- Municipio: 19, piazza T. Vecellio
- C.A.P.: 32030
- Prefisso: 0439
- Tel: +39 (0)439 440 13
- Fax: +39 (0)439 442 97
- Abitanti: 2590
- Superficie: 62.41 km²
- Altitudine massima: 1703 m slm
- Altitudine minima: 284 m slm
- Web: http://www.feltrino.bl.it/seren
- E-mail: seren@feltrino.bl.it
- Associato alla: Unione Montana Feltrina
- Area: U.M. Feltrina
L’ambito geografico
Seren del Grappa si trova a 386 m all’imbocco della valle che penetra fin sotto il Massiccio del Grappa, al di là del torrente Stizzon e in adiacenza alla piana di Fonzaso. Il territorio comunale è vasto e si spinge soprattutto nella parte montana rappresentata da una serie di alture che concorrono a determinare una corona molto interessante che va dai contrafforti del Tomatico, al Peurna, al Roncon e fino all’ampio territorio che sta a settentrione di Cima Grappa.
Lo Stizzon è il corso d’acqua principale, attraversa gran parte dell’ambito comunale per unirsi a Feltre con il Colmeda dando così luogo al torrente Sonna tributario del Piave. Assieme al capoluogo comunale, Seren, fanno riscontro diversi altri nuclei abitati frazionali. Tra questi certamente il più popolato è quello della frazione di Rasai.
Poco a sud di Rasai, tuttavia in posizione più elevata sotto il Tomatico, sorge Porcen. Caupo invece si trova sulla sinistra orografica dello Stizzon con la borgata di S. Lucia posta quasi in fregio all’abitato fonzasino di Arten.
Valle di Seren costituisce una realtà molto particolare già ricca di nuclei abitati piccoli e piccolissimi abbarbicati sulla montagna oggi tuttavia in gran parte disabitati. La località principale della Valle è Pian della Cesa.
Le bellezze naturali del Massiccio del Grappa
Il Monte Grappa non è stato solo il terreno di epiche battaglie. È anche un vasto comprensorio montano premiato dall’esistenza di notevoli bellezze paesaggistiche e naturali. Il complesso di peculiarità presenti ha determinato l’assunzione di un regime urbanistico particolare deliberato dalla Regione del Veneto e denominato Piano di Area per il Massiccio del Grappa che riguarda anche i contermini territori trevigiani e vicentini.
Pascoli e boschi, malghe attrezzate, i caratteristici sfoiaroj, specie floristiche e vegetazionali interessanti, l’ambiente geologico con evidenti connotazioni carsiche, abbondanza di bellissimi scorci a nord verso le Dolomiti e a sud – se il cielo è terso – fino alla laguna veneta. Queste sono alcune delle carte del Grappa al quale fa riscontro la possibilità di escursioni e passeggiate anche alla riscoperta delle vecchie fortificazioni belliche.
Una rete di esercizi turistici e agrituristici garantisce l’ospitalità e la ristorazione per turisti e visitatori.
Le chiese
La chiesa arcipretale di Seren fu costruita nella seconda metà del ‘700 su disegno di un progettista locale, l’arch. Francesco Menegaz. L’erezione della parrocchia risale al 1785 quando Seren fu staccato da Rasai. È arcipretale dal 1823. L’attuale chiesa intestata a S. Maria Immacolata sostituì quella più antica preesistente. Conserva opere di Andrea Brustolon e Jacopo da Bassano. La costruzione dell’imponente campanile già avviata all’inizio del secolo fu ultimata nel 1924 con progetto dell’ing. Luigi Rasi.
