Anna Maria “Nina” Cassol nasce a Roncoi di San Gregorio nelle Alpi nel 1918. Già in tenera età si trasferisce con il fratello a Milano, dove frequenta un collegio nelle vicinanze di San Vittore. Impara il mestiere di sarta, ma si trova anche nel mezzo della Seconda guerra mondiale. Ricorda che una notte difese il proprio collegio armata di pistola.
Dopo gli studi viene assunta come bambinaia da una famiglia benestante che aveva una villa al lago di Como.
All’età di trent’anni parte da sola per l’Argentina: direzione Buenos Aires. Ad accoglierla lo zio Rinaldo Zuccolotto, già da diversi anni emigrante in terra argentina e conosciuto per la sua arte del ferro battuto.
Nina inizia subito a lavorare presso una bottega di sartoria d’élite. L’amore arriva presto. Vito Mezzomo, amico di Rinaldo un giorno invita la bella Maria a mangiare un gelato lungo le vie di Buenos Aires. A un certo punto la prende per mano e le dice: “Voglio passare la vita con te”. Vito, rendendosi conto che Maria era intenzionata a ritornare in Italia, anticipa le mosse chiedendole di sposarlo.
Nel 1952 si sposano nella chiesetta di Loreto e il rito è celebrato da un frate, amico di Vito. Il primo periodo da sposi lo passano nella casa di zio Rinaldo, fino a quando Vito non entra in una “Società di gelati”. Inizia il primo investimento: nel 1958 comprano una gelateria in Avenida San Martino e le danno il nome di “Los Alpes”.
Vito era un carpentiere, ma ben presto, attraverso corsi e manuali, diventò un mastro gelatiere.
Dall’unione di Vito e Nina nacquero due splendide bambine: Lia e Maria. La gelateria era a conduzione familiare e fin da piccole le figlie erano presenti al bancone e alla cassa.
Si producevano giornalmente 30 gusti di gelato e la gelateria era aperta tutti i giorni dalle 11 del mattino 3 della notte: un’altra prova dello spirito lavorativo dei bellunesi.
Come molti bellunesi il sogno di Vito era di ritornare in provincia di Belluno. Aveva già un progetto in mente: aprire a Santa Giustina una gelateria e un distributore di benzina. I terreni erano già stati acquistati con i risparmi di una vita di sacrifici e rinunce. Purtroppo il sogno della famiglia Mezzomo fu infranto a causa di un cambiamento della lottizzazione dei terreni… questa però è un’altra storia. Siamo nel 1968.
Nel 1971 Vito purtroppo muore improvvisamente a causa di un infarto. Nina si trova da sola a gestire la gelateria con due figlie ancora molto giovani. Vuole lasciare la gestione, ma la solidarietà dei bellunesi si fa sentire forte. Le viene in aiuto Carlo Soravia, che oltre a farle cambiare idea manda presso la sua gelateria un dipendente perché possa aiutarla nella conduzione.
La gelateria “Los Alpes” continua a produrre gelato bellunese fino al 1978. Nina in seguito è costretta a cedere l’attività a causa di una forte forma di artrite alle mani: a quei tempi la produzione del gelato richiedeva maggiore “olio di gomito”.
Nel 2001 Nina ritorna a Santa Giustina assieme alla famiglia. Dopo trent’anni sua nipote Sofia è entrata nel mondo del gelato, lavorando presso una gelateria bellunese.
Gli occhi di Nina si illuminano quando parla della sua vita come emigrante in Argentina ed è un piacere ascoltarla oltre che un onore, perché assieme al marito ha portato alto il nome di Belluno e la sua dolcezza, attraverso infinite palline colorate di gelato.
Nina adesso è nonna e bisnonna. Non le mancano di certo la compagnia e l’amore che tanto ha dato e che tanto sta ricevendo.
Marco Crepaz









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