SEDICO

stemma del comune di Sedico

  • Municipio: 21, piazza Vittoria
  • C.A.P.: 32036
  • Prefisso: 0437
  • Tel: +39 (0)437 855 650
  • Fax: +39 (0)437 855 600
  • Abitanti: 9186
  • Superficie: 91.44 km²
  • Altitudine massima: 2563 m slm
  • Altitudine minima: 275 m slm
  • E-mail: protocollo@comune.sedico.bl.it
  • Associato alla: Unione Montana Val Belluna
  • Area: U.M. Val Belluna

L’ambito geografico

Sedico dispone di un vasto territorio che si adagia sulla destra orografica del Piave il quale limita il suo confine meridionale. L’altro corso d’acqua importante, il Cordevole, segna invece, ma per un tratto soltanto, il confine verso occidente dove si affacciano i Comuni di Santa Giustina e Sospirolo.
Da sotto la Pala Alta scende il torrente Gresal verso Libano che poi dovrà gettarsi sul Piave a sud di Longano. Ma il territorio di Sedico si spinge a nord tanto da comprendere parte notevole della valle che si addentra verso l’Agordino e porzioni significative dei monti appartenenti all’ambito del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e diverse valli minori quali la Val di Piero, la Val Vescovà, la Val Chiusa, la Val Fogare, la Val del Mus, la Val Pegolera.
La conformazione del territorio è in prevalenza collinosa per la presenza di numerosi declivi che interessano quasi tutti i distretti, tanto a monte quanto a valle.
In corrispondenza dei centri abitati maggiori, lungo la S.S. 50 e lungo la statale Agordina si aprono, tuttavia, vaste pianure che hanno consentito la realizzazione di un cospicuo sistema insediativo, mentre – altre non toccate dall’espansione edilizia – si prestano alla tenuta di colture agricole.
Particolarmente ameni sono i colli nella zona di Landrìs, quella a ridosso del Piave nella zona di Villiago, Triva, Pasa e soprattutto quelli posti a nord negli ambiti frazionali di Libano, Bolago e Barp.

La storia

Che Sedico possa contare su una storia lontana è fuori di dubbio.
Almeno a giudicare dai rinvenimenti effettuati nella zona di Noal che tenderebbero a dimostrare l’esistenza di insediamenti risalenti all’incirca a tremila anni fa.
Anche di quelli di influenza paleoveneta vi sono reperti che attestano la loro lontana presenza.
In epoca romana il territorio di Sedico, oltre ad essere sicuramente abitato in alcune sue parti, era altrettanto certamente attraversato da significative vie di comunicazione come la strada Feltre-Belluno passante sull’asse Bribano-Triva-S. Fermo.
Il periodo medioevale vide Sedico o meglio i suoi castelli al centro di contese specialmente con i Trevigiani. Nell’aprile del 1196 i Feltrini, e i Bellunesi guidati dal loro vescovo, dicono le cronache del tempo, si portarono al castello di Mirabello e dopo averlo occupato presero di mira quello di Landredo dove uccisero molti soldati trevigiani e altri quaranta ne fecero prigionieri.
La dominazione della Serenissima animò ben quattro secoli di storia fino alla caduta della Repubblica di Venezia del 1797.
Gli avvenimenti degli ultimi due secoli sono condivisi da Sedico con il resto della Val Belluna.