A Seren, anzi in località S. Siro, vi è l’omonima chiesetta. Molto antica, ha origini duecentesche e qui prese avvio nel 1265 una congiura dei ghibellini di Feltre contro la fazione guelfa e il vescovo Adalgerio Villalta. Con atto pubblico redatto da Giovanni Lamonese infatti strinsero un’alleanza Paolo da Grigno, Paolo e Muzio da Cesana, Bertinoro da Pezzolo, Giovanni da Lusa, Vittore dalla Salgarda, Carlo della Porta e altri. Quella congiura peraltro fallì e alcuni dei protagonisti furono trucidati.
La chiesa di S. Martino a Rasai è molto antica ed è la chiesa matrice della zona. La costruzione attuale è del 1839, realizzata su disegno dell’arch. Giuseppe Segusini, ma in precedenza ve n’era un’altra di cui è rimasta l’abside. Si dice che l’origine della chiesa sia nel XIV secolo e poco più tardi, in quello successivo, sia stata eretta in parrocchia. Demolita nel 1621 venne subito riedificata più ampia. Divenne chiesa pievanale e poi arcipretale. Conserva tra le altre, opere del Terilli, del Torretti e del Santi.
La chiesa di S. Maria Maddalena a Porcen è parrocchiale dal 1946. La conformazione attuale è del secolo scorso quando fu rifatta su disegno di don A. D’Alberto. La chiesa preesistente era del XIV secolo. Custodisce opere di Da J. Valenza e di G. Da Francia.
A Pian della Cesa in Valle di Seren la chiesa è dedicata a S. Luigi Gonzaga. È del secolo scorso ed è divenuta sede parrocchiale nel 1905. Conserva opere del Besarèl e del Brustolon. Nella conca delle Bocchette di recente costruzione è la chiesetta alpina dedicata alla Madonna della Neve.
La frazione di Caupo ha una chiesa intestata ai Santi Vito e Modesto. Eretta in parrocchia solo nel 1927 ha origini tra le più antiche delle chiese feltrine. L’attuale edificio è del secolo scorso progettata dall’architetto locale G.A. Menegaz che disegnò l’ampliamento e il rifacimento del precedente.
Doveva essere del XV secolo e pare sia stato costruito su un’altura sopra il paese in quanto quello più antico trovandosi a fondovalle, fu distrutto dall’impeto delle acque straripanti dello Stizzon.
Una pala del Luzzo già nella chiesa di Caupo è nel Museo Civico di Feltre. A S. Lucia l’omonima chiesa ha origini molto lontane e fu ricostruita il secolo scorso.
La guerra del Monte Grappa
Dopo la disfatta di Caporetto avvenuta il 24 ottobre 1917, la linea difensiva italiana si stabilizzò tra il Piave e il Grappa.
I combattimenti iniziarono verso la metà di novembre: il Tomatico, il Roncon, il Prassolan, il Monfenera e il Tomba furono le prime montagne ad essere teatro dell’avanzata austro-ungarica che tuttavia venne fermata con buoni risultati nonostante la conquista nemica di alcune posizioni. Gli attacchi proseguirono per quasi tutto il mese, tra l’altro sul Pertica, già teatro di una spaventosa battaglia, sui Solaroli, sul Tomba, sul Berretta e poi ricominciarono l’11 dicembre per durare fino all’anti-vigilia di Natale dopo una significativa controffensiva italiana.
Per alcuni mesi, venne tenuta una guerra di posizione fino al giugno del 1918 quando una grande offensiva delle truppe imperiali mise a dura prova l’apparato difensivo italiano.
L’avanzata italiana iniziò in corrispondenza dell’anniversario di Caporetto. L’attacco da parte dell’Armata del Grappa agevolò il compito delle altre armate italiane impegnate sulla linea del Piave. Fu l’inizio dell’epilogo che nel giro di pochissimi giorni portò alla ritirata degli Austro-ungarici, con loro immani perdite, e all’armistizio.
Grandissimo fu il tributo che il Comune di Seren del Grappa versò in questa guerra: non solo per i militari e i civili caduti ma anche per le distruzioni che colpirono tutto il territorio comunale e specialmente la Valle.