La ripresa del turismo traina l’artigianato, 628 le imprese bellunesi coinvolte, per oltre 1.700 addetti

da | 7 Ago 2023 | 0 commenti

Tempo di lettura: 3 minuti

Dolomiti bellunesi

Il turismo torna a registrare ottimi numeri, dopo la pandemia. E gli stranieri – soprattutto da Polonia, Repubblica Ceca, Germania e Austria – sono tornati a visitare le Dolomiti bellunesi dopo gli anni delle chiusure imposte dal Covid. In queste settimane di agosto le strutture ricettive sono nel pieno della stagione, ma già i numeri dello scorso inverno erano stati molto buoni. E per l’artigianato è un’ottima prospettiva, visto che nel Bellunese quasi due aziende su dieci lavorano con il turismo.

IL DATO

Secondo l’Ufficio Studi di Confartigianato (su dati della Banca d’Italia), in provincia di Belluno ci sono 628 imprese artigiane attive nei settori collegati alla domanda turistica. In pratica, quasi il 15% di tutto l’artigianato. Vi lavorano 1.745 addetti. Si tratta soprattutto di micro e piccole imprese che operano nel settore agroalimentare (il 35%), nei servizi (il 21%), nella ristorazione e nella ricettività (il 20%), e nel trasporto persone (12%). 

PRESENZE E ARRIVI

«L’artigianato è da sempre uno dei settori più connessi al turismo, soprattutto nella nostra provincia» commenta il direttore di Confartigianato Imprese Belluno, Michele Basso. «Per quanto riguarda i flussi turistici, le prospettive per l’estate sono buone, mentre abbiamo già i dati relativi al primo quadrimestre 2023». Le rilevazioni sulle presenze turistiche dell’osservatorio regionale mostrano per i primi quattro mesi dell’anno una crescita del 42% sullo stesso periodo del 2022 trainata dal +71,4% dei turisti stranieri mentre quelli italiani segnano un aumento del +17,6% e nel totale degli ultimi dodici mesi, maggio 22 – aprile 23, raggiungono un livello ormai prossimo a quello di maggio 2018 – aprile 2019.

«Sono dati regionali molto buoni, e per la montagna si registrano gli importanti ritorni degli stranieri, soprattutto Germania e Austria, mentre in queste settimane estive le località del Cadore e dell’Agordino hanno visto buoni arrivi da Polonia, Repubblica Ceca e altri Paesi dell’Est Europa, mercato emergente» continua il direttore Michele Basso. «La spesa dei turisti stranieri rappresenta un numero di assoluto rilievo, visto che a livello regionale supera i 6 miliardi di euro. L’artigianato può ricoprire un ruolo di grande valore all’interno dello sviluppo strategico del turismo nel Bellunese. Sia per soddisfare le esigenze dei visitatori, sempre più alla ricerca della tipicità, di esperienze nuove, da vivere in prima persona; sia per valorizzare le aree della provincia. Il l turismo di massa attira molte critiche, ma i dati dimostrano che il settore rimane un motore economico fondamentale per le nostre imprese. Forse invece dovremmo imparare a gestire meglio i flussi e valorizzare le mete meno conosciute. Su questo un grande ruolo lo svolgono le imprese artigiane con i pacchetti di turismo esperenziale. E poi dobbiamo approfittare del volano Olimpiadi per rafforzare il ruolo dell’artigianato». 

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