Le chiese

La nuova chiesa arcipretale di Sedico fu costruita dal 1930 al 1938 e consacrata nel 1939. Il tempio, di ampie dimensioni e a tre navate con colonne, conserva tra le altre opere d’arte una Madonna con il Bambino di Francesco Vecellio, fratello del Tiziano e un dipinto recante S. Giovanni Battista, S. Rocco e S. Caterina attribuito incertamente a Pietro Marescalchi. Nell’abside un grande crocifisso ligneo sovrasta l’organo e l’altare maggiore. La facciata esterna è caratterizzata da un grande rosone e il portale è abbellito da statue. La chiesa di Sedico è già citata nella bolla pontificia di Papa Lucio III del 1185: Plebem de Sedico cum capellis suis ed è intestata a S. Maria Annunziata. Nel capoluogo sorge anche la chiesetta di S. Pietro. Altre cappelle dell’ambito parrocchiale sono quelle di Santi Gervasio e Protasio a Villa, S. Maria Maddalena a Landrìs, S. Antonio Abate a Villiago, S. Lorenzo a Pasa. E ancora la cappella in stile montano-moderno della Madonna della Salute al Boscon e quella di S. Rocco a Prapavei.
La parrocchia di Bribano è intestata a S. Giacomo e la sua fondazione è del 1952.
La chiesa tuttavia è molto antica risalendo nel suo impianto originale a prima del ‘400.
Nelle chiesette minori della parrocchia si venerano S. Lucia a Longano e S. Nicolò a Villabrosa con opere del feltrino Vittore Scienza e di Giovanni Agostino da Lodi.
La parrocchia di Roe fu istituita nel 1958: è dedicata a S. Maria Immacolata. La costruzione della chiesa parrocchiale iniziò nel 1969 e l’edificio fu consacrato nel 1973: è un’opera imponente dal color giallo ocra in adiacenza alla quale, esternamente, si apre un ampio sagrato con parco e monumento ai Caduti. A Roe Basse c’è la chiesetta della Madonna delle Grazie, mentre a Poian l’oratorio della locale villa è dedicato ai Santi Simone e Giuda. La parrocchia di Mas-Peron fondata nel 1956 riguarda anche una parte del territorio di Sospirolo. Infatti è intestata a S. Gottardo la cui chiesa si trova sulla destra orografica del Cordevole. La chiesa parrocchiale di S. Maria Addolorata è al Peron.
Altre chiese minori della parrocchia in Comune di Sedico sono quella di S. Caterina al Peron e S. Antonio al Mas. E ancora quella della Madonna del Sonno a Pescul e quella di S. Barbara a La Stanga.
La parrocchia dei Santi Faustino e Giovita a Libano ha una storia ben radicata. Fu fondata nel 1784 ma già intorno al XIV secolo era cappellania. L’attuale chiesa parrocchiale è dell’inizio del secolo, mentre, tra le chiesette minori, si conta l’antica chiesa parrocchiale dedicata ai patroni. Gli altri edifici sacri sono quelli della Madonna Annunziata, di S. Giovanni Battista, di S. Andrea a Barp e di S. Giorgio.
La chiesetta di Carmegn dedicata a S. Antonio di Padova si trova nell’ambito della parrocchia di Bes che ha sede nell’omonima frazione in Comune di Belluno.
Il sistema insediativo e le frazioniIl capoluogo sorge a 316 m ed è contornato da varie frazioni e borgate che punteggiano il territorio (nelle immediate vicinanze ci sono Villa Patt, Nuova California e Maieran).
Delle frazioni, Bribano è certamente la più significativa. Ormai senza soluzione di continuità con il capoluogo sotto il profilo urbanistico, con esso costituisce un unico blocco caratterizzato da attività imprenditoriali di varia natura e da aziende di servizi.
A sud in direzione del Piave, sulla strada statale proveniente da Trichiana e dal ponte di S. Felice, sorge Longano.
Più a oriente Villiago, Triva e Pasa. Poco fuori il capoluogo, a sinistra, si aprono le zone di Gresal, Roncada, Noal e in avanti quelle più vaste del Boscon, di Prapavei fino a Cugnach e a Carmegn.
Verso il Cordevole ci sono Meli, Villa e Seghe di Villa. Landrìs, Roe Alte, Roe Basse, Poian e le Vignole si dispongono verso settentrione, lungo la S.S. Agordina o nei suoi pressi, mentre più a nord ancora ci sono l’importante centro di Mas e appena dopo quello di Peron con poco distante Casate. Lungo il canale del Cordevole sorge il villaggio della Stanga e qualche altro nucleo abitato molto esiguo.
Le colline che danno verso il territorio comunale di Belluno sono presidiate da Bolago, Libano, Somaval e Barp mentre più in basso a ridosso della strada che collega Mas a Belluno c’è la località Casoni.

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