Riportiamo alcune precisazioni dei deputati uscenti Marco Fedi e Fabio Porta, eletti all’estero nella XVII Legislatura, a proposito della pensione anticipata per gli italiani all’estero.
«La pensione anticipata – sottolineano Fedi e Porta – è una prestazione che permette ai lavoratori interessati di andare in pensione prima del compimento dell’età pensionabile per la pensione di vecchiaia (attualmente in Italia fissata a 66 anni e 7 mesi sia per gli uomini che le donne)». Il meccanismo, evidenziano gli ex deputati, vale «anche per i nostri connazionali residenti all’estero con contribuzione utile in Italia».I requisitiI soggetti con anzianità contributiva in Italia al 31 dicembre 1995 possono presentare domanda di pensione anticipata nel 2018 se in possesso di un’anzianità contributiva paria a: 42 anni e 10 mesi gli uomini; 41 anni e 10 mesi le donne.
All’interno dei predetti requisiti contributivi possono rientrare anche i contributi versati all’estero in un Paese (o in più Paesi) con il quale l’Italia ha stretto un accordo bilaterale di sicurezza sociale, mediante il meccanismo della totalizzazione con i contributi versati in Italia.
«Chi avesse già maturato tali requisiti e per qualche ragione non avesse ancora fatto domanda di pensione anticipata – concludono Fedi e Porta – deve fare attenzione che nel 2019 scatteranno cinque mesi in più di requisito anagrafico per l’adeguamento alle aspettative di vita e che quindi ci vorranno, per la pensione anticipata, 43 anni e 3 mesi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne».
Italiani all’estero e pensione anticipata
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