Bollettino socio-economico del Veneto. Edizione straordinaria sull’impatto della pandemia COVID-19

da | 22 Mag 2020 | 0 commenti

Tempo di lettura: 4 minuti

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Nell’attuale scenario internazionale di incertezza, dominato dall’emergenza sanitaria, viene prevista una brusca contrazione del PIL veneto, -7,1%, nell’anno 2020.
Le attività produttive con permesso di apertura in Veneto nel momento di maggiore sospensione delle attività (DPCM 22/03/2020) sarebbero il 41% del totale; a livello economico contribuirebbero al 44,5% del fatturato del settore imprenditoriale privato e circa al 49% del valore aggiunto.
Essendo il Veneto una delle regioni italiane ad alta propensione all’export, si potrebbe ipotizzare che il lockdown del solo mese di marzo possa incidere per una buona parte del fatturato estero mensile realizzato dalle imprese venete, pari a circa 5,3 miliardi di euro.

Il Veneto è la prima regione italiana per presenze turistiche e gli effetti della pandemia si sono registrati fin dal mese di febbraio: -7,6% degli arrivi rispetto allo stesso mese del 2019 (dati parziali e provvisori).
Da fonte Veneto Lavoro risulta che nel periodo tra il 23 febbraio 2020, giorno in cui sono entrate in vigore le prime misure di contrasto alla diffusione del coronavirus, e il 6 maggio 2020, l’impatto dell’emergenza sanitaria da Covid-19 ha determinato in Veneto una perdita di posizioni di lavoro dipendente, rispetto a quanto osservato nel corrispondente periodo del 2019, attorno alle 55.000 unità (quasi 6.000 posizioni a settimana), un valore prossimo al 3% dell’occupazione dipendente in regione. Nei primi giorni di maggio, quando sono iniziate ad attenuarsi le misure di lockdown, si rilevano segnali di arginamento della caduta occupazionale. Il comparto delle attività turistiche risulta il più esposto agli effetti della pandemia e, da solo, spiega il 45% della contrazione occupazionale.

La chiusura di molte attività produttive si riflette, già dal giorno seguente, sul calo dei consumi elettrici: mercoledì 1 aprile il consumo finale di energia elettrica si ferma a 1.598 GW, contro i 2.274 del primo mercoledì di aprile dell’anno precedente, ovvero il 29,8% in meno.

I dati sul traffico stradale evidenziano cali rilevanti della mobilità dei veicoli leggeri.
L’approvvigionamento di prodotti conservabili dal 17 febbraio 2020 al 15 marzo ha fatto registrare in Veneto un aumento di spesa pari al +20%.

L’edizione straordinaria del Bollettino socio-economico del Veneto è stata realizzato ai fini di fornire elementi di conoscenza utili per la programmazione di strategie e interventi alla luce dello shock causato dal virus Covid 19 sul sistema economico e sociale del Veneto.

Fotografa il contesto del territorio veneto e mostra i primi dati sull’impatto economico e sociale della pandemia. Vengono riportate le previsioni del PIL 2020 per il Veneto e l’Italia, la situazione del panorama imprenditoriale, i dati relativi all’export, al turismo, al mercato del lavoro, le variazioni nei consumi di energia, nella mobilità stradale e nei consumi alimentari.
A tal fine sono stati utilizzati i dati di statistica ufficiale o altre fonti attendibili disponibili al 15 maggio 2020.

I dati relativi alla previsione del PIL e dei conti economici relativi all’anno 2020 sono di fonte Prometeia. La scelta di utilizzare le stime e previsioni dell’Istituto Prometeia per il Veneto deriva, oltre che dalla riconosciuta competenza in materia, anche dalla possibilità di avere informazioni coerenti e confrontabili per tutto il territorio nazionale. Si sottolinea che le previsioni si basano sulle informazioni disponibili al 16 aprile sugli interventi governativi, passibili di modifiche, quindi sono da utilizzare prevalentemente per individuare la tendenza del fenomeno.

Le ipotesi sugli effetti del Covid 19 relative agli altri ambiti, nella I parte del documento, si basano o su rilevazioni relative ai primi mesi del 2020 o su dati e tendenze evidenziate negli anni precedenti.

Le elaborazioni sulle attività produttive potenzialmente aperte si basano sull’elenco delle attività economiche indicate dal DPCM 22/03/2020 e successiva integrazione DM MISE 25/03/2020, senza considerare che le attività produttive sospese possono comunque proseguire se organizzate in modalità a distanza o lavoro agile; inoltre non sono state considerate le attività autorizzate dalla Prefettura all’apertura in deroga ai decreti suddetti. Sono stati utilizzati i dati di fonte Istat sulle unità locali, ossia i luoghi operativi o amministrativi subordinati alla sede legale (ad esempio: un laboratorio, officina, stabilimento, filiale, agenzia, ecc.) in quanto ritenuti più rappresentativi della realtà territoriale rispetto le sedi d’impresa. Alcune
informazioni sono datate, ma essendo la struttura imprenditoriale veneta complessivamente stabile, i risultati strutturali sono da considerarsi attuali.

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