Verrà svelato sabato 20 dicembre il vincitore del quarto concorso letterario “Raccontare l’emigrazione veneta”, un’iniziativa organizzata dall’Associazione Bellunesi nel Mondo e dedicata a racconti inediti e originali, reali o di fantasia, in lingua italiana, aventi come tema l’emigrazione dal Veneto, storica e/o attuale.
Tra i partecipanti, provenienti dall’Italia e dall’estero, la giuria del concorso ha selezionato i dieci finalisti, che il 20 dicembre conosceranno la graduatoria finale dei loro lavori, dal decimo al primo classificato.
Ai primi tre saranno assegnati premi in denaro: 200 euro al terzo, 300 al secondo e 500 al primo classificato. La cerimonia sarà inoltre l’occasione per presentare il libro (Bellunesi nel mondo edizioni) con la raccolta dei racconti finalisti. Due copie del volume saranno consegnate a ciascuno degli autori giunti in finale.
L’appuntamento è fissato per le ore 10.00, presso la sede dell’Associazione Bellunesi nel Mondo (via Cavour, 3, Belluno).
Finalisti (in ordine alfabetico):
Bassani Natascia, La Valle Agordina – La mia trisavola: balia del primogenito di Zita, ultima imperatrice d’Austria e regina di Boemia
Bortoluzzi Gabriella, Belluno – Al goto
Casagrande Lisa, Santa Giustina – Radici invisibili
Chenetti Loreta, Belluno – Biglietto di sola andata
Dall’Ò Giuliano, Milano – La promessa
De Pellegrin Christian, Belluno – La valigia del Tete
Larese Giovanni, Belluno – Emigrato d’amore
Parasecoli Paolo, Perugia – L’amicizia non ha confini
Un appuntamento con la memoria e le radici della comunità zoldana: sabato 8 novembre 2025, alle ore 17.00, nella sala “Almerindo Rizzardini” di Fusine (piazza Giovanni Angelini – Val di Zoldo), sarà presentato il libro “Storie di Zoldo. 100 e più racconti del passato” di Michelangelo Corazza.
L’iniziativa, promossa con il patrocinio del Comune di Val di Zoldo e in collaborazione con l’Associazione Bellunesi nel Mondo e la Famiglia di emigranti ed ex emigranti zoldani, offrirà l’occasione per riscoprire le vicende, i personaggi e le tradizioni che hanno segnato la storia della valle.
Ad introdurre l’autore sarà l’architetto Massimiliano Bobbo, che guiderà il pubblico alla scoperta di un’opera ricca di memoria e di affetto per la propria terra. Il volume raccoglie oltre un centinaio di racconti che intrecciano la vita quotidiana, l’emigrazione, la cultura e la solidarietà che da sempre caratterizzano la comunità zoldana.
L’incontro si preannuncia come un momento di condivisione tra generazioni, in cui le parole diventeranno il ponte tra il passato e il presente di una valle che continua a raccontarsi con orgoglio.
La Famiglia Ex Emigranti “Monte Pizzocco”, in collaborazione con l’Associazione Bellunesi nel Mondo e con il Comune di Sospirolo, organizza la tradizionale “Giornata per ricordare”, in programma domenica 19 ottobre 2025.
L’appuntamento rappresenta un importante momento di memoria e riflessione dedicato a tutti i caduti sul lavoro, in emigrazione e agli ex emigranti non più presenti.
Prevista una Santa Messa che sarà celebrata alle 10.45 nella chiesa Parrocchiale di Sospirolo. Al termine della funzione religiosa, i partecipanti si riuniranno davanti al Monumento dei Caduti sul lavoro e in emigrazione per la deposizione di un omaggio floreale e per il saluto delle autorità presenti.
Le Famiglie Ex Emigranti del Bellunese prenderanno parte alla cerimonia con il proprio gagliardetto, in segno di appartenenza e continuità con le radici e la storia del territorio.
«Ricordare i nostri emigranti significa rendere onore a chi, con sacrificio e coraggio, ha costruito all’estero il futuro delle proprie famiglie e ha contribuito allo sviluppo del nostro Paese. È un dovere morale e civile mantenere viva la memoria di queste persone, che sono parte integrante della nostra identità collettiva», il pensiero di Oscar De Bona, presidente Abm.
