Sono una ventina gli uomini della Protezione Civile provinciale attivi in queste ore ad Auronzo di Cadore. La Provincia li ha attivati fin dalla serata di mercoledì, quando si è cominciato a capire l’entità del nubifragio che si stava abbattendo sul paese delle Tre Cime.
«Le squadre provinciali si sono messe subito all’opera e hanno portato ad Auronzo i mezzi per la pulizia delle strade dal fango che si è riversato sull’abitato – spiega il consigliere provinciale con delega alla Difesa del Suolo e alla Protezione Civile -. Ringrazio i volontari che sono sempre disponibili e presenti, quando c’è bisogno di loro. E in queste settimane, con i temporali che si stanno susseguendo, ci sarà ancora bisogno di loro, purtroppo».
Il consigliere delegato già ieri sera si era messo in contatto con diversi sindaci per capire l’entità del nubifragio. E questa mattina ha effettuato una serie di telefonate per monitorare la situazione in tutto il Cadore, da Cortina al Comelico, passando per il cantiere di Cancia, che non risulta aver subito danni dal maltempo. Numerose le telefonate anche in Agordino, per avere notizie sugli effetti dei temporali a Canale d’Agordo.
«La fragilità del nostro territorio emerge ancora una volta in tutta la sua forza – continua il consigliere -. Per fortuna abbiamo i soldi del demanio idrico, che la Regione ci trasferisce totalmente, per poter intervenire sui dissesti. Il problema è che con la legge Delrio e il depotenziamento delle Province, non abbiamo le risorse umane per poter gestire tutte queste problematiche che puntualmente si presentano a ogni episodio di maltempo».
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