Il cantiere di messa in sicurezza dell’abitato di Cancia (Borca di Cadore) nei prossimi giorni riprenderà a pieno regime. La Provincia infatti sta lavorando per predisporre la logistica e le misure di sicurezza necessarie a portare avanti l’importante opera sotto le pendici dell’Antelao anche durante il periodo di stop alle attività per coronavirus. L’obiettivo è quello di completare le operazioni del primo stralcio (da 4.135.000 euro) entro la fine dell’estate e assicurare così la mitigazione del rischio di colata detritica che interessa il canalone di Cancia e che da anni minaccia le abitazioni sottostanti.
«Le maestranze ci hanno fatto sapere di essere pronte a ripartire, visto che neve e ghiaccio, anche in quota, non ci sono più. I lavori riprenderanno a breve, al più tardi il 4 maggio – spiega il consigliere provinciale delegato alla Difesa del Suolo, Massimo Bortoluzzi -. In questo modo possiamo completare l’operazione prima dei tempi previsti, con la chiusura dei lavori per fine luglio, o al massimo a settembre, in caso di intoppi o problemi legati al meteo. In questi giorni stiamo cercando di agevolare le operazioni dell’impresa per predisporre tutta la logistica del cantiere e consentire agli operai di muoversi secondo gli standard di sicurezza anti-contagio. La situazione non è delle migliori, ma la sicurezza degli abitanti di Cancia e della viabilità sottostante la frana non può certo attendere».
Il consigliere Bortoluzzi insieme agli uffici provinciali ha contattato la direzione lavori del cantiere e diversi sindaci della Valboite, in modo da trovare un posto in cui gli operai possono fermarsi a mangiare e dormire (la ditta che opera sul canalone dell’Antelao, infatti, proviene da fuori provincia). «La questione della logistica è importantissima, perché funzionale a mandare avanti i lavori nel pieno rispetto delle normative anti-Covid – continua Massimo Bortoluzzi -. Allo stesso modo sono importanti le operazioni preliminari alla preparazione del cantiere, che è rimasto fermo nei mesi invernali per la presenza di neve e ghiaccio. Credo che poter riprendere senza problemi questa grande opera, la più importante dal punto di vista economico per il nostro territorio, sia fondamentale: un segnale di ripartenza e insieme una garanzia di sicurezza per gli abitanti della zona».
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