Il denaro è cipria. Avventure e amori del conte Ottavio Sardi, cittadino del Settecento, prete mancato a Lucca, banchiere a Amsterdam, colono in America
di Giulio Giustiniani
Editore: Pacini Fazzi
1790. Mentre per l’antica Repubblica aristocratica di Lucca si apre l’ultimo decennio di indipendenza prima della bufera napoleonica, nella Guiana olandese muore Ottavio Sardi, patrizio lucchese e conte del regno di Polonia. Prete mancato a Lucca, banchiere a Amsterdam, colono in America. Questo libro è il racconto delle tre vite di un cosmopolita del Settecento, cittadino sfortunato di un secolo che si credeva fortunatissimo, un diario scritto sui tavoli dei cambivalute e nei palazzi patrizi, nei salotti, nelle piantagioni di cotone, tra mille incontri con un’indimenticabile folla di personaggi, cicisbei, virtuosi del canto, monache, seduttrici, schiavi e predicatori. Di lui rimangono 666 lettere redatte in pessima calligrafia e scritte quasi sempre in un francese arcaico e ridondante: 147 inviate da Modena, 519 da Amsterdam, 45 da Demerara. Donate dagli eredi all’Archivio di Stato di Lucca, insieme a tutti i documenti della famiglia, lì stanno nelle loro brave filze rivestite di cartoncino rosso rifilato in tela beige. Sono scritte per lo più con inchiostro di seppia, e in un corsivo sottile che si modifica negli anni facendosi sempre più stretto e contorto.
Il libro è disponibile per la consultazione, il prestito e l’interprestito.
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