Iscrizione all’Aire e dichiarazione dei redditi: alcuni chiarimenti

da | 11 Lug 2018 | 5 commenti

Tempo di lettura: 2 minuti

Aire e redditiI parlamentari del Partito Democratico eletti all’estero Laura Garavini, Angela Schirò e Massimo Ungaro, chiariscono in una nota alcuni aspetti su iscrizione all’Aire e dichiarazione dei redditi in Italia. «Molti connazionali – scrivono i tre parlamentari – pur vivendo e lavorando all’estero, non si iscrivono all’Aire. Spesso poi, dal punto di vista fiscale, ritengono di non incorrere in errore, nella misura in cui denunciano solo al fisco straniero i redditi lì percepiti. Senza dichiararli, come invece impone la legge, anche al Fisco italiano».
«Con una recente sentenza – precisano Garavini, Schirò e Ungaro – la Corte di Cassazione ha ribadito l’obbligo di dichiarare i redditi percepiti all’estero se si è residenti fiscalmente in Italia».«In sostanza – sottolinea ancora la nota dei democratici – viene ribadito che la residenza anagrafica costituisce presunzione assoluta di residenza fiscale e il trasferimento della residenza all’estero non fa testo fino a quando non risulti la cancellazione dall’anagrafe di un Comune italiano. Pertanto, se l’iscrizione all’Aire avviene tardivamente e il contribuente risulta iscritto nelle anagrafi dei residenti in Italia per la maggior parte del periodo d’imposta, per quell’anno deve essere considerato residente in Italia, nonché soggetto passivo d’imposta in Italia».
«Di conseguenza – concludono i tre esponenti Pd – i soggetti residenti fiscalmente in Italia devono provvedere ad inserire nella propria dichiarazione dei redditi anche i redditi esteri che ottengono durante il periodo d’imposta, ovunque prodotti. In caso contrario, rischiano la doppia imposizione fiscale senza possibilità di detrarre le tasse pagate all’estero dall’imponibile italiano».

5 Commenti

  1. Sandro Fortunati

    Risiedo in Portogallo, sono iscritto AIRE ma ho in Italia delle abitazioni. Devo certamente pagare IMU e TASI ma perché la Tari? Ricevendo la pensione INPS in Portogallo, il mio mod 730 risulterà con un credito di imposta pagando un assegno divorziale alla mia ex moglie per 3800 €/anno ed una assicurazione di assistenza medica per 1300 €/anno, Volete per cortesia illuminarmi sul mio pensare e se corretto quando mai riceverò il credito dallo Stato italiano?

  2. Redazione ABM

    Gentile Sandro,
    per questo tema le consigliamo di contattare il Caf Acli. Questi i riferimenti della sede di Belluno:

    VIA CAFFI, 20
    32100 BELLUNO
    Telefono: 0437944853
    Fax: 0437956491
    Email: belluno@acliservice.acli.it

    Grazie per il suo commento

  3. martina

    Salve salve :)!
    Purtroppo appartengo alla categoria di quei immigrati che non si sono posti il dubbio di dichiarare le tasse in Italia, poiche’ dichiarate regolarmente nel paese dove risiedevo, con l’aggravante di non essermi mai iscritta all’AIRES. Il motivo per cui ho tralasciato di iscrivermi e’ il fatto che ho vissuto e lavorato in diversi paesi, per un periodo inferiore ad un anno. Al momento mi trovo in Nuova Zelanda, da circa 8 mesi e sono in possesso del working holiday visa e non mi e’ sembrato opportuno trasferire la mia residenza qui, dato che presto dovro’ ricollocarmi. Sono molto confusa sul da farsi e non so a chi rivolgermi per chiarire la mia posizione. Tutti i suggerimenti da parte vostra sono molto piu’ che benvenuti. Grazie in anticipo,
    martina

  4. Redazione ABM

    Buongiorno Martina,
    scriva per favore una mail a info@bellunesinelmondo.it con i suoi dubbi. Grazie

  5. Roberto

    Buongiorno, per colpa dei tempi biblici che ci hanno messo a processare la mia richiesta di iscrizione all’AIRE, la mia residenza e’ stata ufficialmente spostata in Irlanda a Luglio 2018 anche se la richiesta era stata sottomessa in Aprile 2018. Il CAF che mi sta preparando la dichiarazione dei redditi in Italia mi dice che siccome io risulto residente in Italia per piu’ di sei mesi, devo pagare le tasse anche in Italia. Si noti che ho lavorato solo un mese in Italia nel 2018, a Gennaio).

    Io le tasse in Irlanda ovviamente le ho pagate nella busta paga e ho il P60 (equivalente CUD) per il 2018.

    Io ho rispettato le procedure e non e’ per mia inadempienza che si e’ arrivati a questo.

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