Pensionati all’estero. Programmata la nuova campagna di accertamento dell’esistenza in vita

da | 23 Nov 2023 | 0 commenti

Tempo di lettura: 2 minuti

Programmato dall’Inps il processo di accertamento dell’esistenza in vita per gli anni 2024 e 2025 dei pensionati che riscuotono la pensione all’estero.

La verifica sarà articolata in due fasi: la prima, riferita all’anno 2024, si svolgerà da marzo a luglio 2024 e riguarderà i pensionati in America, Asia, Estremo Oriente, Paesi scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi.

Citibank curerà la spedizione delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita a partire dal 20 marzo 2024 e i pensionati dovranno far pervenire le attestazioni entro il 18 luglio 2024.

Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di agosto 2024, laddove possibile, avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza.

In caso di mancata riscossione personale o produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 agosto 2024, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di settembre 2024.

La seconda fase della verifica si svolgerà da settembre 2024 a gennaio 2025 e riguarderà i pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania.

Le comunicazioni saranno inviate a partire dal 20 settembre 2024 e i pensionati dovranno far pervenire le attestazioni entro il 18 gennaio 2025.

Nel caso di mancata produzione dell’attestazione, il pagamento della rata di febbraio 2025 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza.

Se non ci sarà riscossione personale o produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 febbraio 2025, il pagamento sarà sospeso da marzo 2025.

L’Inps fa inoltre sapere che «al fine di ridurre il rischio di pagamenti di prestazioni dopo la morte del beneficiario, alcuni pensionati potranno essere interessati dalla verifica generalizzata dell’esistenza in vita indipendentemente dalla propria area geografica di residenza o domicilio».

Altra precisazione: «Sono esclusi dall’accertamento alcuni gruppi di pensionati quali, ad esempio, quelli che risiedono in Paesi in cui operano Istituzioni con le quali l’Inps ha stipulato accordi di collaborazione per lo scambio telematico di informazioni sul decesso dei pensionati comuni».

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