UNAIE e cittadinanza: dialogo costruttivo con il senatore Menia a Mestre

da | 20 Gen 2025 | 0 commenti

Tempo di lettura: 4 minuti

L’UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati) ha organizzato giovedì 16 gennaio un incontro a Mestre per affrontare il tema cruciale della cittadinanza italiana per i discendenti di emigrati. L’evento, che ha visto la partecipazione del senatore Roberto Menia, del presidente dell’UNAIE Oscar De Bona e di numerosi rappresentanti delle associazioni italiane in emigrazione aderenti alla stessa UNAIE, ha messo al centro la necessità di una regolamentazione equa e inclusiva.

Tra i partecipanti, erano presenti Dario Locchi e Giorgio Perini della Giuliani nel Mondo, Bruno Brunetto, Sebastiano D’Angelo della Ragusani nel Mondo, Dario Olivier di Uniteis, Stefano Veronese della Vicentini nel Mondo, Vittorino Rodaro e Francesco Bocchetti della Trentini nel Mondo, e Franco Conte della Trevisani nel Mondo, insieme a molti altri rappresentanti delle comunità italiane all’estero.

Il presidente De Bona ha aperto i lavori sottolineando il ruolo fondamentale dell’UNAIE, che rappresenta venti associazioni storiche e oltre 40.000 soci. «Il nostro obiettivo è mantenere vivi i legami con l’Italia e garantire che la cittadinanza sia riconosciuta come un diritto culturale e identitario», ha affermato.

Tra gli interventi, Luigi Papais, vicepresidente dell’UNAIE, ha espresso una posizione netta su due punti controversi. «Siamo contrari all’aumento della tariffa a 600 euro per la richiesta di cittadinanza italiana. Questa misura penalizzerebbe duramente le comunità più fragili, come quelle degli italiani residenti in Argentina, già in difficoltà economica, creando di fatto cittadini di serie A e di serie B», ha dichiarato. Papais ha inoltre ribadito l’opposizione unanime dell’UNAIE all’introduzione di limiti generazionali per chi richiede la cittadinanza tramite iure sanguinis. «Porre un limite significherebbe negare a milioni di persone il diritto di riconoscersi nelle proprie radici», ha aggiunto.

Lo stesso De Bona ha rimarcato: «È quello che ci chiedono i nostri circoli all’estero e, in particolare, in Sud America».

Il senatore Roberto Menia ha accolto con attenzione le osservazioni e ha sottolineato la rilevanza del tema, dichiarando: «Ogni anno riceviamo circa 200.000 richieste di cittadinanza italiana, un numero enorme che supera di gran lunga le richieste affrontate da altri Paesi europei. Questo dimostra quanto sia forte il legame degli italiani all’estero con il nostro Paese, ma rende altrettanto urgente una normativa chiara, equa e sostenibile».

Durante l’incontro, Ilaria Del Bianco, presidente dei Lucchesi nel Mondo, ha proposto di istituire borse di studio per i giovani discendenti, mentre Nicola Stivala, di Gente Camuna, ha evidenziato che la cittadinanza rappresenta un legame emotivo e culturale, oltre che giuridico. Bruno Moretto, già presidente dei Veneziani nel Mondo, ha invece denunciato i rischi di abusi legati all’attuale mancanza di regole precise.

Menia ha ribadito il proprio impegno a lavorare su una normativa che tuteli la cittadinanza come diritto, ma che la colleghi anche a un dovere di conoscenza dei valori italiani. Tra le sue proposte figura l’introduzione di un esame di lingua italiana e misure per contrastare eventuali abusi. «La cittadinanza non è solo un documento: è un riconoscimento dell’identità e un impegno verso i valori culturali e storici dell’Italia», ha dichiarato.

Oscar De Bona ha chiuso l’incontro ringraziando il senatore per la disponibilità e annunciando un nuovo appuntamento con l’onorevole Porta: «Lavoreremo affinché la nuova normativa tenga conto delle esigenze delle comunità italiane all’estero e valorizzi il loro contributo alla promozione dell’italianità nel mondo».

Con oltre 200.000 richieste annuali, l’incontro ha ribadito la centralità della cittadinanza come ponte tra l’Italia e i suoi discendenti nel mondo, confermando il ruolo cruciale dell’UNAIE come interlocutore per una legislazione inclusiva e rispettosa delle radici culturali.

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