Al fine di prevenire la diffusione del COVID-19 (nuovo coronavirus), le autorità del Sud Africa hanno disposto, a partire dalla mezzanotte di giovedì 26 marzo e fino al 16 aprile, la sospensione di ogni attività economica e movimento di persone non assolutamente indispensabile (“lockdown”). Le persone sono pertanto invitate a non lasciare le proprie abitazioni tranne che per esigenze indifferibili quali ricevere assistenza sanitaria, acquisti alimentari o medicinali, o servizi bancari essenziali. Saranno esentati dal divieto quanti prestano servizio in settori economici essenziali quali sanità, sicurezza, produzione e distribuzione di alimenti e beni di prima necessità, servizi bancari e servizi di base quali acqua, energia e telecomunicazioni. Negozi alimentari e supermercati, farmacie, laboratori medici, banche, trasporti essenziali, distributori di carburante continueranno quindi a svolgere le proprie attività. Tali misure si aggiungo a quelle varate a partire dallo scorso 18 marzo: il divieto di ingresso per i viaggiatori provenienti da “Paesi ad alto rischio” (Italia, Francia, Germania, Spagna, Svizzera, UK, Stati Uniti, Iran, Cina, Corea del Sud); controlli potenziati per i passeggeri da Portogallo, Hong Kong, Singapore (“Paesi a medio rischio”); rafforzamento dei controlli negli aeroporti sudafricani sugli aeroporti di origine dei passeggeri, per evitare che qualcuno tenti di aggirare le restrizioni; annullamento di tutti i visti già rilasciati per i cittadini provenienti da “Paesi ad alto rischio” (la misura non riguarda chi è già entrato in Sud Africa ma solo chi non ha ancora utilizzato il visto) e la sospensione della concessione di nuovi visti per questi ultimi o chiunque vi abbia soggiornato o vi sia passato negli ultimi 20 giorni (per i “Paesi ad alto rischio” originariamente esenti dall’obbligo di visto per turismo, tra cui l’Italia, è stato introdotto tale obbligo, ferma restando l’attuale completa sospensione; in caso di emergenze è possibile comunque presentare domanda). Inoltre, i viaggiatori provenienti da “Paesi ad alto rischio” entrati in Sud Africa dopo il 9 marzo saranno posti in isolamento per due settimane presso i loro alloggi. Le restrizioni introdotte non si applicano a titolari di passaporto diplomatico e lasciapassare di organismi internazionali, che saranno comunque sottoposti a controlli medici e, ove necessario, posti in quarantena. Dei 53 posti di frontiera terrestri, 35 sono stati chiusi, e saranno chiusi anche 2 porti marittimi su 8. Le scuole resteranno chiuse dal 18 marzo fino al 15 aprile. Tutte le persone che sospettano di essere state contagiate devono auto-isolarsi. Sono proibiti assembramenti di oltre 100 persone.
Fonte: www.viaggiaresicuri.it (24.03.2020)







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