«Questa giornata non è solo un momento di commemorazione, ma anche di riconoscenza. Vogliamo trasmettere ai più giovani il valore del lavoro, del sacrificio e dell’attaccamento alle proprie origini, che hanno sempre contraddistinto la nostra comunità», commenta Marco Perot, presidente della Famiglia Ex Emigranti “Monte Pizzocco”.
L’iniziativa, che unisce memoria, riconoscenza e senso comunitario, intende mantenere vivo il legame con chi ha lasciato la propria terra in cerca di un futuro migliore, contribuendo con impegno e dedizione alla crescita delle nostre comunità.
A Cencenighe la tradizionale Giornata dei Soci della Famiglia Ex Emigranti dell’Agordino. Appuntamento domenica 19 ottobre.
L’incontro rappresenta un importante momento di condivisione, memoria e comunità per tutti coloro che hanno vissuto l’esperienza dell’emigrazione, nonché per i loro familiari e amici.
Il programma della giornata si articolerà come segue:
ore 10.30 – Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Cencenighe Agordino, accompagnata dalla Schola Cantorum di La Valle;
ore 11.15 – Omaggio al monumento agli emigranti dell’Agordino in piazza Giovan Battista Pellegrini, 1 (Nof Filò);
ore 11.45 – Presso la sala consiliare del Comune di Cencenighe, incontro con il giornalista Egidio Pasuch, che presenterà il suo nuovo libro “Silicosi. L’olocausto dimenticato della montagna veneta”. Seguirà un rinfresco conviviale.
Ore 13.00 – Pranzo con musica dal vivo della cantante Daniela Trentin, presso il ristorante Monte Civetta di Listolade.
Per partecipare al pranzo è richiesta la prenotazione al numero: 339 2114469.
L’evento si propone di mantenere vivi i legami con le radici, valorizzando le storie personali e collettive di chi ha vissuto l’esperienza migratoria, rafforzando l’identità culturale della comunità agordina nel mondo.
Sabato 18 ottobre, a Libano di Sedico (Palazzo ex De Bertoldi), verrà presentato il libro “Silicosi. L’olocausto dimenticato della montagna veneta” (Bellunesi nel mondo edizioni, 2025), scritto da Egidio Pasuch, che sarà presente all’incontro per dialogare con il pubblico e raccontare la genesi della sua opera. L’appuntamento si terrà alle ore 17.00.
L’evento è promosso in collaborazione con il Comune di Sedico, il Circolo Ricreativo e Culturale “San Giorgio” e la Piccola Biblioteca Libera di Libano, con il sostegno dell’Associazione Bellunesi nel Mondo.
Il volume di Pasuch affronta con rigore e sensibilità una delle pagine più drammatiche e meno conosciute della storia del Bellunese e della montagna veneta: quella della silicosi, la malattia che, tra gli anni Sessanta e Settanta, ha tolto la vita a migliaia di lavoratori.
Un dramma di proporzioni immense — “un Vajont ogni dieci anni”, come veniva detto allora — che trasformò intere comunità in “villaggi di vedove”.
La silicosi, definita “la più micidiale malattia professionale dell’era moderna”, rappresentò per tanti minatori, cavatori e galleristi una sentenza ineluttabile, il triste epilogo di anni di duro lavoro e sacrificio, vissuti nella speranza di garantire un futuro migliore alle proprie famiglie.
Con questa nuova pubblicazione, Egidio Pasuch riaccende la luce su una strage silenziosa e spesso dimenticata, figlia dell’emigrazione e del lavoro nelle miniere e nelle gallerie.
“Silicosi. L’olocausto dimenticato della montagna veneta” si presenta come un atto di memoria collettiva, un faro acceso sul buio dell’oblio — e sul buio della miniera — per restituire dignità e voce a chi non l’ha avuta.
L’ingresso è libero e aperto a tutta la cittadinanza.
Clicca QUI per visualizzare la locandina dell’evento.
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