea le Stazioni Carabinieri di Belluno e Primiero, le squadre del Soccorso Alpino di Falcade, la Guardia di Finanza di Passo Rolle e Primiero, oltre ai Vigili del Fuoco di Trento.
Durante le operazioni di ricerca, è stato impiegato un drone dotato di termocamera dei Vigili del Fuoco, che è riuscito a captare un debole segnale nel corso della notte. Le ricerche sono state temporaneamente sospese a causa delle condizioni meteorologiche avverse e della scarsa visibilità, per poi riprendere alle prime luci dell’alba. In quel momento, grazie al sorvolo di un elicottero del 118, è stato possibile localizzare con precisione il corpo di Noal.
Sotto alcuni scatti del Soccorso Alpino del luogo di ritrovamento.
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