Brexit. “La corsa dei cittadini europei a ottenere la residenza permanente nel Regno Unito”

da | 23 Gen 2019 | 0 commenti

Tempo di lettura: 2 minuti

BrexitÈ scattata il 20 gennaio «la corsa dei cittadini europei a ottenere la residenza permanente nel Regno Unito: chi è in possesso di un passaporto potrà presentare la richiesta online e usare una app per dimostrare la propria identità. Chi non è invece in grado di seguire questa strada dovrà attendere il 30 marzo, quando il sistema di registrazione sarà pienamente operativo e si potrà anche usare la posta cartacea». Lo scrive il corrispondente a Londra del Corriere della Sera Luigi Ippolito.
«Ottenere il diritto a restare in Gran Bretagna è cruciale per i 3 milioni e mezzo di europei residenti qui: con la Brexit, che entrerà in vigore (salvo sorprese) alla mezzanotte del 29 marzo, finirà la libera circolazione. Dunque sarà possibile soggiornare nel Regno Unito solo per turismo, altrimenti occorrerà un permesso di lavoro.Ma per tutti coloro che sono già qui e per quanti arriveranno entro la fine dell’anno prossimo esiste adesso una via legale per mettersi in regola: e la condizione per ottenere il “settled status”, lo status di “stabilito”, è di aver soggiornato con continuità per cinque anni in Gran Bretagna. Chi fosse qui da meno tempo, potrà chiedere lo status di “pre-stabilito” e poi ottenere quello definitivo una volta maturati i fatidici cinque anni. Ci sarà tempo sino alla fine di giugno 2021 per presentare le domande. L’ombra peggiore che incombe sugli europei – prosegue l’articolo, pubblicato online dal Corriere – è il rischio di un no deal, ossia di una Brexit senza accordi. “Immagino che nello scenario peggiore sarà adottata una norma che faccia da ponte e riproduca il contenuto della bozza di accordo per il recesso già a lungo negoziata con l’Ue, applicando una sanatoria”, spiega Alberto Saravalle, partner dello studio legale BonelliErede. “È vero che tutto può succedere – aggiunge il professore – ma non sarei catastrofista. Anche perché, per il principio di reciprocità, lo stesso status finirà per applicarsi ai cittadini britannici all’estero”».

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