Nei primissimi anni del secondo dopoguerra, circa il dieci per cento della popolazione di Alano di Piave si spostò in Belgio, al seguito delle svariate decine di minatori che emigrarono per lavorare nelle miniere di carbone di quello che veniva chiamato il Paese nero.
Si trattò di un’emigrazione drammatica (basti pensare alla sorte subita da Mario Tessaro, morto con altre decine di compagni di lavoro in una tragedia accaduta nelle miniere di Seraing, nel 1953). Un’emigrazione che verrà rievocata e celebrata giovedì 12 dicembre alle 18:00 ad Alano, nella sala consiliare, durante una serata organizzata dalle associazioni locali, dal Comune e dall’Associazione Bellunesi nel Mondo.
Sarà l’occasione per ripercorrere, anche attraverso i diari di un minatore alanese, Espedito Prosdocimo, le tappe di quella emigrazione spesso drammatica.
Ma sarà anche un momento che consentirà di riflettere sulle conseguenze di quell’emigrazione che produsse migliaia di casi di silicosi.
Proprio ad Alano, alla fine degli anni Settanta, si tenne un grande convegno dedicato alle problematiche connesse a questa piaga che devastò per decenni la provincia di Belluno, e il basso Feltrino in maniera particolarmente significativa.
La serata ruoterà attorno alla presentazione del libro “I neri fantasmi di Marcinelle, storia (e storie) dell’emigrazione bellunese in Belgio”, scritto da Egidio Pasuch e pubblicato dall’Abm.
Interverrà l’autore, per decenni insegnante nelle scuole superiori del Bellunese e dell’Agordino e giornalista pubblicista.

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