Un secolo di storia bellunese

da | 13 Ott 2015

Tempo di lettura: 4 minuti

maryQuesta è una storia che poteva durare un secolo, ma per cause di forza maggiore si è fermata a 92 anni e mezzo. Correva da poco il primo ventennio del 1900 quando una coppia di Bellunesi, entrambi di Fonzaso, con un cognome italianissimo per antonomasia, Bianchi , Antonio lui e Rina lei, da poco emigrati in Canada e residenti a Glace Bay nell’isola di Cape Breton in Nuova Scozia, decisero di mettere su famiglia. Fu così che già il 27 febbraio del 1923 nasceva la loro primogenita che chiamarono Mary che fu la prima di un fratello e di ben altre quattro sorelle perché questa era la realtà della maggioranza delle famiglie italiane di inizio secolo scorso. Nel 1936 tutta la famiglia Bianchi rientra in Italia, rientro che avviene naturalmente nel paese di origine, Fonzaso e pochi anni dopo vivono il tragico evento dello scoppio della seconda guerra mondiale. Mary è un’adolescente ma con una marcia in più, oltre che caratterialmente anche per il fatto di essere in possesso di un invidiabile bilinguismo che in quegli anni era davvero insolito e raro che gli permette di comunicare usando due idiomi completamente diversi. Ed è proprio grazie alla lingua inglese ed anche certamente al suo fascino, che conosce  Albert “Lofty” Shipp, un soldato inglese di stanza in Italia a causa del conflitto mondiale. E’ il classico colpo di fulmine, si innamorano perdutamente ed alla fine della guerra si sposano e vanno ad abitare in Inghilterra, ad Haverhill nel Suffolk. Al momento dell’ingresso nel Regno Unito Mary rischia di essere scambiata per la Mata Hari del dopoguerra. E’ in possesso di ben tre passaporti che innocentemente esibisce alla dogana, quello canadese essendo nata in Canada, quello italiano essendo figlia di italiani, quello inglese, essendo coniugata appunto con un britannico. Si susseguono telefonate alle varie ambasciate finchè tutto viene a fatica chiarito e da quel momento Mary opta per l’uso esclusivo del passaporto canadese per evitare guai peggiori! Nel 1954, dopo pochi anni trascorsi in Inghilterra, Mary e suo marito decidono che il Canada, che lei conosce benissimo, è un grande paese e sicuramente c’è il posto giusto anche per loro. Scelgono l’est dove parlano inglese, una zona vicina al confine con gli Stati Uniti dove Mary aveva altri parenti, ma non una zona qualunque: si stabiliscono a Niagara Falls, forse uno dei luoghi più suggestivi del mondo e da dove non si muoveranno  più per il resto della loro vita. Mary Bianchi Shipp è a Niagara un punto di riferimento per tutti gli emigranti italiani del dopoguerra in quella zona, la sua innata competenza per iter burocratici, fiscali e contabili la portano ad occupare impieghi di prestigio senza mai trascurare di impiegare parte del suo tempo a problematiche relative all’immigrazione, sempre attenta e disponibile a trarre d’impaccio chi ne avesse bisogno, tanto da essere la storica fondatrice della famiglia bellunese di Niagara Falls. La sua vita sempre impegnata le ha permesso di occuparsi di una folta schiera di nipoti figli delle sorelle che la hanno sempre considerata non tanto la zia Mary quanto una seconda mamma e l’hanno circondata di un affetto che lei ha sempre ricambiato in toto. Ha  perennemente ospitato nella sua casa parenti lontani, amici pressoché sconosciuti trattando tutti con un garbo, una gentilezza ed una disponibilità fuori dal comune. Circa 10 anni fa l’improvvisa scomparsa di Lofty l’aveva duramente provata, ma anche in quell’occasione seppe reagire serrando i denti e facendo appello alla sua grande forza superò il momento triste, occupandosi come sempre di tutto e di tutti. A 92 anni suonati amava sedersi di fronte al computer, navigare su internet, spedire e-mail ad amici e parenti, collegarsi con loro anche attraverso videochiamate e soprattutto non aveva mai perso il vezzo di dialogare talvolta in dialetto bellunese, talvolta in italiano sempre con una proprietà di linguaggio assolutamente perfetta. Ha assistito con amore la mamma Rina che ha tenuto in casa con lei per lunghi anni sino alla morte, con lo stesso amore ha seguito la sorella Adelina gravemente ammalata deceduta qualche anno fa. Mary Bianchi si è spenta il giorno 8 ottobre 2015, la piangono il fratello Quinto residente in California, le sorelle Elda e Maria Josè che vivono a Toronto, un gruppo davvero nutrito di nipoti e pronipoti sparsi tra gli Stati Uniti e l’Ontario Canadese e tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere ed apprezzare una donna davvero eccezionale. Nello stesso giorno le campane di Fonzaso hanno suonato per lei, per rendere doveroso omaggio ad una figlia lontana che ha tenuto alto il senso di appartenenza al ceppo bellunese onorandone i principi e le tradizioni: nell’alto del cielo, lanciando lo sguardo oltre il campanile verso il monte Avena durante i rintocchi qualcuno giura di aver visto un sorriso tra le nuvole: di certo Mary era lì ed ascoltava felice.

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